Covid. Altems: “Italia ancora lontana dall’obiettivo europeo di vaccinare il 70% della popolazione adulta entro settembre”
Ad oggi somministrata giornalmente ancora meno della metà dei 500 mila vaccini giornalieri. Guardando alla percentuale di copertura delle fasce di popolazione (1° dose) al 5 aprile 2021 si vede che la P.A di Bolzano (74,87%), la Basilicata (83,71%), e il Veneto (75,10%) hanno vaccinato la quota maggiore di over 80 nel contesto, con una media nazionale pari a 64,02%. La Sicilia rappresenta la regione con la percentuale minore in termini di copertura vaccinale della popolazione più anziana (46%).
09 APR - Ancora lontani dall’obiettivo fissato dall’UE per il 22 settembre 2021: raggiungere il target del 70% della popolazione adulta vaccinata. Ad oggi è stato vaccinato solo il 12,53% dell’obiettivo dei circa 29 milioni di italiani, pari a 3.593.223 persone vaccinate.
Guardando alla percentuale di copertura delle fasce di popolazione (1° dose) al 5 aprile 2021 si vede che la P.A di Bolzano (74,87%), la Basilicata (83,71%), e il Veneto (75,10%) hanno vaccinato la quota maggiore di over 80 nel contesto, con una media nazionale pari a 64,02%. La Sicilia rappresenta la regione con la percentuale minore in termini di copertura vaccinale della popolazione più anziana (46%). Si sottolinea infine che la fascia di età 70-79 è attualmente quella più penalizzata dalla distribuzione vaccinale in tutte le regioni (14,60%).
Per quanto riguarda il rapporto tra dosi Somministrate/Dosi Consegnate al 5 aprile 2021 si evince come Campania, Sicilia, Veneto, P.A. di Trento, Toscana, Valle d’Aosta, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Molise e P.A di Bolzano rappresentano le regioni il cui rapporto tra dosi somministrate rispetto a quelle consegnate è superiore al valore medio nazionale.
È quanto emerso dalla 47ma puntata dell’Instant Report Covid-19 dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica di confronto sistematico dell’andamento della diffusione del Sars-COV-2 a livello nazionale.
Meno della metà delle dosi giornaliere somministrate, infatti, considerando il valore 100% uguale alle 500.000 mila vaccinazioni giornaliere indicate come obiettivo dal Piano Vaccinale Anticovid, il gap giornaliero medio dell’ultima settimana è pari al 53% (267.263 somministrazioni), in quanto la capacità media settimanale di somministrazioni giornaliere è stata pari a 232.737 somministrazioni, di cui 166.066 sono prima dose e 66.671 sono seconda dose. Sono solo 10 le Regioni al di sopra del gap giornaliero della media nazionale e che quindi somministrano più dosi settimanalmente: Basilicata (51%), Emilia-Romagna (50%), Friuli-Venezia Giulia (50%), Lazio (50%), Liguria (32%), Marche (48%), Molise (40%), Toscana (35%), Valle d’Aosta (41%), Veneto (37%).
“Negli ultimi 7 giorni – afferma il professor
Americo Cicchetti, direttore dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi sanitari dell’Università Cattolica (ALTEMS) – vediamo che la performance vaccinale sta aumentando, così come il personale sanitario dedicato alle vaccinazioni attraverso i bandi regionali (Al 5 aprile sono 15 le regioni che hanno emanato bandi per tale scopo, con in testa il Piemonte) e i nuovi punti di somministrazione attivati (la regione Puglia ha attivato un numero notevole di punti di somministrazione (38) seguita dall’Emilia- Romagna (6) e dal Piemonte (14)). È chiaro – continua Cicchetti – che per poter raggiungere a fine mese l’obiettivo indicato dal Generale Figliuolo è necessario avere un numero cospicuo di vaccini da somministrare, perché la macchina organizzativa si sta implementando giorno per giorno: non è un problema di organizzazione ma di mancanza di vaccini”.
