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Sanità pubblica. Gli italiani promuovono ospedali e medici di famiglia


Il 76% degli italiani ha piena fiducia nel medico di famiglia e il 64% si fida dell’ospedale pubblico. Male invece lo specialista pubblico, viene preferito quello privato nell'80% dei casi. Lo rileva un’indagine demoscopica commissionata da UniSalute. Ecco i dati nazionali e i primi dati ravvicinati su Roma e Bologna.

03 MAG - La sanità pubblica del nostro Paese esce molto bene da questa nuova indagine a campione. E, se il dato di grande fiducia (76%) verso i medici di famiglia non sorprende, essendo stato già rilevato da molte indagini precedenti, certamente desta interesse quello sugli ospedali pubblici, non sempre usciti bene da indagini di questo tipo. E invece, secondo il campione selezionato dall’Istituto Nextplora per l’Osservatorio Sanità istituito da UniSalute (la compagnia del gruppo Unipol specializzata in assistenza e assicurazione sanitaria), gli ospedali pubblici italiani superano l’esame guadagnando la fiducia del 64% dei cittadini.
Ma le sorprese non finiscono qui: una considerevole fetta del campione (34%) dichiara in maniera categorica che le strutture pubbliche sono sempre migliori di quelle private. Un po’ inferiori, ma sempre sopra il 50%, invece, le percentuali di coloro che dichiarano di riporre fiducia nelle cliniche private (58%).
Dove il pubblico piace meno è nel campo delle visite specialistiche. In questo caso la credibilità del settore privato sembra riscuotere maggiori consensi: l’80% degli intervistati dichiara infatti di sentirsi rassicurato dagli specialisti che operano in ambito privato, mentre solo un italiano su due (51%) ripone la stessa fiducia nello specialista al servizio del Servizio pubblico.
“In un contesto in cui emerge che per due italiani su tre (67%) quello della sanità è un diritto fondamentale, il fatto che, nel complesso, rilevano gli estensori dell’indagine, il comparto pubblico riscuota la fiducia non può che essere visto come un dato confortante”.
“Ma perché , si chiedono sempre i ricercatori, rivolgersi allora alle strutture private invece che a quelle pubbliche?”. “Perché gli italiani, spiegano, riconoscono che nelle prime i tempi, legati a servizio e degenza, sono più rapidi (75%) e che la stessa degenza risulta più confortevole, grazie a strutture di ricovero più moderne e accoglienti”.
Un quadro confermato se si va ad analizzare le differenti zone d’Italia, con alcuni significativi picchi: i tempi rapidi, motivo di preferenza delle strutture private, sono al centro dell’attenzione soprattutto a Bologna (98%) e Roma (97%), mentre il Veneto è la zona in cui è più radicato il principio che la Sanità pubblica “è un diritto fondamentale”, sostenuto dal 96% del campione, infine il medico di base riscuote la maggior fiducia nella dorsale adriatica tra Rimini ed Ancona (93%).

Lo zoom su Bologna
Anche se sempre superiore alla soglia del 50%, la fiducia dei bolognesi verso gli ospedali pubblici risulta più bassa che nel resto d’Italia. La soglia si ferma infatti al 57% , a fronte del 64% nazionale, e il gap sembra dovuto soprattutto al giudizio non favorevole degli uomini, visto che le bolognesi esprimono fiducia nel 72% dei casi. Più di un bolognese su quattro (27%), poi, dichiara in maniera categorica che le strutture pubbliche sono sempre migliori di quelle private e anche in questo caso la percentuale è più bassa del dato nazionale (34%). Allo stesso tempo più della metà del campione (ma in particolare le donne, con il 64% di pareri in questa direzione) esprime poca o nessuna fiducia nei confronti delle cliniche private.
Più alta della media è invece la fiducia verso il medico di famiglia che convince l’84% dei bolognesi (media nazionale (76%).
Confermata poi la preferenza verso lo specialista privato: l’83% degli intervistati dichiara infatti di sentirsi rassicurato dagli specialisti che operano in ambito privato (91% delle donne). Nettamente minore, sia che ad esprimersi siano uomini o donne, la fiducia riposta nella figura dello specialista del settore pubblico: solo il 43% dei bolognesi si esprime a favore.
Differente la sensibilità tra uomini e donne anche in relazione ai costi della sanità: per una bolognese su cinque (19%) i costi ridotti o nulli delle strutture pubbliche le rendono preferibili a quelle private, mentre nessuno degli uomini intervistati si è soffermato su questo aspetto.
Dichiarazioni che si inseriscono all’interno di un contesto in cui per il 68% del campione, senza differenze di sesso, è fortemente radicata la convinzione che quello della sanità sia un diritto fondamentale.
Nonostante una preferenza per le strutture pubbliche, i bolognesi riconoscono che sotto alcuni aspetti quelle private risultano migliori. In particolare, la quasi totalità degli intervistati (98%) riconosce, in linea con i dati nazionali, che i tempi delle strutture private, sono più rapidi.
Il 20% del campione dichiara inoltre di possedere un’assicurazione che copre i costi delle strutture private, che rendono meno oneroso per le proprie tasche affidarsi ad esse quando necessario.
 
Lo zoom su Roma
Il 39% dei romani ritiene che le strutture pubbliche siano sempre meglio di quelle private senza alcuna esclusione, un dato sostanzialmente più elevato rispetto alle altre città (Milano, ad esempio, si attesta al 30% e la media nazionale è del 34%).
Più bassa, al contrario, la fiducia verso il medico di famiglia che guadagna il 70% dei consensi (media nazionale 76%).
Più alta, al contrario, la fiducia verso gli ospedali pubblici romani con il 73% del campione che li promuove (media nazionale 64%). E questa volta, a differenza di Bologna, sono gli uomini a fare alzare la media con l’83% dei giudizi favorevoli a fronte del 63% delle donne della capitale.
Perplessità si riscontrano invece quando si parla di cliniche private: quasi un romano su due (47%), indipendentemente che ad esprimersi siano uomini o donne, si dichiara scettico o per nulla fiducioso riguardo il servizio offerto.
Il 73% degli intervistati dichiara invece di sentirsi rassicurato dagli specialisti che operano in ambito privato. Decisamente minore il consenso riscosso dallo specialista del Servizio pubblico (38%), in particolare tra le donne: solo il 28% delle romane dichiara infatti di fidarsi.
A differenza di quanto emerso a livello nazionale, tra i romani la convinzione che la sanità sia un diritto fondamentale è molto meno radicata, indipendentemente dal sesso: solo il 46% si esprime in questa direzione (67% il dato nazionale).
Nonostante una preferenza per le strutture pubbliche, i romani riconoscono che diversi sono gli aspetti per cui quelle private risultano migliori: uomini e donne sono concordi nell’affermare che tempi più rapidi (97% del campione) e strutture di ricovero più moderne e accoglienti (31%) sono i principali vantaggi legati al privato.

Le altre città
Nei prossimi giorni saranno diffusi i dati analitici di altre zone del Paese e in particolare di Milano, della costa adriatica (Pesaro, Ancona e Rimini) e del Veneto (Verona, Belluno e Padova). Ve li illustreremo appena disponibili.

03 maggio 2011
© Riproduzione riservata


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