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Spesa farmaceutica. QuintilesIMS: “Bene la convenzionata. Ancora in rosso quella ospedaliera: ‘buco’ da 2 miliardi di euro”


La spesa convenzionata secondo le previsioni per il 2017 stilate da QuintilesIMS Italia rimane entro il tetto stabilito con un avanzo di spesa tra i 450-550 milioni e quattordici regioni in linea con il budget. L’ammanco dell’ospedaliera è invece generalizzato sulla spesa per acquisti diretti. Un segno meno determinato dalla spesa sui farmaci innovativi

04 LUG - Spesa spesa farmaceutica convenzionata promossa. Bocciata quella ospedaliera. La prima rimane entro il tetto stabilito con un avanzo di spesa tra i 450-550 milioni. Mentre per quella ospedaliera si profila un “buco” che potrebbe anche superare i 2 miliardi di euro. A pesare sulla bilancia i farmaci innovativi. Anche se il fondo ad hoc di un miliardario stanziato dal Governo sembra essere sufficiente a coprire i costi di trattamento per tutti i pazienti eleggibili.
 
A stilare le previsioni sulla spesa spesa farmaceutica 2017 è QuintilesIMS Italia, società leader globale nell’offerta integrata di informazioni e tecnologia per il mondo della salute, che descrive luci e ombre sul rispetto del fondo di spesa programmato malgrado le modifiche delle regole sui tetti inseriti nell’ultima finanziaria e la definizione di un budget specifico per i farmaci innovativi (specialmente le rivoluzionarie ma costosissime terapie in grado di eradicare l’epatite C).
 
Le previsioni che risultano dall’analisi di QuintilesIMS restituiscono un quadro contrastante per la spesa farmaceutica convenzionata (medicinali venduti in farmacia a carico del Ssn) e quella ospedaliera (ossia ‘per acquisti diretti’) comprendente i farmaci per i pazienti ricoverati e la distribuzione diretta.
 
La spesa spesa farmaceutica convenzionata è saldamente sotto controllo rimanendo entro il tetto stabilito con un avanzo di spesa tra i 450-550 milioni con quattordici regioni in attivo (quindi in linea con il budget) alcune delle quali con scarti positivi del 15-20% rispetto alla spesa programmata (Toscana, Veneto, Emilia Romagna) mentre la maggior parte delle sei regioni ‘in rosso’ sulla convenzionata presentano differenze in valori assoluti e percentuali tutto sommato contenute: 2% circa il Lazio, 3% la Calabria, per un massimo attorno all’11% della Puglia (tra i 66 e gli 80 milioni).
 
È invece allarme rosso per quella ospedaliera: l’ammanco è generalizzato sulla spesa per acquisti diretti (ospedaliera o comunque in distribuzione attraverso le aziende sanitarie). Un “buco” che supererà probabilmente i due miliardi di euro. Un segno meno determinato dalla spesa sui farmaci innovativi anche se, allo stato attuale il fondo speciale di un miliardo sembra sarà sufficiente a coprire i costi di trattamento per tutti i pazienti eleggibili. Lo scostamento è stato stimato considerando l’ipotesi che i farmaci innovativi per Epatite C - Hcv e gli oncologici non eccedano le risorse totali investite, il fondo per gli innovativi appunto, e che sia possibile una compensazione tra i due fondi.
La previsione è suffragata dall’evoluzione dei primi quattro mesi del 2017 che mostrano il cumulato Gennaio-Aprile della spesa convenzionata in leggera contrazione (-0,5% sullo stesso periodo 2016) mentre il dato della spesa ospedaliera aumenta di quasi nove punti percentuali (+8,7%).
 
“Dopo queste prime simulazioni si confermano i trend storici degli ultimi 5 anni dei due canali di spesa – ha spiegato Sergio Liberatore, General Manager di QuintilesIMS Italia – una volta superate le difficoltà politiche derivanti da possibili accorpamenti dei diversi tetti/fondi, le Istituzioni potrebbero spostare risorse da un fondo all’altro oppure valutare compensazioni finali tra i due canali”.

04 luglio 2017
© Riproduzione riservata


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