Produzione industriale. La farmaceutica tira la ripresa: a ottobre +14,9%
Il dato fa ancora più impressione considerando che l'indice Istat registra mediamente “solo” un + 0,5%. Dopo la farmaceutica si collocano le apparecchiature elettriche e non elettriche per uso domestico (+9,0%). Scaccabarozzi (Farmindustria): “Un dato che testimonia l’importanza del nostro settore per la crescita del Paese”. Il rapporto.
10 DIC - A ottobre 2013 l'indice destagionalizzato della produzione industriale è aumentato dello 0,5% rispetto a settembre. Nella media del trimestre agosto-ottobre l'indice ha registrato una flessione dello 0,3% rispetto al trimestre precedente. Lo rileva l’ultimo rapporto Istat pubblicato oggi.
Corretto per gli effetti di calendario, a ottobre 2013, l'indice è diminuito in termini tendenziali dello 0,5% (i giorni lavorativi sono stati 23 come ad ottobre 2012). Nella media dei primi dieci mesi dell'anno la produzione è scesa del 3,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
A ottobre l'indice destagionalizzato registra una sola variazione negativa nel comparto dell'energia (-0,9%). Aumentano invece, i beni di consumo (+0,8%), i beni intermedi (+0,6%) e i beni strumentali (+0,5%).
Gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano, a ottobre 2013, aumenti tendenziali nei comparti dei beni intermedi (+1,9%) e dei beni di consumo (+0,5%). Segnano invece una flessione l'energia (-4,2%) e i beni strumentali (-2,6%).
Per quanto riguarda i settori di attività economica, a ottobre 2013 i comparti che registrano la maggiore crescita tendenziale sono quelli della
produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+14,9%) e della fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (+9,0%). Le diminuzioni maggiori si registrano nei settori dell'attività estrattiva (-13,2%), della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-11,4%), delle altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine e apparecchiature (-6,4%).
Per il presidente della Farmindustria
Massimo Scaccabarozzi, "è un dato che testimonia l' importanza di questo settore. Ormai lo dico da tempo: se non si punta su settori che possono dare una spinta positiva al Prodotto interno lordo, per la crescita non so su cosa si possa puntare, in questo Paese. Ma questo è anche un dato alterato, perché risente molto dell' export, che è ormai oltre il 70%". "La farmaceutica – prosegue il presidente degli industriali del farmaco - è un settore che può trainare l' economia che sta dimostrando che ci crede e continua a crederci. Le tanto richiamate delocalizzazioni si stanno continuamente rimandando per tenerci ancorati all' economia importante dell' Italia. Avvilisce un po' che si senta sempre parlare di tagli ai farmaci".
“Ogni volta che si discute una legge - incalza Scaccabarozzi - si ripropongono le gare regionali in equivalenza terapeutica, che metterebbero insieme farmaci diversi, col rischio di usare il medicinale sbagliato per il paziente sbagliato. Ma è il medico che deve scegliere quello più giusto, con una responsabilità, ormai fortemente sviluppata di scegliere anche quello a minor costo. Ed è anche per questo che la spesa farmaceutica sta diminuendo, come ci hanno detto la settimana scorsa anche Ocse e Censis".
10 dicembre 2013
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