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Ssn: prestazioni promosse dal 71% dei cittadini. Ma 44% pazienti si lamenta per i tempi di attesa. Sondaggio Federconsumatori


Sondaggio  di Federconsumatori e del Forum Ania consumatori su “Costi ed efficacia del Servizio Sanitario Nazionale” con una survey online che ha coinvolto 1.500 soggetti intervistati. Promossi ospedali, medici e infermieri e anche il personale amministrativo. Un quarto degli intervistati lamenta però i costi eccessivi sostenuti per accedere alle prestazioni. IL SONDAGGIO.

31 OTT - Il complesso delle prestazioni del Ssn soddisfa il 71% degli italiani che vi sono rivolti, con percentuali superiori all'80% nei riguardi della professionalità di medici, infermieri e anche personale amministrativo punte dell'84,9% per i servizi infermieristici e tecnici. Le prestazioni hanno “abbastanza soddisfatto” il 44% in media degli intervistati, e “molto soddisfatto” il 27%, mentre hanno “poco soddisfatto” il 18% e per niente l’11% degli intervistati..

Sono le conclusioni a cui è giunto un sondaggio  di Federconsumatori e del Forum Ania consumatori, svolto attraverso una survey online che ha coinvolto 1.500 soggetti intervistati. Il questionario è stato somministrato sia attraverso le sedi territoriali di Federconsumatori sull’intero territorio nazionale che attraverso i loro canali digitali. Complessivamente i questionari raccolti sono 1.504.

I giudizi negativi raccolti confermano però che a fronte di una soddisfazione abbastanza ampia per i singoli servizi legati alle prestazioni, resta una certa insoddisfazione sulla visione del servizio nel suo complesso. Dalle risposte degli intervistati, il motivo principale dell’insoddisfazione è legato ai tempi di attesa per ricevere la prestazione (44% dei casi), seguiti dai costi, considerati eccessivi per il 24% degli intervistati insoddisfatti. E c'è poi un 10% di non soddisfatti per la competenza del personale medico, per la disponibilità del personale non medico e per la poca chiarezza nelle informazioni.

Secondo  Federconsumatori, dal 2008 al 2016, la contrazione delle spese nel settore della salute si è attestata al -28,9%, pari a -644 euro a famiglia. Una cifra collegata in parte alla crescita del numero di cittadini che, essendo in grado di sostenerne il peso economico, hanno preferito rivolgersi alla sanità privata (specialmente per quanto riguarda esami ed accertamenti), spesso per sopperire a tempi di attesa lunghi o alla mancanza di disponibilità di strutture e  in parte alla forte contrazione del potere di acquisto delle famiglie registrata negli ultimi anni (dal 2008 oltre -13,4%).

I dati emersi dall'indagine realizzata nell'ambito del Progetto "Accesso", finanziato dalla Fondazione Forum ANIA - Consumatori, rivelano comunque una “persistente e profonda fiducia verso il sistema sanitario pubblico”, a cui si aggiunge anche un dato importante relativo alla soddisfazione per l'assistenza ricevuta, “che riporta l'intero quadro di valutazione del sistema sanitario italiano entro limiti accettabili. Questo non toglie che esistono ancora molti aspetti negativi, che certamente vanno affrontati con urgenza e con responsabilità: accettabile significa sicuramente migliorabile”.

Il primo aspetto indagato è relativo alle motivazioni che hanno spinto gli intervistati a rivolgersi a una struttura del Ssn: la principale è la prenotazione di una visita o di un esame (84,4%).

Rispetto ai tempi di attesa per le più importanti prestazioni sanitarie (visite specialistiche, interventi chirurgici, riabilitazione), è stato osservato che il tempo di attesa tra la prenotazione dell’esame e lo svolgimento della prestazione è mediamente di tre mesi, mentre tempi più brevi riguardano solo le visite generiche e i prelievi.

