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Medici di famiglia e web. L'89% lo usa per informarsi, il 13% per l'Ecm online


Nove medici di medicina generale su dieci usano internet per informarsi, l’84% partecipa a corsi Ecm online (il doppio rispetto ai colleghi specialisti) e il 51% interviene a congressi, simposi e tavole rotonde in modalità virtuale. È quanto emerge da un’indagine realizzata dall’Eurisko lo scorso giugno e presentata oggi in occasione del 66° Congresso Fimmg-Metis in corso a Villasimius.

04 OTT - L'89% dei medici di medicina generale utilizza internet per informarsi, quasi per ricercare informazioni o risposte a un problema specifico, il 32% studia o approfondisce tematiche mentre il 13% partecipa a corsi Ecm online. Per il 65% internet è un canale utile, per 52% lo sono corsi Ecm online e circa il 50% considera utili i congressi ‘virtuali’.
Sono questi i principali dall'indagine Eurisko condotta su 200 medici di medicina generale e 700 specialisti e presentata questa mattina nell'ambito del 66° Congresso nazionale della Fimmg in corso a Villasimius. Da cui emerge, invece, che sono ancora pochi i medici di famiglia che si cimentano in discussioni online attraverso forum, blog e social network (il 5%). Nonostante siano una realtà ancora poco utilizzata, il 60% dei medici di medicina generale considera tuttavia i blog/forum online utili per dare informazioni e consigli ai pazienti e ben il 70% dei medici si dichiara propenso a utilizzarli in futuro, sia per discutere con i colleghi sia per consulenza ai pazienti.
 
“Negli ultimi anni, grazie soprattutto all’avvento delle nuove tecnologie e del web, la comunicazione medica si è sviluppata verso nuove direzioni facendo propri nuovi mezzi, stili e approcci comunicativi attraverso cui veicolare l’informazione medico-scientifica – ha spiegato Isabella Cecchini, direttore del Dipartimento Salute GfK Eurisko -. Da parte sua il medico ha assunto un ruolo più attivo e autonomo nella gestione e nella ricerca di informazioni utili per la sua professione. Internet è un riferimento primario per il medico perché rappresenta una ‘Biblioteca Universale’ e imparziale del sapere scientifico, ma anche una ‘Babele’ di informazioni dove il medico fa fatica ad orientarsi”. Da qui la necessità di percorsi ‘guidati’ (gran parte dei medici accede infatti al web con una domanda su google) e di ‘contenitori’ garantiti che organizzino l’informazione come i siti dedicati al medico. I social network non sembrano invece oggi ancora rappresentare uno spazio entro cui confrontarsi.
 
Più di 1/3 dei medici di medicina generale (il 37%) l’ultima volta che hanno navigato hanno cercato informazioni su un farmaco, il 31% ha cercato informazioni su linee guida o percorsi terapeutici, il 29% ha cercato risposta a una domanda del paziente. Otto medici su 10 si collegano almeno 3 volte alla settimana ai siti dedicati a loro.
Per quanto riguarda i cittadini, l’indagine evidenzia che il 35% cerca su internet informazioni sulla salute. Nell’ultimo mese il 18% degli over 54 che si è collegato a internet lo ha fatto per trovare informazioni su salute e medicina. Il 13% cerca in particolare informazioni sulle possibilità di cura e sui farmaci da discutere principalmente con il proprio medico.
 
"Dall'indagine dell'Eurisko emerge un quadro molto interessante – ha affermato Alessandro Dabbene, segretario della Fimmg Continuità assistenziale del Piemonte e membro del comitato scientifico del Congresso -. Il medico di medicina generale ha l'esigenza di trovare in Internet informazioni sui più disparati argomenti e ha bisogno di risposte in tempo reale durante le consultazioni dei pazienti. Pertanto utilizza la rete con un approccio generalista che non deve essere considerato superficiale bensì appropriato al suo ruolo specifico”. “Nel pomeriggio, aiutati da alcuni esperti, simuleremo situazioni-tipo in cui un finto paziente chiederà informazioni su una patologia o su un nuovo farmaco – ha spiega Dabbene -. Il medico, scelto a caso, affronterà il quesito addentrandosi nel web e districandosi tra opinioni e informazioni anche contrastanti, per arrivare a rispondere al paziente in maniera esaustiva e corretta".
 


04 ottobre 2011
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