Alimentazione. Breakfast Club Italia: “Educare non basta. Servono stimoli”
A questo scopo il Club, che riunisce medici nutrizionisti, psicologi, pediatri etc, ha pubblicato un primo documento per fornire, a livello scientifico, una visione multidisciplinare della prima colazione ed individuare i fattori che possano diffondere la consapevolezza della sua importanza tra la popolazione.
29 GEN - “Educare è fondamentale ma non basta. Per cambiare il nostro stile di vita abbiamo bisogno di motivazioni”. È questo è uno degli spunti da cui ha preso vita il lavoro del Breakfast Club Italia che ha portato all’elaborazione di un primo documento dedicato al pasto più importante della giornata:
La prima colazione: un’introduzione alla sua specifità, inviato al ministero della Salute per sollecitare la valutazione delle proposte e la loro eventuale adozione tra le politiche nazionali per la salute. Un documento che il ministro della Salute, Renato Balduzzi, ha affermato di avere apprezzato, come riferito in un messaggio inviato ieri in occasione del II Convegno annuale del Breakfast Club Italia svolto a Roma, nel corso del quale è stato presentato il volume.
Il documento è frutto dell’impegno di un gruppo di lavoro di alto livello, multidisciplinare, guidato da Giuseppe Rotilio, luminare della Biochimica della Nutrizione, e da Gian Vincenzo Zuccotti, professore di Pediatria dell’Università di Milano e Direttore della Clinica pediatrica dell’Ospedale Sacco di Milano, entrambi componenti del Consiglio di Presidenza del Breakfast Club Italia. Il Club è infatti una comunità che riunisce molteplici competenze (dai medici nutrizionisti, agli psicologi, ai pediatri, ma anche le Ong, le Università etc.) impegnate ad approfondire i temi dell’alimentazione e dei corretti stili di vita. Il loro primo documento ha lo scopo, come annunciato, di mettere a fuoco il problema della spinta motivazionale, strumento essenziale per riuscire a far cambiare davvero i nostri stili di vita, in particolare quando si parla di prima colazione.
Purtroppo, come sottolineato da Zuccotti, mangiare al mattino non è ancora, in Italia, un’abitudine di tutte le persone e di tutte le età. Per questo, secondo l’esperto, è necessario avviare studi, in campo medico-scientifico, psicologico, della comunicazione, affinché si sviluppi una maggiore conoscenza e consapevolezza dell’importanza di questo pasto. Un obiettivo che rappresenta anche la strada sul quale si snoda il volume elaborato dal Breakfast Club Italia, con capitoli sul ruolo della prima colazione nei bambini e negli adolescenti, ma anche negli adulti, siano essi uomini o donne, anziani o in gravidanza.
Sapere, tuttavia, non equivale a cambiare stile di vita. Per questo gli esperti sottolineano l’importanza di una comunicazione efficace sulla prima colazione, che deve investire anche il mondo della pubblicità, anche nella consapevolezza che l’immagine e la confezione hanno la loro importanza, sia in termini di appeal che di praticità, come dimostra l’alto consumo di merendine nel nostro Paese.
Quello di cui il nostro Paese ha bisogno è quindi un vero e proprio salto culturale. “Le abitudini alimentari – spiegano gli autori del volume - sono determinate dalla cultura di un luogo e di un tempo oltre che da scelte soggettive, e di tutti i pasti la prima colazione è quello caratterizzato dalla maggior variabilità” nonostante rappresenti, invece, “la prima occasione della giornata per assumere l’energia necessaria ad affrontare le attività quotidiane. Se adeguata dal punto di vista nutrizionale, migliora le performance cognitive anche a lungo termine, regola l’assunzione di energia nei restanti pasti della giornata riducendo l’apporto calorico giornaliero totale e quello lipidico, mentre aumenta l’apporto di fibre, di vitamine e di sali minerali, migliorando lo stato nutrizionale in tutte le epoche della vita con effetti positivi sulla prevenzione delle malattie cronico-degenerative quali sovrappeso e obesità, ipertensione, diabete di tipo 2”, sottolineano gli esperti. Che accompagnano le riflessioni con una serie di proposte, tra cui:
- avviare ricerche scientifiche su campioni ampi di popolazione adulta per verificare la correlazione tra mancata prima colazione e influenza negativa su performance cognitive
- indagare su quali siano le difficoltà nel fare la prima colazione, e predisporre interventi, di tipo sociale, ma anche normativo, per superarle
-intervenire sulla comunicazione commerciale affinché sia in grado di comunicare al consumatore consapevole, al di là degli stereotipi, informazioni corrette e promuovere stili di vita sani
- sostenere e potenziare le attività di educazione alimentare nelle scuole, in modo che, tramite i bambini, tutta la famiglia sia informata sull’importanza della prima colazione e della sana alimentazione
- sensibilizzare il consumatore sull’importanza degli imballaggi alimentari, evidenziando gli aspetti positivi per l’ambiente
Al Convegno hanno partecipato anche i rappresentanti delle Istituzioni che seguono i lavori del Club, Andrea Ghiselli dell’ex Inran (Mipaaf), e Riccardo Garosci, Presidente del Comitato per l’EXPO 2015 del MIUR, i quali, nei loro commenti al Documento del BCI, ne hanno evidenziato il valore e hanno sottolineato come si collochi su una linea di continuità rispetto all’attività delle Istituzioni.
Il lavoro del Breakfast Club Italia continuerà ora nel 2013, con la redazione del secondo Documento annuale dedicato, per l’appunto, ad approfondire e proporre più puntuali soluzioni per chi, per vari ordini di motivazioni, afferma di non poter o di non riuscire a mangiare al mattino.
“La prima colazione: un’introduzione alla sua specificità” è disponibile sul sito www.breakfastclubitalia.it
29 gennaio 2013
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