Nel caso degli interventi chirurgici, i molto soddisfatti sono il 47,3%. Un elevato livello di soddisfazione è dichiarato anche per gli esami radiologici ecografici o endoscopici, le visite oculistiche, neurologiche cardiologiche, il day surgery, e le visite generiche. Per queste prestazioni se si accorpano i due livelli di soddisfazione (abbastanza e molto soddisfatto) si supera in tutti i casi il 75% con punte di oltre l’81% per le visite generiche (Mmg e pediatra) e il valore più basso per gli esami ecografici che si fermano al 75,2 per cento.

In alcune prestazioni, come le visite ortopediche, odontoiatriche, psicologiche e dermatologiche, ci sono i livelli di insoddisfazione maggiori, che si aggirano intorno al 20% e se si somma la componente dei poco soddisfatti, si sfiora il 40% e le visite ortopediche raggiungono il 44%. A questa tipologia di prestazioni vanno aggiunte le pediatriche (ma non il pediatra di base) e le dietologiche. La prestazione che registra la maggiore insoddisfazione è quella delle visite geriatriche, che sommando chi si dichiara per nulla soddisfatto e poco soddisfatto, raggiunge una quota del 50% del totale degli intervistati.

Per ottenere le prestazioni al primo posto delle scelte ci sono le strutture ospedaliere (con il 64% dei casi), seguite da ambulatori pubblici (28,5%) e da ambulatori privati (19,4%). Il canale meno utilizzato è l’intramoenia: solo nell’11,9% dei casi.

Tra i motivi della scelta della struttura del Ssn al primo posto c’è la vicinanza territoriale (43%), seguita a distanza dalla fiducia nella struttura stessa (solo nel 24%). Poi la possibilità di avere tempi di attesa più brevi rispetto ad altre strutture (18% dei casi) e la scelta di uno specialista che lavora nella struttura (17%).

Il 74,3% degli intervistati dichiara di aver sostenuto spese per esami, visite o accertamenti. Circa il 60% ha speso tra 100 e 500 euro, il 14% ha speso meno di 100 euro, l’8% spende però tra 1.000 e 5.000 euro. Una piccolissima quota, ha sostenuto una spesa superiore ai 5.000 euro.

Rispetto alla spesa sostenuta l’80% degli intervistati non ha ottenuto alcun rimborso per le prestazioni effettuate, mentre il 20% ha usufruito di rimborsi, da un’assicurazione nel 42% dei casi o da un fondo sanitario nel 35 per cento.

Per quanto riguarda i servizi che accompagnano la prestazione sanitaria è prevalente la categoria di chi si considera “abbastanza soddisfatto”. Rispetto al servizio di prenotazione, sia telefonica che presso il CUP, sono soddisfatti i due terzi degli intervistati e si sale nel gradimento rispetto all’adeguatezza dei locali, igiene, e assistenza tecnica e infermieristica.

In questo quadro positivo, il tema su cui è maggiore la quota di insoddisfazione è l’accesso alla struttura, in modo particolare per chi ha delle disabilità (40% degli intervistati).

Il sondaggio è stato presentato durante il convegno su “Costi ed efficacia del Servizio Sanitario Nazionale” organizzato da Federconsumatori in collaborazione con la Fondazione Forum ANIA –Consumatori.

Per superare i nodi e le criticità che il sistema sanitario presenta sono necessarie, secondo le conclusioni dei lavori,  azioni che da un lato puntino all'ottimizzazione e razionalizzazione delle risorse attraverso l’affermazione della centralità della rilevanza scientifica, dall'altra determinino una completa riorganizzazione delle strutture in modo tale da riaffermare e rafforzare l’importanza del Ssn. Analoga rilevanza va attribuita alla prevenzione ed, in particolare, alla promozione di stili di vita che consentano ai cittadini di mantenere una condizione di salute ottimale.

“È fondamentale agire in ogni modo per riportare il cittadino al centro del sistema sanitario: solo garantendo eguale accesso a tutte le prestazioni sanitarie, si potranno creare le basi per una società effettivamente democratica”, ha concluso Emilio Viafora, presidente di Federconsumatori.
 

 

 


31 ottobre 2017
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