Liste d’attesa. Bezzini: “In Toscana già esaurito lo spazio di manovra autorizzato dal Governo”
“Da Roma continuano a dire che ci sono Regioni che non hanno speso tutte le risorse, ma non è il caso della Toscana”, sottolinea l’assessore, che definisce il decreto ‘Liste d’attesa’ “una misura del tutto insufficiente, perché non mette un euro in più per abbattere le liste d’attesa ed è priva delle innovazioni organizzative e di una strategia per l’appropriatezza prescrittiva davvero necessarie in questo momento”.
28 NOV - Su 32 milioni di euro del fondo sanitario spendibili nel 2024 per abbattere le liste di attesa, in dieci mesi la Toscana ne ha già utilizzati ventinove e mezzo: il 90 per cento. Lo riferisce la Regione in una nota in cui l’assessore alla Salute,
Simone Bezzini, sottolinea come le risorse a disposizione non siano sufficienti. Quelle spese, spiega infatti, “non sono risorse aggiuntive. Il governo ha semplicemente autorizzato le Regioni a spendere parte del fondo per specifiche finalità: è una spazio di manovra”.
L’assessore fa anche un bilancio sul recupero delle liste di attesa in Toscana. “Ad oggi dall’inizio dell’anno – elenca - abbiamo recuperato 14.600 interventi chirurgici, 316 mila prestazioni ambulatoriali e 23 mila screening”. Anche nell’anno 2022 e 2023 Regione Toscana ha utilizzato tutte le risorse autorizzate dal governo, recuperando nel primo anno 10.266 interventi chirurgici, 271.500 prestazioni ambulatoriali e 24.150 screening e il secondo 20.400 interventi e 300.500 prestazioni.
Le criticità però persistono. “Da Roma continuano a dire che ci sono Regioni che non hanno speso tutte le risorse, ma non è il caso della Toscana”. Il fatto è, sottolinea Bezzini, che “il ministro sostiene che il decreto “Liste d’attesa” sia una legge che per la prima volta affronta il problema in maniera strutturale” ma per l’assessore così non è. “Noi – ribadisce - continuiamo a sostenere che sia una misura del tutto insufficiente, perché non mette un euro in più per abbattere le liste d’attesa ed è priva delle innovazioni organizzative e di una strategia per l’appropriatezza prescrittiva davvero necessarie in questo momento”.
28 novembre 2024
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