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Dalla lotta al cancro alla riforma della legislazione farmaceutica. Il bilancio della Commissione Europea sul 2023 


Pubblicata la Relazione generale sull’attività dell’Ue della Commissione Europea. Oltre 160 pagine che illustrano i risultati conseguiti e le sfide ancora aperte in ogni ambito. Per la sanità, attenzione rivolta anche alla salute mentale e alla sicurezza sanitaria, tra resistenza microbiotica e azioni per essere pronti a futuri rischi pandemici. Von der Leyen: “Ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo affrontato risolutamente sfide straordinarie”. LA RELAZIONE

14 MAR - “Il 2023 è stato un anno importante, un anno in cui l’Unione europea ha continuato a realizzare le aspirazioni dei suoi cittadini e ad affrontare le sfide man mano che si presentavano. Abbiamo mantenuto la rotta sulle sei priorità che avevamo fissato a inizio mandato, trovando nel contempo soluzioni audaci e ambiziose per superare alcune delle prove più ardue mai affrontate dall’Europa”. “Ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo affrontato risolutamente sfide straordinarie dimostrando che l’Unione dà il meglio di sé quando si mostra audace”. Così la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, nella sua introduzione alla Relazione generale sulle attività dell'UE nel 2023, fresca di pubblicazione.

Un ampio volume di oltre 166 pagine in cui si affrontano questioni che vanno dalla Guerra Russia-Ucraina all’Intelligenza Artificiale, dall’economia alla salute, dalle migrazioni ai valori europei nel mondo, dai giovani agli anziani.

Per quanto riguarda la Salute, in particolare, nella Relazione si evidenzia come, nel 2023, sia proseguita con convinzione la lotta dell’Europa contro il cancro: “Il Piano europeo di lotta contro il cancro, con una dotazione di 4 miliardi di euro per sostenere le sue azioni, è l’iniziativa più completa mai intrapresa dall’UE per combattere il cancro, la causa principale di mortalità tra i residenti dell’UE al di sotto dei 65 anni”, si legge nella Relazione.

Tra i risultati raggiunti nell’ultimo anno, si ricorda: “L’iniziativa europea sull’imaging dei tumori, avviata a gennaio”, che “mira ad agevolare l’accesso alle immagini mediche e alle tecnologie digitali (quali l’intelligenza artificiale) e a facilitarne l’uso per migliorare la diagnosi e il trattamento del cancro”. Iniziativa che a settembre “ha raggiunto il suo primo traguardo fondamentale con il lancio della piattaforma Cancer Image Europe, che collega 36 set di dati di immagini relative a nove tipi di cancro (mammella, colon, polmoni, prostata, retto, fegato, glioma pontino intrinseco diffuso, neuroblastoma e glioblastoma), riunendo oltre 200 000 serie di immagini che riguardano circa 20 000 individuo”. Dalla prima serie di profili sul cancro per paese per gli Stati membri, l’Islanda e la Norvegia emerge che tali paesi spendono una cifra considerevole per le cure oncologiche (quasi 170 miliardi di euro nel 2018). Il cancro ai polmoni rimane di gran lunga la causa più comune di morte per cancro e permangono forti disuguaglianze nei tassi di mortalità oncologica sia tra i paesi che al loro interno.

Sempre nell’ambito della lotta al cancro, la Commissione spiega di avere avviato una serie di dialoghi con i giovani sopravvissuti l tumore “per comprendere meglio le loro esigenze e i problemi cui devono far fronte e per sviluppare con loro iniziative che contribuiranno ad affrontare questi aspetti”. Ad aprile sono iniziati i lavori per l’elaborazione del primo codice di condotta a livello dell’UE per un accesso equo ai servizi finanziari per i sopravvissuti al cancro, il cui obiettivo è “promuovere il diritto all’oblio e contrastare la discriminazione affinché le persone con trascorsi oncologici che accedono a prodotti finanziari quali mutui o assicurazioni sulla vita ricevano un trattamento equo”.

Sicurezza sanitaria e Covid-19. Dopo oltre tre anni, il 5 maggio 2023 l’Organizzazione mondiale della sanità ha annunciato che Covid-19 non costituiva più un’emergenza sanitaria globale. “Tuttavia – si sottolinea nella Relazione -, sebbene il suo status sia cambiato, Covid-19 non è scomparsa e l’UE rimane vigile”.

