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Asl Toscana Centro. Progetto “Ospedale senza muri”: in 9 mesi curati a casa 1.100 anziani e mortalità ridotta fino al 5%

Un risultato raggiunto grazie ai Gruppi di Intervento Rapido Ospedale Territorio, vere e proprie ‘squadre mobili di pronto intervento’. Un nuovo modello organizzativo di ospedalizzazione domiciliare che oltre a far risparmiare risorse, incide sul benessere della popolazione anziana, evitando ricoveri e accessi al pronto soccorso

07 APR - È stata una necessità dettata dalla pandemia ma sta diventando un modello organizzativo vincente. È il progetto ‘Ospedale senza muri’ dell’Asl Toscana Centro, che ha ‘messo gambe’ all’ospedale, soprattutto per la cura degli anziani cronici e fragili, grazie ai Gruppi di Intervento Rapido Ospedale Territorio (Girot). Vere e proprie ‘squadre mobili di pronto intervento’ che da luglio 2021 hanno curato al domicilio 1.100 anziani con un tempo medio di presa in carico per ciascun paziente di 8-10 giorni e una mortalità di appena il 5%, in netto calo rispetto al 18-20% della media nazionale e internazionale per i pazienti anziani fragili ricoverati in ospedale.
 
“I modelli assistenziali tradizionali hanno dimostrato già da tempo di non essere adeguati alle esigenze peculiari dei pazienti anziani specialmente se fragili, con ricoveri e accessi al pronto soccorso continui e molto spesso inappropriati – ha dichiara Elisabetta Tonon, presidente Sigg Toscana, e direttore della Struttura Complessa di Geriatria Pistoia e Pescia che presenterà i risultati del progetto domani 8 aprile a Pistoia, in occasione del convegno dei geriatri toscani Sigg – basti pensare che un terzo dei pazienti anziani dopo una degenza ospedaliera non è più in grado di camminare, la prevalenza di stato confusionale acuto raggiunge il 60%-70% tra i più vecchi soprattutto se con demenza, il rischio di contrarre un’infezione, spesso da micro-organismi resistenti ai comuni antibiotici, aumenta esponenzialmente con il protrarsi del ricovero”.
 
 
La pandemia che ha colpito duramente le fasce d’età più avanzata, determinando addirittura una riduzione dell’aspettativa di vita da una media di 83 a 82 anni, ha accentuato queste criticità e dato la spinta alla riforma dell’assistenza agli anziani cercando di portare diagnosi e cura, laddove possibile e preferibile, dall’ospedale a casa dei pazienti, per evitare che si aggravino e abbiano bisogno di ricovero in ospedale.
Così in Toscana è partito dal luglio 2021 il Girot (gruppo di intervento rapido ospedale-territorio) che ha lo scopo di prendere in carico e fornire prestazioni complesse, come è richiesto nel processo diagnostico e terapeutico delle malattie in fase acuta. “Al momento ogni giorno dalle 3 alle 5 squadre Girot, composte da un’équipe medica (geriatra o internista) e infermieristica, dotate di ecografo portatile, ECG e strumentazione per emogasanalisi, entrano in azione sul territorio fiorentino.
 
Da luglio 2021 ad oggi, sono stati presi in carico a casa 1.100 anziani, attraverso oltre 3.000 visite territoriali e in telemedicina; dopo l’intervento del Girot, nel 78% dei casi i pazienti vengono riaffidati alle cure del medico di famiglia con la possibilità di riattivare il percorso in caso di nuova instabilità clinica. Il tempo medio di presa in carico per ciascun paziente – prosegue Tonon – è stato pari a 8-10 giorni, al termine dei quali appena il 7% ha dovuto essere ricoverato direttamente in ospedale o in pronto soccorso e la mortalità è risultata di appena il 5%, in netto calo rispetto al 18-20% della media nazionale e internazionale per i pazienti anziani fragili ricoverati in ospedale. Il progetto dunque sta dando ottimi risultati – conclude l’esperta – e ne è prevista l’estensione a tutto il territorio dell’Ausl Toscana Centro. Questa esperienza sta dimostrando che una migliore integrazione fra ospedale e territorio è possibile e apre la strada per il futuro della riorganizzazione del sistema sanitario pubblico”.
 

07 aprile 2022
© Riproduzione riservata

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