Problemi di udito per un over 60enne su tre. Ecco i consigli degli esperti
Dagli specialisti geriatri e audiologi un consensus paper dedicato alla presbiacusia e alle sue possibili soluzioni. “L’incapacità di comprendere – spiegano gli esperti - è una condizione grave e sottostimata” che può favorire l'isolamento sociale, la perdita di memoria, lo stato confusionale e il rischio di caduta a terra e conseguente frattura del femore, una delle principali cause di disabilità per l’anziano.
22 SET - Un consensus paper dal titolo
Anziani e Udito, sentire meglio per vivere meglio per fornire informazioni utili sulla presbiacusia, i suoi sintomi, la diagnosi e le possibili soluzioni, sgombrando il campo da eventuali luoghi comuni che allontanano l’anziano dal piacere di continuare a sentire tutti i suoni della vita. A realizzarlo, con il supporto di Amplifon, Roberto Bernabei, professore ordinario di Medicina Interna e Geriatria all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, Giuseppe Cavallazzi, audiologo già direttore della Scuola di Specializzazione in Audiologia dell’Università di Milano, e Domenico Cuda, direttore U.O. Otorinolaringoiatria dell’Ospedale “G. da Saliceto” di Piacenza.
Perché la perdita dell’udito, spiegano gli esperti, è un problema grave e sottostimato. Secondo i dati dell’Associazione Italiana per la Ricerca sulla Sordità la presbiacusia interessa un individuo su tre con più di 60 anni e addirittura circa il 60% della popolazione sopra gli 85 anni. “E’ la perdita di udito provocata da fenomeni di senescenza dell’organo uditivo del tutto simili a quanto accade per la vista e l’olfatto – spiega Cavallazzi – E’ corretto ipotizzare il suo insorgere tra i 50 e i 60 anni e colpisce maggiormente gli uomini rispetto alle donne”.
La perdita dell’udito è una condizione invalidante per gli anziani che ne soffrono, con possibili conseguenze anche sulla loro qualità della vita. “L’individuo anziano ipoacusico trova difficile comprendere e conversare con familiari e amici. Tale condizione comporta una diminuzione dell’interesse nell’ascolto di radio e televisione – commenta Bernabei – inoltre conduce di frequente ad isolamento sociale e perdita di interessi e attività, nonché ad una perdita di autostima fino a sviluppare un disturbo dell’umore di tipo depressivo”.
L’incapacità di comprendere determinata dall’ipoacusia è la condizione più grave e più sottostimata e, spiegano gli esperti, presenta apparenti disturbi cognitivi quali quello della memoria, dell’attenzione, della comprensione verbale fino a un quadro di apparente stato confusionale. Numerose evidenze scientifiche indicano che la presbiacusia si associa anche ad un aumentato rischio di caduta a terra, con la frequente conseguente frattura del femore, una delle principali cause di disabilità per l’anziano. “L’udito contribuisce al mantenimento di una postura ed andatura stabili attraverso la percezione e l’identificazione degli stimoli uditivi che aiutano a localizzarsi e ad orientarsi nello spazio”, continua Bernabei.
L’indebolimento uditivo che caratterizza la presbiacusia è un fenomeno silente e l’accesso ai servizi diagnostici audiologici per l’anziano sembra diffusamente sottoutilizzato. “Il ritardo che intercorre tra la comparsa dei primi sintomi e la diagnosi di presbiacusia può variare da 8 a 20 anni – afferma Cuda – mentre è noto come il successo delle soluzioni uditive dipenda dalla precocità del trattamento”.
22 settembre 2011
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