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UE. Dal 2000 a oggi prezzi di servizi e prodotti sanitari aumentati del 40,8%. Italia a + 40,4%


Eurostat ha calcolato una crescita media tra il 2000 e il 2017 del 40,8%, ma con notevoli differenze tra i singoli Stati membri e anche in base alla tipologia del servizio analizzato. L’Italia registra una crescita dei prezzi per la voce salute del 40,4%, poco sotto la media Ue e comunque è il Paese che di più si avvicina a questa.

03 SET - Mentre il tasso complessivo di inflazione può essere considerato moderato nell'UE dall'inizio del millennio, notevoli variazioni di prezzo sono evidenti a livello dettagliato.

Tra il 2000 e il 2017, i prezzi nell'Ue sono aumentati complessivamente del 36 per cento. 

Gli aumenti più alti sono stati registrati per "bevande alcoliche e tabacco" e per "educazione", dove i prezzi sono aumentati di oltre il 90 cento.
 
"Alloggi, acqua, elettricità e gas", nonché "ristoranti e alberghi" hanno seguito tassi di crescita superiori al 55%. I prezzi per "abbigliamento e calzature" sono rimasti pressoché stabili, mentre i prezzi per le "comunicazioni" sono diminuiti di oltre il 20 per cento.

Eurostat nella sua analisi sulla crescita dei prezzi nell’Ue analizza anche il settore salute – spesa pubblica e privata sono considerate assieme per la diversità dei sistemi sanitari nei vari paesi - per il quale ha calcolato nella rilevazione una crescita media tra il 2000 e il 2017 del 40,8%, ma con notevoli differenze tra i singoli Stati membri e anche in base alla tipologia del servizio analizzato.

Per questa ultima voce tuttavia è possibile riportare solo una stima, in quanto numerosi paesi non hanno fornito il dato per tutti gli anni e per tutti i servizi.

L’Italia nel periodo 2000-2017 registra una crescita dei prezzi per la voce salute del 40,4%, poco sotto la media Ue ed è comunque il Paese che di più si avvicina a questa.

In testa alla classifica per aumento di spesa c’è l’Ungheria con il +156,8%, mentre in coda alla classifica il Belgio con il 17,1% di aumento.

Tra i maggiori partner Ue al di sotto della media dei 28 Paesi e dell’Italia ci sono la Germania (38,8%), la Francia (22,7%) e la Spagna (17,2%).

Al di sopra invece c’è il Regno Unito che nel periodo 2000-2017 segna un aumento percentuale di spesa per la salute del +61,5 per cento.

Analizzando i singoli settori in Italia (negli altri Paesi i dati annui sono a macchia di leopardo e quindi non confrontabili tra loro) per i quali Eurostat fornisce dati per il maggior numero di anni, quello che registra il maggiore aumento nel periodo considerato sono i “servizi medici e paramedici”: +57,3 per cento.

I “servizi ospedalieri” si fermano a una crescita del 22,5%, quelli farmaceutici al 31,9% e la minore crescita la registra la voce “altri prodotti medici, apparecchi terapeutici e attrezzature” con il +19,7 per cento.

E’ comunque da rilevare che nei vari anni la crescita dei prezzi registrata in Italia è andata sempre regolarmente calando partendo ad esempio dal +2,9% del 2000 rispetto all’anno precedente fino – sempre in calo, appunto – allo 0,8% del 2017.

Unico Paese tra quelli dell’Ue 28 che nel 2017 ha fatto registrare un decremento di spesa è la Grecia con -2,1%, ultimo valore negativo dopo quelli iniziati negli anni della crisi economica.

L’aumento maggiore nel 2017 è invece quello della Repubblica Ceca: +3,8 per cento.
 

 

 

 

 

 

 

 

 


03 settembre 2018
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