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I Forum di QS. Quale ospedale per l’Italia? Sapino: “L’Anatomia Patologica nel processo di rinnovamento degli ospedali”

di Anna Sapino

Nella spesa prevista dal Pnrr per l'ammodernamento degli ospedali mancano compleamente le strumentazioni, spesso vetuste, utilizzate dalle Anatomie Patologiche, che seppure non direttamente sul paziente, operano tuttavia su “tessuti del paziente”. E fino ad ora non si è considerato con sufficiente serietà il problema della carenza di Anatomo-Patologi e Citopatologi, determinata anche dal fatto che l’Anatomia Patologica è una branca della medicina che non favorisce il contatto con i pazienti e, molto spesso, è economicamente sacrificata

05 LUG - Abbiamo aderito a questo forum, perché riteniamo che tra le questioni aperte e importanti da considerare per la futura programmazione degli Ospedali e non solo, vi sia la diagnostica Anatomo-Patologica. Siamo ben consci che la specificità del problema potrebbe risultare eccessiva per meritare un’attenzione specifica nel PNRR.
 
Tuttavia, in tutti gli ospedali che offrono prestazioni chirurgiche e di diagnostica radiologica, endoscopica, ma anche nei servizi ambulatoriali, ad esempio di dermatologia e ginecologia del territorio, sono effettuabili prelievi citologici o istologici, che necessitano un “servizio” di Anatomia Patologica per ottenere un referto diagnostico definitivo.
 
Analogamente, nelle patologie che inducono trapianti d’organo e nelle indagini di secondo livello per lesioni sospette identificate in corso di screening di popolazione dei tumori sono necessari prelievi bioptici per diagnosi anatomo-patologica. Il referto anatomo-patologico è quindi un atto medico che armonizza i risultati clinici e strumentali e i parametri morfologici e molecolari ottenuti dai campioni tissutali e citologici, in un documento clinicamente significativo che guida il trattamento del paziente fino alla conclusione della sua malattia.
 
La Missione M6C2 del PNRR e in particolare il paragrafo Ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero, specifica “le infrastrutture tecnologiche e digitali ospedaliere presentano un significativo grado di obsolescenza e risultano carenti in molte strutture. Ciò rischia di compromettere la qualità delle prestazioni e l'efficienza del sistema, e può avere un effetto negativo sulla fiducia dei cittadini nel sistema sanitario”.
 
L'investimento del Pnrr prevede l’ammodernamento digitale del parco tecnologico ospedaliero, tramite l’acquisto di 3.133 nuove grandi apparecchiature ad alto contenuto tecnologico (TAC, risonanze magnetiche, Acceleratori Lineari, Sistema Radiologico Fisso, Angiografi, Gamma Camera, Gamma Camera/TAC, Mammografi, Ecotomografi) caratterizzate da una vetustà maggiore di 5 anni.
 
Si prevede una spesa per la sostituzione delle apparecchiature sanitarie di 1,19 miliardi di euro.
 
Nell’elenco sopra riportato mancano completamente le strumentazioni, spesso vetuste, utilizzate dalle Anatomie Patologiche, che seppure non direttamente sul paziente, operano tuttavia su “tessuti del paziente”.
 
Le tecniche radiologiche, di imaging ed endoscopiche consentono di identificare e caratterizzare la maggior parte delle malattie, ma la reale natura e la precisa classificazione di queste entità sono contenute esclusivamente nel referto isto-citologico. I campioni chirurgici e bioptici, spesso irriproducibili, richiedono quindi un trattamento adeguato a fornire la diagnosi di Anatomia Patologica, in modo preciso e puntuale.
 
A questo fine riteniamo meritevole ricordare che già nel 2015 il Consiglio Superiore di Sanità attraverso le “Linee Guida sulla Tracciabilità, Raccolta, Trasporto, Conservazione e Archiviazione di cellule e tessuti per indagini diagnostiche di anatomia patologica” aveva evidenziato la necessità di digitalizzare questi processi in tutte le Anatomie Patologiche del territorio nazionale.
 
Tuttavia, ad oggi sono ancora evidenti divari inter e intra regionali, nonostante una precisa e sicura gestione dei campioni biologici dal momento del prelievo alla diagnosi, risulti indispensabile al fine di garantire ai pazienti una diagnosi coerente e precisa e agli operatori sicurezza del processo.
 
