I fratelli di bambini autistici hanno una probabilità del 20% più alta di sviluppare essi stessi l’autismo. Il tasso è circa sette volte superiore a quello evidenziato tra i bambini senza fratelli autistici. A questa conclusione è giunto lo studio di un team di ricercatori guidato da Sally Ozonoff dell’Università della California Davis MIND Institute e del Baby Siblings Research Consortium, che riunisce oltre 20 gruppi di ricerca da tutto il mondo.
Lo studio ha preso in considerazione i dati relativi a 1.605 neonati che avevano un fratello maggiore autistico, provenienti da 18 centri di ricerca. I ricercatori hanno seguito i bambini dai 6 mesi di età per un massimo di sette visite di follow-up, valutando eventuali segni di autismo all’età di 3 anni attraverso l’Autism Diagnostic Observation Schedule (ADOS-2), uno strumento validato. I dati sono stati raccolti dal 2010 al 2019.
Le evidenze
Dall’analisi è emerso che il sesso del primo figlio autistico influenza la probabilità che la condizione si ripresenti all’interno di una famiglia. In particolare, se il primo figlio autistico è una femmina, la famiglia ha il 50% di probabilità in più di avere un altro figlio con autismo. “Questo evidenzia differenze genetiche che aumentano la probabilità di recidiva nelle famiglie che hanno una figlia autistica”, commenta Ozonoff.
I ricercatori hanno anche scoperto che un bambino con più fratelli autistici presenta una maggiore probabilità di autismo (37%) rispetto a un altro con un solo fratello con questa condizione (21%).
Infine, l’analisi del team di ricerca ha evidenziato che anche l’etnia e il livello di istruzione della madre rappresentano fattori di rischio: nelle famiglie non bianche, il tasso di recidiva registrato è stato pari al 25%, a fronte del 18% delle famiglie bianche. Nelle famiglie in cui la madre aveva un titolo di studio, superiore o inferiore, la recidiva era del 32%; in quelle invece con una madre laureata, la recidiva scendeva al 16,9%.
Fonte: Pediatrics 2024