Lo evidenzia il XXVI rapporto annuale del Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea di Bologna, sul Profilo e sulla Condizione Occupazionale dei Laureati, che è stato presentato il 13 giugno 2024 all’Università di Trieste alla presenza del Rettore Roberto Di Lenarda, dal Presidente del Consorzio AlmaLaurea, Ivano Dionigi, e dal Direttore Marina Timoteo. Titolo dell’evento: “Laureati e dimensioni internazionali: dall’università al mercato del lavoro”.
Per i 16.242 laureati di primo livello delle 22 Professioni Sanitarie dell’anno 2022 (tabella 1) si rileva che, rispetto ai 12.331 laureati che hanno risposto all’indagine (75,9%), si registra un lieve calo della quota di occupati (sono 9.476), pari a -1,7 punti percentuali, essendo sceso al 76,8% rispetto al 78,5% dello scorso anno.
È un calo minore rispetto al totale di tutti i 16 gruppi disciplinari, su cui il calo della quota di occupati è di -2,1 punti percentuali. Il totale dei laureati di primo livello dell’anno 2022 è di 153.909, di cui sono stati intervistati 113.811 (73,9%); di questi, 43.817 sono occupati (38,5%).
Il numero di occupati è in calo rispetto allo scorso anno (-6,2 punti percentuali), quando i laureati erano 167.467, gli intervistati 115.006 e di questi, 46.714 occupati (40,6%). Il numero di occupati è in diminuzione in tutti i gruppi disciplinari, con l’unica eccezione del Servizio sociale che risulta invece in aumento di 2,1 punti percentuali, dal 43,5% dei laureati dell’anno 2021 al 45,7% attuale.
Per effetto di questi risultati, si conferma ancora una volta e solo per le Professioni Sanitarie il primo posto assoluto fra i vari gruppi disciplinari. Ciò è legato anche all’elevata quota di quanti si inseriscono direttamente nel mercato del lavoro, rinviando quindi agli anni successivi e mentre lavorano di proseguire ulteriormente gli studi universitari. Resterebbe in ogni caso la diminuzione rispetto a 16 anni fa, di oltre -10 punti percentuali per il complesso dei laureati dell’area sanitaria, la quota di occupati a un anno dalla laurea passa dall’ 87,0% dei laureati del 2007 al 76,8% dei laureati del 2022 (tabella 2).
Inoltre, la quota di occupati osservata sul complesso dell’area sanitaria è in calo di -1,7 punti percentuali, anche rispetto allo scorso anno, dal 78,5% del 2021 al, già citato 76,8% del 2022. Inoltre, tali tendenze assumono intensità differente nelle diverse aree. In dettaglio per l’area Infermieristica -2,2 punti percentuali anche rispetto allo scorso anno, dal 79,9% al 77,7%; lieve calo anche per le professioni della Riabilitazione con -0,8 punti percentuali, dal 77,9% del 2021 al 77,1% del 2022. Per l’area Tecnica risulta quasi stabile con -0,2 punti percentuali dal 74,1% al 73,9%; mentre il calo maggiore riguarda l’area della Prevenzione, con -4,2 punti percentuali, dal 76,8% del 2021 al 72,6% del 2022, che lo scorso anno, al contrario rilevava un aumento di +10,5 punti percentuali, dal 66,3% del 2020 al 76,8% del 2021.
Analisi fra le 22 Professioni sanitarie
Mentre, al contrario, agli ultimi cinque posti, sotto il 72%, si trovano: Tecnico Ortopedico 69,0%, Podologo 66,7%, Dietista 57,5%, Tecnico di Fisiopatologia Cardiocircolatoria al 57,4% e, infine, Ortottista con 56,9%.
Se si guarda invece la media degli occupati di tutte le 22 professioni nel corso degli ultimi 16 anni, fra i laureati dal 2007 al 2022 abbiamo ai primi cinque posti: Logopedista con 86%, Igienista Dentale con 85%, Fisioterapista con 84%, Tecnico Audioprotesista 83% e Educatore professionale con 81%.
A seguire, Podologo con 79%, Terapista Neuro psicomotricità età evolutiva 78%, Infermiere e Tecnico Ortopedico con 77%.
Mentre sono sotto la media del 74% le restanti 13 Professioni: Terapista Occupazionale 73%, Tecnico Riabilitazione Psichiatrica 68%, Infermiere pediatrico e Assistente sanitario 63%, nonché Tecnico Radiologia 62%, Tecnico Prevenzione 60%, Ortottista 59%, Tecnico Audiometrista con 58%, Dietista 56%, Tecnico di Neurofisiopatologia 55%, seguiti agli ultimi tre posti da Ostetrica con 54%, Tecnico di Laboratorio 51% e Tecnico di Fisiopatologia Cardiocircolatoria al 41%. Si tratta di valori medi pluriennali che sono tuttavia parecchio diversi se confrontati con i dati dell’ultimo anno 2022.
In conclusione, l’area delle Professioni Sanitarie continua a mantenere stabile al primo posto i livelli occupazionali, seppure con fluttuazioni nel corso degli anni.
Ringraziamenti. Ringrazio per la disponibilità dei dati il Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea di Bologna e per la preziosa collaborazione Silvia Ghiselli, Claudia Girotti, Sara Binassi, e Daniela Perozzi dell’Ufficio Indagini e Statistiche del Consorzio stesso.
Angelo Mastrillo
Docente in Organizzazione delle Professioni Sanitarie, Università di Bologna
Segretario della Conferenza Nazionale dei Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie