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Coronavirus. Prosegue la discesa ma nelle ultime 24 ore pochi tamponi. Sempre alto il numero dei decessi. Cts: “Sinergia ospedali-territorio sarà la chiave di volta”


In confronto a ieri i casi in più sono 2.972 (un dato così basso non si vedeva da un mese) con il totale che sale a 162.488 tra cui 37.130 persone guarite (+1.695 rispetto a ieri, pari al +5%) e 21.067 deceduti (+602 rispetto a ieri, pari al +3%). Le persone attualmente positive sono quindi 104.291 (+675 rispetto a ieri, pari al +1%). Complessivamente sono stati effettuati 1.073.689 tamponi, +26.779 rispetto a ieri. Prosegue la discesa dei pazienti ricoverati in ospedale e nelle terapie intensive. IL REPORT

14 APR - I casi di nuovo Coronavirus in Italia sono saliti a 162.488 (+2.972 rispetto a ieri pari al +2%), tra cui 37.130 persone guarite (+1.695 rispetto a ieri, pari al +5%) e 21.067 deceduti (+602 rispetto a ieri, pari al +3%). Le persone attualmente positive sono quindi 104.291 (+675 rispetto a ieri, pari al +1%). Complessivamente sono stati effettuati 1.073.689 tamponi (+26.779 rispetto a ieri) dei quali oltre 730 mila in Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Piemonte, Toscana e Veneto.

Questi i dati principali dell’aggiornamento odierno forniti dal Capo della Protezione Civile Angelo Borrelli durante il punto stampa delle ore 18. Nuovi casi e nuovi positivi in calo rispetto a ieri anche se c’è da considerare come il numero dei tamponi effettuati sia stato esiguo. Prosegue il calo dei pazienti che necessitano di ricovero e terapia intensiva. Sempre alto il numero dei deceduti.

Ad oggi il numero di persone tuttora positive (esclusi deceduti e guariti) nelle singole Regioni risulta il seguente: 32.363 i malati in Lombardia (+428 rispetto a ieri pari al +1%), 13.778 in Emilia Romagna (-40 pari al -0,3%), 10.736 in Veneto (-30 pari al -0,3%), 13.055 in Piemonte (+290 pari al +2%), 3.095 nelle Marche (+15 pari al +0,5%), 3.094 in Campania (+32 pari al +1%), 3.466 in Liguria (+101 pari al +3%), 6.352 in Toscana (+95 pari al +2%), 4.022 nel Lazio (+102 pari al +3%), 899 in Friuli Venezia Giulia (-408 pari al -31%), 2.071 in Sicilia (+21 pari al +1%), 2.552 in Puglia (+40 pari al +2%), 1.800 in Abruzzo (+22 pari al +1%), 2.082 nella Pa di Trento (+2 pari al +0,1%), 200 in Molise (-2 pari al -1%), 622 in Umbria (-3 pari al -0,5%), 1.564 in provincia di Bolzano (+27 pari al +2%), 816 in Calabria (+25 pari al +3%), 900 in Sardegna (-14 pari al -2%), 559 in Valle d’Aosta (-23 pari al -4%) e 265 in Basilicata (-5 pari al -2%).
 
Le vittime sono 11.142 in Lombardia (241 in più di ieri pari al +2%), 2.705 in Emilia Romagna (+90 pari al +3%), 906 in Veneto (+24 pari al +3%), 728 nelle Marche (+15 pari al +2%), 1.927 in Piemonte (+101 pari al +6%), 793 in Liguria (+33 pari al +4%), 300 nel Lazio (+16 pari al +6%), 206 in Friuli Venezia Giulia (+4 pari al +2%), 232 in Abruzzo (+8 pari al +4%), 538 in Toscana (+20 pari al +4%), 260 in Campania (+12 pari al +5%), 118 in Valle d’Aosta (+3 pari al +3%), 310 nella Pa di Trento (+10 pari al +3%), 214 nella Pa di Bolzano (+2 pari al +1%), 175 in Sicilia (+4 pari al +5%), 80 in Sardegna (+5 pari al +7%), 68 in Calabria (+1 pari al +1%) 15 in Molise (+0), 53 in Umbria (+1 pari al +2%), 19 in Basilicata (+1 pari al +6%) e 278 in Puglia (+11 pari al +4%).
 