“Se la macchina vaccinale si avvia verso l’ottimizzazione, due sono ad oggi le priorità da affrontare – afferma Cicchetti: l’arrivo delle dosi di vaccino e combattere l’esitanza vaccinale. Su questo secondo aspetto è indispensabile non fare il benché minimo errore nella comunicazione: c’è bisogno di una alleanza tra enti regolatori, istituzioni, scienziati, divulgatori scientifici e media per dare messaggi chiari, veritieri e coerenti tra loro”.
Quadro epidemiologico
In merito agli aspetti epidemiologici si confermano le differenze importanti in termini di incidenza della diffusione del Covid-19 nelle diverse Regioni che proseguono anche nella Fase 2. I dati (al 05 Aprile) mostrano che la percentuale di casi attualmente positivi (n = 570.096) sulla popolazione nazionale è pari a 0,96% (in aumento rispetto ai dati del 29/03 in cui si registrava lo 0,95%). La percentuale di casi (n= 3.678.944) sulla popolazione italiana è in sensibile aumento, passando dal 5,94% al 6,17%.
L’incidenza settimanale corrisponde al numero di nuovi casi emersi nell’ambito della popolazione regionale nell’intervallo di tempo considerato. È stata individuata, come riferimento, il valore massimo che questa dimensione epidemiologica ha assunto in Italia: nei 7 giorni tra il 16 ed il 22 novembre 2020 i nuovi casi, a livello nazionale, sono stati 366 ogni 100.000 residenti. La settimana appena trascorsa evidenzia un calo dell’incidenza settimanale, registrando un valore nazionale pari a 198 ogni 100.000 residenti.
Il primato per la prevalenza periodale sulla popolazione si registra in PA Bolzano (13,04%), Friuli-Venezia Giulia (8,26%), in Veneto (7,98%) ma è in Campania (1,62%) ed Emilia-Romagna (1,62%) che oggi abbiamo la maggiore prevalenza puntuale di positivi, con valori in leggero aumento nelle altre regioni, e con un media nazionale pari a 0,96% (leggermente in aumento rispetto ai dati del 29/03).
Dal report #25 è stata analizzata la prevalenza periodale che corrisponde alla proporzione della popolazione regionale che si è trovata ad essere positiva al virus nell’intervallo di tempo considerato (casi già positivi all’inizio del periodo più nuovi casi emersi nel corso del periodo). È stata individuata, come soglia di riferimento, il valore massimo che questa dimensione epidemiologica ha assunto in Italia: la settimana tra il 22 ed il 28 novembre è ad oggi il periodo in cui si è registrata la massima prevalenza periodale in Italia (1.612 casi ogni 100.000 residenti), mentre nell’ultima settimana la prevalenza periodale in Italia è pari a 1.141 casi ogni 100.000 residenti, in calo rispetto alla settimana precedente.
Letalità (rapporto decessi su positivi)
Nell’ultima settimana il dato più elevato si registra in PA Bolzano pari a 13,34 x 1.000 e in Molise pari a 8,83 x 1.000, nonostante siano ben lontani dal valore massimo registrato a marzo; la letalità grezza apparente, a livello nazionale, è pari al 3,59 per 1.000 (stabile rispetto alla scorsa settimana analizzata 3,60 x 1.000).
Mortalità (rapporto decessi su popolazione)
Nell’ultima settimana, la mortalità grezza apparente, a livello nazionale, è pari a 4,10% (stabile rispetto alla scorsa settimana analizzata 4,14%). Il dato più elevato si registra in Friuli-Venezia Giulia al 7,96% seguito da Emilia-Romagna al 6,54%.
