Tumore al pancreas. Nel 2013 registrati 12.200 nuovi casi, in aumento rispetto a 2012
Lo scorso anno erano stati 11.500, nel 2011 ancora meno: 11.000. I dati sono stati discussi durante il XV congresso dell'Aiom in corso a Milano che ha rappresentato l'occasione per presentare una campagna nazionale di informazione e sensibilizzazione sulla patologia.
14 OTT - Il tumore del pancreas farà registrare nel 2013 circa 12.200 nuovi casi, rispetto agli 11.500 del 2012 e agli 11.000 nel 2011. Si tratta di una delle neoplasie a prognosi più sfavorevole anche se grazie ai progressi della ricerca si stanno affacciando nuove armi che migliorano la sopravvivenza La prevenzione resta comunque l’arma fondamentale per sconfiggerla: basti pensare che i casi attribuibili al fumo di sigaretta sono il 20-30% fra gli uomini e il 10% nelle donne. E’ sulla base di questi elementi che l’
Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) ha deciso di promuovere la prima campagna nazionale di informazione e sensibilizzazione su questa patologia, presentata oggi al
XV Congresso della società scientifica in corso a Milano.
Il progetto comprende la distribuzione di opuscoli informativi, un sondaggio fra gli oncologi, uno fra i cittadini, un sito web dedicato a questa patologia e accessibile a tutti, e un tour in nove Regioni che partirà a gennaio 2014. “Abbiamo realizzato due opuscoli, che saranno distribuiti nei centri di oncologia di tutto il Paese – spiega
Stefano Cascinu, presidente Aiom – Uno dedicato completamente alla prevenzione, ricco di consigli utili per imparare a seguire uno stile di vita equilibrato. I fumatori presentano un tasso di incidenza da doppio a triplo rispetto ai non tabagisti. Ma ricordiamo anche l’impatto di altri fattori di rischio che vanno dall’obesità, alla ridotta attività fisica fino all’alto consumo di grassi. Il secondo booklet è pensato invece per le persone che purtroppo hanno già ricevuto la diagnosi di neoplasia: è un ottimo strumento comunicativo, un ulteriore collegamento tra l’oncologo e il paziente. Perché lo specialista deve diventare il punto di riferimento in tutto il percorso diagnostico-terapeutico, sia per il malato che per i familiari”.
È parte integrante della campagna, realizzata con il supporto di Celgene, il sondaggio condotto fra gli oncologi per capire come viene affrontata e trattata la patologia. “Hanno risposto 560 specialisti – afferma
Carmine Pinto, segretario nazionale Aiom e direttore dell'Unità Operativa Complessa di Oncologia del Policlinico S. Orsola-Malpighi di Bologna – Ben il 93% ritiene che la realizzazione di campagne di informazione rivolte ai cittadini sia l’attività più importante che una società scientifica come l’Aiom può promuovere sul tumore del pancreas”.
Solo il 7% degli uomini e il 9% delle donne risultano vivi a 5 anni, senza sensibili scostamenti nell’ultimo ventennio. “È una patologia complessa, per lungo tempo asintomatica, infatti solo il 7% dei casi è diagnosticato in fase iniziale – sottolinea Cascinu – Ma oggi, per la prima volta, siamo di fronte a un sensibile passo in avanti. La ricerca è riuscita a mettere a disposizione una nuova molecola, il nab-paclitaxel. Un punto di svolta nella terapia. Somministrato con gemcitabina, determina un aumento significativo nella sopravvivenza a un anno: un terzo contro un quarto dei pazienti, con un tasso raddoppiato a 24 mesi (9% vs 4%)”.
14 ottobre 2013
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