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Covid. Il bollettino: oggi 30.550 nuovi casi e 352 decessi. Aumentano (+67) i ricoveri in terapia intensiva. Rezza: “Ancora da valutare le ‘zone rosse’”


In aumento i tamponi che sono stati 211.831 (ieri 182.287). Salgono ancora i ricoveri: 1.002 in più in regime ordinario (21.116 totali). Le Regioni che registrano il maggior numero di nuovo casi sono la Lombardia (+7.758), la Campania (+4.181), il Piemonte (+3.577), il Veneto (+2.436), il Lazio (+2.432) e la Toscana (+1.828). Il Direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza: "Credo che l'applicazione di zone rosse su base sub-regionale sia un meccanismo ancora del tutto praticabile".

04 NOV - Sono 30.550 (rispetto ai 28.244 di ieri) i nuovi casi registrati oggi dal monitoraggio quotidiano del ministero della Salute. I dati sono stati presentati oggi in conferenza stampa dal Direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza.

In aumento i tamponi che sono stati 211.831 (ieri 182.287). I decessi sono invece 352, dato in linea con quello di ieri (353). Salgono ancora i ricoveri: 1.002 in più in regime ordinario (21.116 totali) e 67 in più in terapia intensiva (sono 2.292 in tutto).

Le Regioni che registrano il maggior numero di nuovo casi sono la Lombardia (+7.758), la Campania (+4.181), il Piemonte (+3.577), il Veneto (+2.436), il Lazio (+2.432) e la Toscana (+1.828). 

Gli attualmente positivi sono ora 443.235 (+25.093 rispetto a ieri), i guariti 307.378 (+5.103) e i morti 39.764, mentre salgono a 790.377 i casi totali di contagio dall'inizio della pandemia.
 
"Sono ore particolarmente frenetiche ed intense, siamo riuniti da stamattina in cabina regia e stiamo ancora lavorando. Sui 212mila tamponi eseguiti, abbiamo circa 30.500 test positivi mentre i decessi sono 352, ancora molti, stabili rispetto a ieri. Le oscillazioni quotidiane sono tuttavia previste, ma occorre vedere il trend: negli ultimi giorni c'è una relativa stabilizzazione, il tasso di positività rispetto al numero di tamponi effettuati è attorno al 10%, un dato quindi molto elevato e che non è buono", ha spiegato Rezza.
 
"«Il numero dei ricoveri in terapia intensiva continua a crescere ma non si registrano criticità, rispetto alla fase 1 è aumentata la capacita' di ricoverare in intensiva. Oggi i ricoveri sono 67 in più. Non vediamo ancora gli effetti del Dpcm e delle misure in essi contenute, ci vorranno ancora due-tre settimane - ha aggiunto -. La situazione, come è evidente, coinvolge tutti i Paesi attorno all'Italia, anche se gli altri Paesi europei sono più avanti di due settimane rispetto a noi. Rispetto a diversi mesi fa, facciamo molti, moltissimi tamponi: oggi 212mila prelievi per l'analisi dell'eventuale positività. La capacità di diagnostica è pertanto molto aumentata, per quanto in alcune aree del Paese possono esservi alcune criticità".
 
Le cosiddette Regioni `allerta rossa´ dell'emergenza Covid "sono ancora in via di valutazione", ha aggiunto Rezza, spiegando anche come, con l'impianto del nuovo Dpcm, "l'applicazione di zone rosse su base sub-regionale sia un meccanismo ancora del tutto praticabile".
 

04 novembre 2020
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