Indice di positività settimanale
L’indice di positività al test misura, su base settimanale, il rapporto tra i nuovi casi positivi ed i nuovi soggetti sottoposti al test. L’indicatore differisce dall’indice di positività calcolato su base giornaliera, che valuta invece, il rapporto tra i nuovi casi positivi ed i nuovi tamponi effettuati, e comprende anche i tamponi effettuati per il monitoraggio del decorso clinico e l’eventuale attestazione della risoluzione dell’infezione. In particolare, l’indice registra un valore massimo di 59,61% in Sicilia e del 47,77% in Emilia-Romagna. In Italia l’indice di positività al test è pari al 22,22%: risulta positivo, dunque, circa 1 paziente su 5 nuovi soggetti testati, in aumento rispetto alla settimana precedente.
Andamento dell’età dei contagi
È stato analizzato l’andamento dell’età dei contagi dal 24 agosto 2020 al 7 febbraio 2020. Si nota che i contagi tra gli over-70 sono passati dall’essere il 7,2% di tutti i nuovi contagi, nel periodo 24 agosto - 6 settembre, all’essere il 18,2%, nel periodo 30 novembre - 13 dicembre (picco massimo), per poi scendere al 16,4% nel periodo 28 dicembre – 10 gennaio, riprendere l’incremento nel periodo 4 gennaio – 17 gennaio al 16,70% e nel periodo 11 gennaio – 24 gennaio al 16,80% e scendere al 12,1% nel periodo 22 febbraio – 07 marzo, per poi ritornare a risalire nel periodo 15 marzo – 28 marzo al 13,1%.
Nuova pressione per setting assistenziale (Domicilio, terapia medica, terapia intensiva, x 100.000 ab): 30 marzo – 5 aprile 2021
È stato avviato il monitoraggio della distribuzione per setting della nuova pressione (aggiuntiva o sottrattiva) che il sistema sanitario ha registrato nella settimana appena trascorsa. Si può notare come nella settimana appena trascorsa la maggiore parte della nuova pressione si sia tradotta in nuovi casi isolati a domicilio. Nel complesso, in Italia, ci sono stati +12,89 isolati a domicilio ogni 100.000 abitanti, -0,75 ricoveri ordinari ogni 100.000 abitanti e +0,04 ricoveri intensivi ogni 100.000 abitanti.
Tamponi molecolari e tamponi antigenici
Dal report #37 si è avviato il monitoraggio del confronto tra il numero di tamponi molecolari e il numero di tamponi antigenici per 1.000 abitanti. La Regione associata ad un numero maggiore di tamponi antigenici realizzati risulti essere la PA Bolzano (90,24 per 1.000 abitanti), mentre è il Friuli-Venezia Giulia per i tamponi molecolari (29,05 per 1.000 abitanti). A livello nazionale, il numero di nuovi tamponi molecolari settimanali è pari a 17,22 per 1.000 abitanti mentre il numero di nuovi tamponi antigenici è pari a 12,14 per 1.000 abitanti.
Terapia intensiva
Nuovi Ingressi Settimanali in Terapia Intensiva
Dal report #33 è stato avviato il monitoraggio dei nuovi Ingressi Settimanali in Terapia Intensiva (x 100.000 ab.). Il valore medio registrato nel contesto italiano è pari a 2,76 x 100.000 ab. (in calo rispetto alla settimana precedente pari a 3,08). Le regioni che hanno evidenziato più ingressi nel setting assistenziale della terapia intensiva durante l’ultima settimana sono la Valle d’Aosta (7,20 x 100.000 ab.), il Friuli-Venezia Giulia (4,23 x 100.000 ab.) e la PA Trento (4,22 x 100.000 ab.).
