Se rinasco faccio il dirigente Rai!
29 LUG -
Gentile Direttore,
l'atmosfera di questi caldi giorni d'estate è rinfrescata da alcune notizie da brividi. I siti dei giornali on line ci informano che gli stipendi RAI (dirigenti e contratti ad autori e star) costano più di un miliardo di euro: il 62 per cento del canone che stiamo giusto pagando adesso. Evidentemente avevano ragione gli antichi Romani: al popolo "panem et circenses".
La salute non importa. E ancor meno importa degli operatori che questa salute dovrebbero adoperarsi per mantenerla (a se e agli altri).
Spiccioli per il rinnovo dei contratti fermi da anni (con buona pace della Corte Costituzionale) e richieste (indecenti) di deroghe sui riposi. Al grido di “siringhe uguali per tutti” accorpamenti "monstre" di aziende sanitarie che diventano elefanti ingestibili (10 mesi e solleciti tendenti all’infinito per la sostituzione del manico di un aspiratore chirurgico), carriere falcidiate da "superprimari" a "scavalco" di strutture sparse in 4 o 5 ospedali che si prendono onori e lasciano gli oneri agli altri che ogni giorno tirano la carretta tra mille difficoltà, pastoie burocratiche e denunce dietro l'angolo. E poi ci si meraviglia che non si trovi nessun giovane medico disposto a lavorare in Pronto Soccorso, a Lucca, meravigliosa città della civilissima e avanzatissima Regione Toscana: "mala tempora currunt"…
Per cui rallegriamoci e rinfreschiamoci – da workaholici malati di lavoro - magari leggendo sotto l’ombrellone non dell’ultima conquista della velina di turno ma il report dei turni di guardia, delle ore in più regalate e di quelle straordinarie in pronta disponibilità effettuate nell’ultimo trimestre dai medici di una grande azienda ospedaliero universitaria.
E scopriamo che in questi tre mesi una ventina di colleghi fanno più di 5 turni di notte al mese (qualcuno arriva quasi a 7!), 86 regalano una settimana di lavoro in più (40 ore), che tutti ne regalano mezza (media ore in più per dirigente: circa 20) e 13 colleghi vengono chiamati in reperibilità con ritmi da forsennati per alcune attività di trapianto (1 notte ogni 3). Tutti ospedalieri perché degli universitari nulla è dato sapere.
E adesso, per farci altre quattro risate pensiamo a come nella stessa azienda hanno brillantemente risolto il problema del precariato (contratto a medico in pensione che lavora gratis) e al "caporalato" a 12 euro lordi l'ora per un turno di guardia in cardiochirurgia all'Azienda Ospedaliera di Parma: "Cura e scienza a servizio dell'uomo" - come recita il suo sito - sfruttando il lavoro dell'uomo (aggiungo io).
Termini di paragone: 1 ora di un idraulico da 25 a 35 euro - 1 ora meccanico officina moto 35 euro - 1 ora meccanico specializzato auto 52 euro.
Forse è meglio tornare al cruciverba della “Settimana Enigmistica”, 36 orizzontale: “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa”
20 lettere: chissà cos’è, questa è proprio difficile… o no?
Se rinasco faccio il Dirigente RAI. O forse dovrei volare più basso e accontentarmi di fare l'idraulico: tanto si tratta sempre di tubi e valvole.......
Gerardo Anastasio
Cardiochirurgo Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana
Segretario Aziendale e componente Direzione Nazionale Anaao Assomed
29 luglio 2016
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