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La resistenza dell’Obamacare ai tempi della ‘Bomba’

di Fabrizio Gianfrate

A Trump ieri il ciuffo è andato clamorosamente giù quando i suoi Senatori del GOP gli hanno bocciato per l’ennesima volta, e definitivamente, la tanto strombazzata in campagna elettorale cancellazione dell’Obamacare. I repubblicani che si sono opposti hanno scelto di fare gli interessi dei propri elettori, come rappresentanti per i propri rappresentati, rispondendo direttamente ad essi, pur se ciò ha significato mettersi contro il proprio Capo.

27 SET - “Arriva la bomba, che scoppia e rimbomba, ah-ah, si tratta di me….” Canticchiano la canzone di Dorellik, Kim e “The Donald”, mentre si pettinano con zelante impegno di fronte allo specchio, essendo ormai acclarato che alla base del possibile imminente olocausto nucleare c’è l’acerrima rivalità tra i due su chi abbia la pettinatura più strampalata (agone dove anche il nostro buon Gentiloni può pacatamente dire la sua, mentre Berlusconi è squalificato per doping). 
 
Solo che al Briatore della Grande Mela ieri il ciuffo è andato clamorosamente giù quando i suoi Senatori del GOP gli hanno bocciato per l’ennesima volta, e definitivamente, la tanto strombazzata in campagna elettorale cancellazione dell’Obamacare.
 
Certo, se vuoi tagliare di brutto le tasse ai ricchi e alle imprese e aumentare le spese militari per far vedere quanto ce l’hai lungo (l’arsenale atomico), devi trovare qualche migliaio di miliardi di dollari da aggiungere agli 850 l’anno che già spendi in armamenti. Quale modo migliore che procurarseli tagliando l’odiata riforma “socialista” e succhia tasse della sanità USA, così tanto voluta dal predecessore democratico ‘Abbronzato’?
 
E poi proprio l’abolizione di quella riforma, insieme alla costruzione del muro col Messico, non proprio obiettivi strategici da New Deal roosveltiano, erano state le principali promesse elettorali per le quali i suoi elettori l’avevano votato proprio negli Stati chiave, della Rust Belt e degli Appalachi.
Quelle fasce più povere del Paese composte di bianchi poco scolarizzati, “rednecks” o “bluecollars”, Wasp sovranisti e un tantino fascisti e razzisti, visceralmente contrari a dovere pagare con le loro tasse pure la sanità a quei “negri” sfaccendati e drogati o a quei latinos chiassosi e pieni di figli molesti.
 
Peccato però che cancellando l’Obamacare, proprio quegli elettori da American Gothic, il famoso dipinto di Grant Wood, sarebbero tornati a doversi pagare le cure, molti non potendoselo permettere. Volendola a tutti i costi cancellare, Donald Trump “Briscola” (o “la Matta”, la traduzione) avrebbe insomma danneggiato soprattutto coloro che l’hanno portato alla Casa Bianca.
 
Questo i rispettivi rappresentati Repubblicani al Congresso lo sapevano bene e così non l’hanno permesso, confermando appunto l’Obamacare in opposizione al proprio Capo. Hanno scelto di fare gli interessi dei propri elettori, come rappresentanti per i propri rappresentati, rispondendo direttamente ad essi, pur se ciò ha significato mettersi contro il proprio Capo, che è persino il POTUS. Così gliel’hanno fatto ammosciare (il ciuffo), facendogli di nuovo fare la figura di quello “tutto chiacchiere e distintivo (a lot of talk and badge)”.
 
Impensabile una siffatta disobbedienza al Capo nel nostro italico sistema elettorale dalle liste bloccate dei futuri parlamentari selezionate dai leader dei partiti e dove l’elettore non sceglie il proprio rappresentante. Creando una stretta dipendenza dell’eletto con il suo capo, e non con il proprio elettore, come invece dettato dai principi basilari degli ordinamenti delle democrazie rappresentative. Morale: per quanto bizzarro nell’elezione del Presidente, il sistema elettorale rappresentativo americano è assai meglio del nostro (non ci vuole molto).
 
Gli elettori tipo di Trump dell’”America First” sono potenzialmente i primi a pagare il prezzo delle politiche liberiste e antistataliste che hanno votato, specialmente sulla sanità, bisogno primario per antonomasia, penalizzati dalla maggiore polarizzazione anti-redistributiva e contro-solidaristica della ricchezza alla base della “vision” neoconservatrice, l’hobbesiano “homo homini lupus”. Canone inverso rispetto alla tradizionale divisione marxista, non più i ricchi per la destra e i poveri alla sinistra ma il contrario, l’individualismo a scalzare la vetusta lotta di classe (niente Noi, solo Io!).
 
Quell’America bianca di Wasp nativisti bianchi, col fucile nel comò (qualche migliaio di loro si è pure organizzato per sparare all’uragano Irma, quando si dice dei danni dall’eccesso combinato di testosterone, film di John Wayne e bourbon da pochi dollari), contro il diverso, contro neri e immigrati.
Eppure essi stessi nipoti di immigrati (come tutti gli americani) e che i nativi veri, i pellerossa, li hanno sterminati con i pochi rimasti poi relegati in riserva. Bianchi impoverirli dalla crisi provocata dall’avidità degli stessi Wasp bianchi e ricchi e speculatori, di cui il Presidente che hanno voluto è paradossalmente l’emblema. Cioè fregati da quelli come loro o in cui si identificano.
 
Naturalmente parlo degli USA e non, che so, di quegli italiani, fortunatamente una minoranza pur se appariscente, succursali del KKK, di “haters” sovranisti e nativisti, per lo più da tastiera, pure nelle specifiche regioni, ferocemente anti immigrati e contro “Roma Ladrona”, eppure essi stessi nipoti di migranti e appena derubati da concittadini-corregionali padroni di banche concittadine-corregionali o da leader politici di riferimento che coi loro soldi si sono ristrutturato casa o comprato lauree tarocche ai figli.
 
E dove ormai, nostre “Rust Belt” di capannoni dismessi (appunto “Rust”, arrugginiti) da crisi e malattie storici, più di qualcuno mugugna perché con le sue vessanti tasse paga la sanità anche a nullafacenti, immigrati e comunque “altri” e “diversi” da sé e dai “suoi”, e quando serve a lui o ai suoi famigliari deve mettersi in fila dietro di loro o, beffa, costretto a pagarsi privatamente la visita o l’esame.

Per il nostro SSN, insieme a quella Malthusiana della demografia, forse è questa, la decrescente volontà reale di mantenere un sistema universale e solidaristico, la vera potenziale bomba. Che solo Istituzioni solide e rassicuranti possono disinnescare.

Prof. Fabrizio Gianfrate
Economia Sanitaria


27 settembre 2017
© Riproduzione riservata


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