Draghi. Cresce la spesa italiana age-related. Ma molto meno che nel resto dell’Eurozona
Si tratta del complesso delle spese legate all'invecchiamento che, nei prossimi cinquant'anni, faranno un balzo di ben 5,1 punti di Pil nell'Eurozona. Ma in Italia l'aumento si fermerà a 1,6 punti di Pil. Il dato è contentuo nel "1° Rapporto sulla stabilità finanziaria" presentato ieri dal governatore della Banca d'Italia.
07 DIC - Dal “1° Rapporto sulla stabilità finanziaria”, presentato ieri dal governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, emerge una buona notizia per l’Italia.
A fronte di una stima di crescita nei Paesi dell’Euro pari a 5,1 punti di Pil nei prossimi cinquant’anni per le spese cosiddette age-related - che includono, pensioni, sanità, cure di lungo termine e sussidi di disoccupazione - in Italia l’incremento dovrebbe assestarsi solo su 1,6 punti di Pil.
Draghi non spiega le ragioni di questa forte differenza nelle stime della Commissione europea, ma è certo che il dato dovrebbe rasserenare quanti temono, anche in Italia, una prossima esplosione della spesa per previdenza e sanità a seguito dell’invecchiamento della popolazione.
07 dicembre 2010
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