Toscana. Terapie intensive: Assessorato chiede adesione di tutti a rete valutazione GiVITI
Lo ha annunciato l'assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi, intervenendo oggi pomeriggio in Consiglio. GiVITI è il Gruppo italiano per la Valutazione degli interventi in Terapia Intensiva, un soggetto collaborativo di Terapie Intensive fondato nel 1991 e coordinato dall'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano.
03 MAG - "Circa l'80% delle rianimazioni della Toscana hanno aderito al GiVITI (Gruppo italiano per la Valutazione degli interventi in Terapia Intensiva), un gruppo collaborativo di Terapie Intensive fondato nel 1991 e coordinato dall'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano, che promuove e realizza progetti di ricerca con l'obiettivo di valutare e migliorare la qualità dell'assistenza in Terapia Intensiva in Italia. Dal 7 aprile come assessorato abbiamo proposto l'adesione di tutte le terapie intensive toscane al network di valutazione". Lo ha annunciato l'assessore al diritto alla salute
Stefania Saccardi, rispondendo oggi pomeriggio in Consiglio ad alcuni quesiti sulle morti all'ospedale di Piombino. E dal prossimo anno, il sistema di valutazione delle performance del MeS prevederà indicatori per monitorare i dati relativi alla mortalità nelle terapie intensive.
"In pratica – ha spiegato Saccardi - tutti i reparti di terapia intensiva della Toscana dovrebbero aderire, su base volontaria, all'inserimento di indicatori di performance, compresi quelli relativi alla mortalità, nell'ambito del sistema di valutazione delle performance del Mes, mettendo così a disposizione elementi che consentono la valutazione degli esiti delle cure e della qualità dell'assistenza in area critica. Questo rappresenterebbe un'evoluzione importante dell'adesione volontaria che l'80% delle terapie intensive ha già sottoscritto, facendo della Toscana la regione con il maggior numero di terapie intensive dentro il network a livello nazionale".
Uno dei principali progetti del GiVITI è il "Margherita PROSAFE" per
la raccolta continua dei dati relativi a tutti i pazienti ricoverati in Terapia Intensiva. Nell'anno 2014 hanno aderito al progetto 247 TI, consentendo la raccolta dati di oltre 90.000 pazienti ammessi in TI. In Toscana hanno partecipato alla raccolta dati 27 reparti di tipo polivalente (7940 pazienti analizzati).
Mediante un modello statistico viene predetta la mortalità ospedaliera attesa del singolo paziente, alla luce delle caratteristiche osservate al momento del suo ingresso in reparto. Il confronto tra la mortalità attesa così calcolata e quella osservata consente una valutazione della performance del singolo reparto, tenendo in considerazione la diversa gravità dei pazienti ricoverati. Un approccio statistico che risponde a domande quali: "Quale mortalità avrebbe osservato la TI in oggetto, se questa avesse lavorato come la media delle TI italiane?", oppure: "La TI in questione eroga una qualità dell'assistenza (in termini di mortalità ospedaliera) peggiore, in media o migliore delle altre TI nazionali?".
"Un dato che ci preme ribadire – ha detto ancora Saccardi – è che nell'anno 2014 le TI della Regione Toscana hanno registrato un numero di decessi osservati in reparto significativamente inferiore a quelli attesi secondo il modello GiViTI, registrando una performance complessivamente migliore delle altre Terapie intensive aderenti al progetto. In particolare, la mortalità nelle TI toscane è risultata del 6% inferiore a quella nazionale, a parità di gravità dei pazienti. Dunque si sono verificati circa 100 decessi in meno rispetto a quanto si sarebbe osservato a livello nazionale sulla medesima casistica".
03 maggio 2016
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