“Agenas ha costruito il modello di valutazione della performance sulla base di fonti ufficiali che le stesse aziende sanitarie alimentano trasmettendo i dati al Sistema informativo sanitario del Ministero della salute. Ogni singolo indicatore deve rappresentare, laddove si evidenziano delle criticità, uno stimolo ad attivare confronti virtuosi basati sulle evidenze consapevoli che la preparazione e le capacità dei professionisti della salute sono indiscutibili in tutte le regioni del nostro paese”.
L’Agenzia mette la parola fine alla querelle su i dati di misurazione delle performance “manageriali” che posizionano la Asl Napoli 1 Centro in vetta alla classifica delle Aziende sanitarie territoriali italiane con le peggiori prestazioni delle Direzioni strategiche. Dati contestati nei giorni scorsi dalla Asl partenopea. Numeri che secondo il manager Ciro Verdoliva “non rispondono a realtà“.
Secondo quanto puntualizzato da Agenas, i dati sono invece basati su “fonti ufficiali”, farina del sacco delle aziende sanitarie stesse che li trasmetto al Ministero della salute. E, con spirito di massima trasparenza, pubblica un focus ad hoc con un ”dettaglio dei valori degli indicatori confrontati con i valori medi nazionali o standard laddove presenti”.
Insomma, il messaggio è chiaro: basta polemiche parlino i numeri. Agenas spezza comunque una lancia in favore della Azienda territoriale “pur evidenziando alcune aree di performance positive e in crescita rispetto ai due anni precedenti”, si colloca comunque “nel gruppo di aziende con risultati di performance che presentano margini di miglioramento”.
Il quadro generale
La fotografia regionale scattata da Agenas vede la Asl Napoli 1 Centro fanalino di coda rispetto alle altre Aziende territoriali: supera di poco la sufficienza, mentre le altre Asl sotto la lente raggiungono e superano valori medi di performance guidate dalla Asl di Caserta.
Le performance complessiva
Sul fronte dell’assistenza ospedaliera i dati promuovo la Asl. Invece l‘assistenza distrettuale e gli investimenti si avvicinano ma non superano l‘asticella dei livelli medi di performance. La sostenibilità economico patrimoniale supera di pochissimo la sufficienza. Rimangono al palo le attività di prevenzione.
I dati
Agenas entra poi nel vivo degli indicatori considerati, mettendo a confronto i valori della Asl Napoli 1 Centro con quelli medi nazionali. Il tallone d’Achille è sicuramente quello della prevenzione. Gli screening al colon si fermano al 6,1% rispetto a una media nazionale del 24,4%. Quelli alla cervice sono al 9% rispetto ad una media nazionale del 32%. Crescono lievemente gli screening alla mammella: al 15% rispetto a una media nazionale del 35,2%.
Per quanto riguarda l’area distrettuale, tante ombre ma anche qualche luce. Tra i molti, sono positivi i valori relativi al numero medio di pazienti assistiti per Mmg: 1406 rispetto al tetto di 1500 assistiti e il tasso di ospedalizzazione per scompenso cardiaco (1,9 rispetto al valore medio nazionale di 2,6). Performance positive per gli accessi evitabili in Ps per gli over 75 che superano però la media nazionale (19,2% rispetto a 18,8%). Valori critici invece per il numero di consultori (0,3) e per i posti letto negli hospice (3,7% rispetto al valore medio nazionale del 10%). Alta la mortalità prevenibile che si attesta al 19,8% rispetto a una media nazionale al 12,9%.
Ester Maragò