Delle persone attualmente positive (104.291) sono ricoverate con sintomi 28.011 (-12 pari a -0,04% rispetto a ieri), 3.186 (-74 pari a -2%) sono in terapia intensiva, mentre 73.094 (+761 pari al +1%) si trovano in isolamento domiciliare.
 
“Prosegue il calo sulla pressione delle strutture ospedalieri, ad oggi sono 3.186 i pazienti in terapia intensiva, sono 74 in meno rispetto a ieri, mentre il numero dei ricoverati con sintomi è di 28.011 con una diminuzione di 12 rispetto a ieri, la maggior parte dei pazienti è in isolamento domiciliare e sono 73094, il 70% dei pazienti positivi”, ha detto il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, nel corso della conferenza stampa per fare il punto sull'emergenza coronavirus.
 
“Sui migranti – ha poi specificato -, come ho già detto, ho nominato soggetto attuatore il capo dipartimento delle libertà civili e immigrazione. Lo ringrazio, sta lavorando per individuare quelle che sono le soluzioni sia per la possibilità di fare le quarantene sulle navi che per trovare delle aree a terra. Siamo in una fase di valutazione delle misure da mettere in campo, per cui anche quelle notizie emerse in queste ore relativo all'utilizzo di una specifica nave, sono ancora al vaglio del soggetto attuatore”.
 
Borrelli ha parlato anche della task force per la Fase 2 che “sta lavorando con grande impegno ma non faccio rivelazioni. Sarà il capo (Vittorio Colao, ndr) a decidere cosa comunicare e quando. Il loro lavoro è a beneficio del governo che poi prenderà le decisioni”.
 
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“I numeri delle terapie intensive sono in miglioramento. I ricoverati in 4 settimane in Lombardia sono 3.862. I dimessi 1.296, i degenti 1.340, con un 65% di sopravvivenza. Per il Lazio, con impatto più contenuto, in un lasso di tempo simile abbiamo 424 pazienti. Un quarto è stato dimesso, un altro quarto è ancora degente, il tasso di sopravvivenza è identico, del 65%”. Ha detto Massimo Antonelli, direttore del dipartimento emergenza e rianimazione del policlinico Gemelli al punto stampa in Protezione civile.
 
“Molto è condizionato dal grosso impatto che c'è stato sulle terapie intensive in Lombardia - ha spiegato - in altre aree invece la mitigazione ha potuto pesare di più riducendo il flusso. Ma questo dato ci dice anche che la severità dei malati è simile, anche in due regioni con impatto diverso. Quindi le misure hanno funzionato bene per far sì che anche un impatto importante sia più contenuto, e l'efficacia delle terapie intensive può portare a una sopravvivenza che, in malati così seri, è di tutto rispetto”.
 
Antonelli ha affrontato anche la questione avanzata dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen sul fatto che gli anziani nei prossimi mesi dovranno rimanere a casa. “Noi da un punto di vista temporale non abbiamo elementi per dare una data precisa. Ma vale la considerazione che quando parliamo di anziani parliamo della fascia di popolazione più fragile, e che in ospedale sono quelli che tuttora pagano il prezzo maggiore. Avere verso questa fetta della popolazione una tutela maggiore è senz'altro indicato. Fino a dicembre chi può dirlo, bisogna vedere l'andamento dei prossimi mesi”.
 
Antonelli ha poi annunciato che “all'esame del Cts c’è un piano che prevede il coinvolgimento e il rafforzamento della medicina territoriale. La sinergia che deve esserci tra ospedali e territorio è la chiave di volta per il futuro per tutelare quella porzione di popolazione che ha bisogno di tutela costante, duratura, senza passi indietro”.
 




 

14 aprile 2020
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