Tassi di saturazione dei posti letto in Terapia Intensiva e di Area Non Critica al 6 aprile 2021
L’indicatore mette in relazione il tasso di saturazione dei posti letto in Terapia Intensiva con il tasso di saturazione dei posti letto in Area Non Critica. Le soglie del 30% e del 40% sono individuate dal D.M. del 30/4/2020 come quelle oltre le quali vi è un sovraccarico rispettivamente per la Terapia Intensiva e per l’Area Non Critica. Si può notare come grazie queste soglie il grafico si divida in quattro quadranti: nel primo si posizionano tutte quelle regioni che hanno superato sia la soglia relativa al tasso di saturazione dei posti letto in Terapia Intensiva che quella relativa al tasso di saturazione dei posti letto in Area Non Critica, nel secondo si posizionano le regioni che superano solo la soglia relativa all’Area Non Critica, nel terzo sono presenti le regioni non a rischio di sovraccarico e nel quarto le regioni a rischio di sovraccarico relativamente alla sola Terapia Intensiva. Al 6 aprile 2021 otto regioni (Abruzzo, Lazio, Puglia, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Lombardia, Marche e Piemonte) si posizionano nel primo quadrante avendo superato entrambe le soglie di sovraccarico. A livello nazionale, la Regione Piemonte registra il valore più alto del tasso di saturazione in Area Non Critica mentre la Lombardia il più elevato in riferimento alla saturazione in Terapia Intensiva. Basilicata, Campania, Veneto, P.A. di Bolzano, Sicilia e Sardegna non sono a rischio di sovraccarico in nessuna delle due aree oggetto di valutazione, posizionandosi, quindi, nel terzo quadrante. La Calabria è l’unica Regione a posizionarsi nel secondo quadrante avendo superato la sola soglia di sovraccarico relativamente all’Area No Critica.
“I dati degli ultimi 7 giorni – aggiunge il Prof. Cicchetti – mostrano un calo dell’incidenza settimanale, registrando un valore nazionale pari a 198 ogni 100.000 residenti e confermano il rallentamento del tasso di crescita della saturazione dei posti letto di terapia intensiva: la saturazione dei posti letto è aumentata dello 0,4% se consideriamo la dotazione di posti letto di terapia intensiva PRE DL 34/2020 e dello 0,3% se consideriamo la dotazione di posti letto di terapia intensiva POST DL 34/2020. Questi numeri – ricorda Cicchetti – sebbene mostrino un timido arresto della saturazione dei posti di area critica non devono farci abbassare la guardia: in 7 Regioni la saturazione supera il 50% dei posti letto a regime e diverse regioni continuano a far registrare tassi di crescita della saturazione sostenuti.”
Bandi per medici da destinare alle vaccinazioni al 5 aprile 2021
Dal rapporto #36 si avvia il monitoraggio delle regioni che hanno emanato bandi per l’assunzione di personale medico da dedicare alla campagna vaccinale anti Covid-19. Al 5 aprile sono quindici le regioni che hanno emanato bandi per tale scopo.
Il Piemonte è la regione che ha emanato più bandi, seguita, dalla Lombardia dall’Emilia-Romagna e dal Lazio.
Sospensione attività ambulatoriali e ricoveri programmati al 5 aprile 2021
Si è avviato il monitoraggio delle regioni che hanno sospeso le attività ambulatoriali e i ricoveri programmati ad esclusione di interventi urgenti o oncologici. Al 5 aprile 2021 sono quattro le regioni ad aver sospeso sia interventi programmati che attività ambulatoriali e cinque ad aver esclusivamente sospeso gli interventi programmati non urgenti.
Andamento vaccinazioni Covid-19 in Italia
Nuovi punti di somministrazione attivati dal 30 marzo al 6 aprile 2021
È stato avviato il monitoraggio dei nuovi punti di somministrazione territoriali ed ospedalieri attivati dal 30 marzo al 6 aprile 2021. Negli ultimi sette giorni, la regione Puglia ha attivato un numero notevole di punti di somministrazione (38) seguita dall’Emilia- Romagna (6) e dal Piemonte (14). Al contrario, in Campania, Lombardia, Molise, P.A. di Bolzano, Sicilia e Valle D’Aosta non risultano nuovi punti di somministrazione.