L’innovazione tecnologica per il sequenziamento massivo e parallelo (Next Generation Sequencing -NGS) degli acidi nucleici per la diagnostica avanzata in oncologia e non solo, pur non essendo considerato nel PNRR, è già al centro dell’attenzione di molte Istituzioni governative e l’Anatomia Patologica è pronta a fornire il supporto per la costituzione di una Rete adeguata a soddisfare le esigenze dei clinici e dei pazienti su tutto il territorio.
 
Altresì importante nell’ambito degli obiettivi del PNRR è lo sviluppo di piattaforme nazionali di telemedicina “asse portante del rafforzamento della sanità territoriale e del miglioramento degli standard di cura di cittadini e residenti”. In questo contesto con strumenti di “digitalizzazione” adeguati potrebbe essere attivata anche la “TELEPATOLOGIA”.
 
Nel 13° Rapporto sulla condizione assistenziale dei malati oncologici della FAVO vi è un capitolo dedicato alla telepatologia dove vengono specificati i possibili utilizzi e benefici:
• interpretazione a distanza per la diagnosi primaria (telediagnosi)
• richiesta di parere, seconde opinioni o consultazioni (teleconsulto)
• ricerca ed educazione (uso accademico)
• valutazione dei preparati in sede di discussione multidisciplinare (gruppi multidisciplinari)
• revisione cito/istologica per arruolamento nei trial clinici (uso sperimentazione clinica)
 
La malattia pandemica da SARS-CoV-2 ha evidenziato come la trasformazione digitale sia fondamentale in tutti i campi per garantire alti livelli di diagnosi e cura e la formazione adeguata di tutti gli operatori.
 
E’ abbastanza intuitivo che un singolo isto (cito) patologo non possa essere esperto in tutti i campi della scienza medica e, proprio per questa ragione, questa figura professionale si sta specializzando, spesso per organi o distretti. Pertanto, gli scambi tra esperti e professionisti meno esperti, che sono sempre stati possibili e alla base delle consulenze tra isto (cito) patologi, devono essere ancora più favoriti e incoraggiati tramite la costituzione di una Rete di Telepatologia.
 
Di conseguenza l’investimento nell’informatica e nella digitalizzazione delle immagini cito-istologiche, deve diventare una priorità nelle Aziende Sanitarie e nelle Strutture Ospedaliere, per favorire altresì l’implementazione di controlli di qualità e la formazione in un’attività di diagnosi che impatta significativamente nella pianificazione delle strategie terapeutiche.
 
Non ultimo, fino ad ora non si è considerato con sufficiente serietà il problema della carenza di Anatomo-Patologi e Citopatologi (tra cui bisogna anche annoverare le figure professionali dei citotecnologi), determinata anche dal fatto che l’Anatomia Patologica è una branca della medicina che non favorisce il contatto con i pazienti e, molto spesso, è economicamente sacrificata. Tuttavia, nei prossimi anni la carenza di questi professionisti si manifesterà (e già sta avvenendo in molte regioni del nostro Paese) in modo drammatico.
 
In conclusione, ci pare molto adeguato quanto espresso dal Prof. Cavicchi nel punto 7 delle Otto ipotesi di cambiamento, ossia che i “tempi della cura” dipendono “dalla capacità funzionale dei servizi diagnostici (laboratori, radiologie, ecc.) quindi dalla relazione tra diagnosi e cura e dalle interconnessioni tra ospedale e territorio.
 
Il tempo di cura si può ridurre investendo quindi sviluppando la diagnosi. Ne deriva che il calcolo del fabbisogno di personale non può essere semplicemente la somma degli organigrammi dei diversi servizi che costituiscono un ospedale, ma deve essere a sua volta un calcolo tra fabbisogni professionali interdipendenti. Sarà il grado di interdipendenza tra diagnosi e cura e tra i servizi che ridurrà il tempo della degenza a vantaggio sia del malato che della gestione”
 
Professoressa Anna Sapino
Presidente Società italiana di anatomia patologica e di citologia diagnostica. Divisione italiana della international academy of pathology
 
Vedi gli altri articoli del Forum Ospedali: Fassari, CavicchiCognettiPalermo e TroisePalumboMurianaQuiciFnopiPizzaMaceroniMariniMaffeiMonacoBibbolinoPetrini e Vergallo, CavalliGerliZeneliMirone, Nonis.

05 luglio 2021
© Riproduzione riservata


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