Parte da Firenze Oss 2.0, l’associazione nazionale degli operatori socio sanitari
Obiettivo aggregare professionisti del settore che hanno poche occasioni per confrontarsi sullo sviluppo del loro lavoro. L'assocazione, creata lo scorso luglio, conta al momento 150 associati. "Il nostro obbiettivo è quindi offrire comunque occasioni formative importanti, con l’obbiettivo di creare in futuro anche un elenco dei professionisti del settore"
02 MAG - Parte da Firenze l’esperienza di Oss 2.0, associazione nazionale nata per unire gli operatori socio sanitari, offrendo loro occasioni di confronto, formazione e aggiornamento professionale.
“Il nostro obbiettivo – spiega il presidente dell’associazione
Gianfranco Cecinati – è aggregare i professionisti del settore che, pur essendo molto numerosi e avendo un ruolo strategico in ambito socio-sanitario, hanno poche occasioni per confrontarsi insieme sullo sviluppo del loro lavoro”.
L’associazione, creata lo scorso luglio, conta al momento 150 associati ma le potenzialità potrebbero essere notevoli, visto che solo in Toscana operano 10mila Oss, 2mila dei quali fra Firenze e provincia. Nel 65% dei casi si tratta di donne, mentre il restante 35% è rappresentato da uomini.
“La legge non prevede obblighi formativi per gli Oss – continua
Cecinati – ma questo rischia di impedire alla categoria di crescere e di aggiornarsi. Il nostro obbiettivo è quindi offrire comunque occasioni formative importanti, con l’obbiettivo di creare in futuro anche un elenco dei professionisti del settore”.
La nascita dell’associazione Oss 2.0 è stata accolta con favore dal presidente del Collegio Ipasvi di Firenze. “Gli Oss sono interlocutori fondamentali per gli infermieri – spiega il presidente del Collegio Ipasvi di Firenze,
Danilo Massai – perché compito dell’infermiere è appunto quello di attribuire all’operatore socio sanitario le procedure di assistenza, dopo averne verificato la competenza. Per questo abbiamo accolto con grande entusiasmo l’idea di un’associazione che aggreghi gli Oss, cercando di favorire il confronto fra professionisti e la formazione”.
Lorenzo Proia
02 maggio 2016
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