Residenti per punti di somministrazione
Si monitora al 6 aprile 2021 il rapporto tra la popolazione residente e il numero punti di somministrazione (territoriali ed ospedalieri) per ciascuna regione. La regione Puglia ha il rapporto più basso: in media ogni punto vaccinale ha in carico circa 8471 residenti, seguita dalla Liguria con 9487 residenti. Al contrario, le regioni Lombardia e Campania hanno il valore più alto, con un rapporto pari a 77.373 residenti per la Lombardia e 94790 per la Campania.
Punti di somministrazione territoriali e ospedalieri al 6 aprile 2021
È stato avviato il monitoraggio dei i punti di somministrazione territoriali ed ospedalieri per ciascuna regione. La regione Puglia presenta un maggior numero di punti di somministrazione territoriali (342) seguita dalla Liguria (134), dal Veneto (136) e dall’Emilia Romagna (128). Al contrario, la regione Sicilia registra un numero maggiori di punti di somministrazione ospedalieri (123) seguita dalla Lombardia (110) e dal Lazio (85).
Numero medio di somministrazioni per punto vaccinale al 6 aprile 2021
È stato analizzato il rapporto tra vaccinazioni effettuate e punti vaccinali, esprimendo così un numero medio di vaccinazioni effettuate da ciascun punto di somministrazione regionale. Il valore più alto dell’indicatore si registra in Piemonte, dove ciascun punto di somministrazione ha effettuato circa 56837 vaccini. Valori alti dell’indicatore si riscontrano anche in Campania (18599), Molise (14419) e Trentino-Alto Adige (3838). Al contrario il suddetto indicatore rivela un basso rapporto tra vaccini inoculati e punti di somministrazione in Puglia (1663) ed in Liguria (2392).
Numero medio di somministrazioni per punto vaccinale dal 30 marzo al 6 aprile 2021
È stato analizzato il rapporto tra vaccinazioni effettuate e punti vaccinali, esprimendo così un numero medio di vaccinazioni per punto di somministrazione nell’ultima settimana. Negli ultimi 7 giorni, le regioni che hanno effettuato il maggior numero di inoculazioni per punto di somministrazione sono state: il Piemonte (8501), la Campania (2736) e il Molise (2209). Al contrario, la Liguria (451), la Puglia (209) e il Trentino-Alto Adige (508) sono le regioni che, per punto di somministrazione, hanno registrano il numero più basso di somministrazioni.
Prime dosi/Popolazione residente per fascia di età (x 100 ab.)* al 5 aprile 2021
A livello nazionale si registrano le seguenti percentuali per le fasce di età considerate: 16-19 anni (0,45%), 20-49 anni (9,29%), 50-69 (12,18%), 70-79 (14,60%), over 80 anni (64,02%). La media nazionale (che considera la fascia di età maggiore di 16 anni) è pari al 15,14%.
Somministrazioni totali (1°/2° dose)/Popolazione residente (x 100 ab.) al 5 aprile 2021
Sono state analizzate le somministrazioni totali (1°e 2°dose) in rapporto alla popolazione residente stratificata per il vaccino somministrato. In tutte le regioni italiane il vaccino Pfizer è stato somministrato in percentuali maggiori rispetto a quelli di AstraZeneca o di Moderna.
Stato dell’arte vaccinazioni in riferimento all’obiettivo del 22 Settembre 2021 dell’UE
Dal report #42 si avvia il monitoraggio dello stato dell’arte delle persone vaccinate (a cui sono state somministrate la prima e la seconda dose di vaccino) alla luce del target fissato dall’UE in riferimento alla data del 22 Settembre 2021, data in cui l’UE chiede ai Paesi membri di raggiungere l’obiettivo del 70% della popolazione adulta. Ad oggi sono state vaccinate il 12,53% dell’obiettivo dei circa 29 milioni da raggiungere al 22 Settembre 2021, pari a 3.593.223 persone vaccinate.
