La Regione avvia le trattative per l’accordo integrativo per l’assistenza primaria: tra le novità il raggruppamento dei pediatri di famiglia
Nasce l’Aft dei pediatri di famiglia: un raggruppamento di professionisti che avranno compiti e funzioni di governo clinico della pediatria di libera scelta e che condivideranno linee guida e protocolli operativi. Esistevano già le Aft (aggregazione funzionale territoriale), dei mmg e degli specialisti ambulatoriali. Case di comunità, assistenza domiciliare e telemedicina, via libera dalla giunta all’atto di programmazione.
07 MAR - La Regione Toscana adotta l’atto di programmazione e avvia le trattative per l’accordo integrativo regionale per l'assistenza primaria. Tra le novità c’è la nascita della Aft della pediatria di famiglia: un elemento di innovazione e d’avanguardia in Italia, un raggruppamento di professionisti - pediatri per l’appunto - che avranno compiti e funzioni di governo clinico della pediatria di libera scelta e che condivideranno linee guida e protocolli operativi creando le condizioni per l'integrazione professionale dell'attività dei pediatri che ne fanno parte.
Esistevano già le Aft - ovvero un’aggregazione funzionale territoriale, di medici di medicina generale e degli specialisti ambulatoriali - ma non quella dei pediatri. La sua istituzione è uno dei punti più importanti dell’atto dei programmazione, che traccia le linee strategiche che riguardano anche i medici di medicina generale, i pediatri di famiglia e gli specialisti ambulatoriali, ovvero i medici convenzionati. Il documento si concentra sull’assistenza primaria e segue le linee del piano nazionale delle cronicità e del piano regionale vaccini, ponendo l'accento sulla necessità di limitare gli accessi impropri ai pronto soccorso e governare attraverso meccanismi di appropriatezza le liste di attesa.
“Con l’istituzione delle Aft dei pediatri di libera scelta, la Toscana conferma la propria visione d’avanguardia nell’organizzazione dell’assistenza territoriale – sottolinea l’assessore alla Salute
Simone Bezzini – Pediatri, medici di medicina generale e specialisti dovranno lavorare nelle case di comunità, alcune delle quali dovranno garantire l’accesso continuativo all’assistenza. Tutti questi elementi saranno alla base della contrattazione che la Regione farà con medici”.
“Il lavoro in equipe diventa un tassello essenziale in questo modello – aggiunge l’assessore – e daremo un tempo definito per costituire le equipe multidisciplinari e multiprofessionali, che saranno ospitate anche nelle case di comunità”.
Obiettivo della nuova programmazione sarà il potenziamento dell'assistenza domiciliare e della telemedicina. Anche la digitalizzazione è un tema importante nell’atto di programmazione della Regione. Saranno potenziati i sistemi informativi e, attraverso il Pnrrr, migliorato il fascicolo sanitario elettronico del cittadino.
Tra le novità, infine, anche la possibilità per i medici di arrivare ad avere, su base volontaria, fino a 1800 assistiti, coadiuvati da personale di supporto. Il precedente limite era 1500 assistiti. L'obiettivo è garantire una maggiore copertura territoriale del servizio e una maggiore prossimità ai territori delle aree interne.
Il Comitato regionale della medicina generale, dopo l’ultimo incontro presieduto dall’assessore, darà ora avvio alle trattative.
07 marzo 2023
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