Distribuzione settimanale dei vaccini (I somministrazione, II somministrazione, «in frigorifero») valore cumulato – Tutti i vaccini
Il grafico rappresenta l’andamento della distribuzione settimanale dei vaccini covid-19 mostrando le percentuali di vaccini somministrati come prima dose, vaccini somministrati come seconda dose e vaccini «in frigorifero». Al 7 aprile le I somministrazioni sono pari a 8.089.969 (57,7%), le II somministrazioni sono pari a 3.607.973 (25,7%) e le dosi «in frigorifero» sono pari a 2.319.368 (16,5%).
Analizzando i sottogruppi dei vaccini emerge il seguente scenario.
Per i vaccini Pfizer/BioNTech al 7 aprile le I somministrazioni sono pari a 5.218.275 (59,9%), le II somministrazioni sono pari a 3.422.931 (39,3%) e le dosi «in frigorifero» sono pari a 67.104 (0,8%).
Per i vaccini Moderna al 7 aprile le I somministrazioni sono pari a 528.942 (40,1%), le II somministrazioni sono pari a 183.116 (13,9%) e le dosi «in frigorifero» sono pari a 608.342 (46,1%).
Per i vaccini AstraZeneca al 7 aprile le I somministrazioni sono pari a 2.342.752 (58,7%), le II somministrazioni sono pari a 1.926 (0,1%) e le dosi «in frigorifero» sono pari a 1.643.922 (41,2%).
Capacità giornaliera di somministrazione a livello nazionale dei vaccini - settimana 29 marzo – 4 aprile 2021
Dal report #45 si avvia il monitoraggio della capacità giornaliera di somministrazione a livello nazionale dei vaccini. Considerando il valore 100% uguale alle 500.000 mila vaccinazioni giornaliere indicate come obiettivo dal Piano Vaccinale Anticovid, il gap giornaliero dell’ultima settimana oscilla tra un minimo del 41% (205.511 somministrazioni) ad un massimo del 81% (406.271 somministrazioni).
Capacità media settimanale di somministrazione a livello nazionale dei vaccini - settimana 29 marzo – 4 aprile 2021
Dal report #45 si avvia il monitoraggio della capacità media settimanale di somministrazione a livello nazionale dei vaccini. Considerando il valore 100% uguale alle 500.000 mila vaccinazioni giornaliere indicate come obiettivo dal Piano Vaccinale Anticovid, il gap giornaliero medio dell’ultima settimana è pari al 53% (267.263 somministrazioni), in quanto la capacità media settimanale di somministrazioni giornaliere è stata pari a 232.737 somministrazioni, di cui 166.066 sono prima dose e 66.671 sono seconda dose.
Capacità media settimanale di somministrazione a livello regionale dei vaccini - settimana 29 marzo – 4 aprile 2021
Dal report #45 si avvia il monitoraggio capacità media settimanale di somministrazione a livello regionale dei vaccini. Considerando il valore 100% uguale alle 500.000 mila vaccinazioni giornaliere indicate come obiettivo dal Piano Vaccinale Anticovid e il gap giornaliero medio dell’ultima settimana a livello nazionale pari al 53% (232.737 somministrazioni), sono solo 10 le Regioni al di sopra del gap giornaliero della media nazionale e che quindi somministrano più dosi settimanalmente: Basilicata (51%), Emilia-Romagna (50%), Friuli-Venezia Giulia (50%), Lazio (50%), Liguria (32%), Marche (48%), Molise (40%), Toscana (35%), Valle d’Aosta (41%), Veneto (37%).
Andamento vaccinazioni Covid-19 nei Paesi Membri dell’UE
Somministrazioni vaccini / PIL reale pro capite (x 100.000 abitanti) nei Paesi UE al 7 aprile 2021
È stato analizzato il rapporto tra il numero di somministrazioni dei vaccini rispetto al PIL reale pro capite (x 100.000 abitanti) nei Paesi Membri dell’Unione Europea. Il valore medio Ue delle somministrazioni è pari a 19.319 x 100.000 abitanti, il valore dell’Italia è pari a 19.038 x 100.000 abitanti.
09 aprile 2021
© Riproduzione riservata
Altri articoli in Studi e Analisi