A ottobre il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) e l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) hanno inaugurato anche un nuovo strumento di sorveglianza per monitorare l’impatto combinato delle malattie respiratorie e migliorare la diagnosi precoce e la comunicazione dei segnali della circolazione di virus respiratori.

In risposta alla pandemia di Covid-19 la Commissione ha inoltre istituito l’Unione europea della salute per migliorare e salvaguardare la salute di tutte le persone nell’UE. Sulla base degli insegnamenti tratti dalla pandemia, il nuovo quadro rafforza l’architettura dell’UE per la preparazione e la risposta alle gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero e la prevenzione delle stesse. Il quadro amplia inoltre il ruolo di due agenzie chiave dell’UE attraverso nuovi mandati per il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) e l’Agenzia europea per i medicinali (Ema).

L’Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (HERA) della Commissione svolge un ruolo cruciale nel garantire che l’UE disponga dei medicinali e delle apparecchiature necessarie per proteggere i suoi cittadini in caso di emergenza e a maggio – riferisce ancora la Relazione - la Commissione, per conto degli Stati membri, ha raggiunto un accordo con BioNTech-Pfizer per adattare meglio le consegne di vaccini alle esigenze degli Stati membri e garantire la disponibilità di vaccini COVID-19 adattati qualora comparissero nuove varianti. “È stato inoltre firmato un contratto quadro con i principali produttori di vaccini, nell’ambito del quale è stata istituita la rete EU FAB volta a garantire una capacità continua di produzione di vaccini in caso di una futura emergenza di sanità pubblica”.

Proseguono anche gli sforzi per rafforzare la preparazione dell’Europa alle pandemie e alle sperimentazioni cliniche a livello dell’UE, al fine di fornire un accesso rapido a nuovi trattamenti e vaccini. L’UE, ricorda infine la Relazione, “è una forte sostenitrice del fondo per le pandemie della Banca mondiale, che promuove la preparazione e la risposta alle pandemie, nonché la loro prevenzione, nei paesi a basso e medio reddito. L’UE, i suoi Stati membri e le sue istituzioni finanziarie, che agiscono insieme come Team Europa, sono tra i principali contribuenti del fondo”.

Revisione dei sistemi farmaceutici dell’UE. La proposta di riforma della legislazione farmaceutica dell’UE, la più ampia e di più vasta portata degli ultimi 20 anni, mira a “garantire che questo settore fondamentale sia più adeguato alle esigenze del XXI secolo”. La riforma, presentata in aprile, affronta diverse sfide fondamentali: “Ad esempio, i medicinali non raggiungono ancora i pazienti con sufficiente rapidità e non sono sempre disponibili in egual misura negli Stati membri. Anche i prezzi elevati dei trattamenti innovativi e le carenze di medicinali sono fonte di notevole preoccupazione per i pazienti e i prestatori di assistenza sanitaria”. Un obiettivo centrale della riforma è, dunque, “la creazione di un mercato unico dei medicinali, che garantisca a tutti i pazienti dell’UE un accesso rapido ed equo a medicinali sicuri, efficaci e a prezzi accessibili”.

La revisione intende inoltre sostenere l’innovazione nello sviluppo dei medicinali e promuovere la competitività dell’UE attraverso un sistema farmaceutico semplificato, resistente alle crisi e adeguato alle esigenze future. “Ciò significa – spiega la Commissione Ue - che trattamenti nuovi e migliori potrebbero diventare disponibili più rapidamente, aiutando così i pazienti a ricevere più velocemente le cure di cui hanno bisogno”.

La riforma comprende un insieme di misure per far fronte al problema delle carenze di medicinali nel lungo periodo e al di fuori delle situazioni di crisi. Nell’ambito di questo obiettivo, a ottobre la Commissione ha presentato una serie di misure incentrate in particolare sui medicinali più critici, per i quali è necessario garantire la sicurezza dell’approvvigionamento nell’UE in qualsiasi momento. È stato inoltre varato un meccanismo europeo volontario di solidarietà per i medicinali, che consente agli Stati membri di ridistribuire i medicinali delle loro scorte disponibili in caso di carenze critiche altrove nell’UE.

Nell’ambito della riforma sarà inoltre proposta una serie di nuove norme e incentivi per le aziende farmaceutiche, unitamente a procedure normative semplificate e a considerazioni ambientali più rigorose durante la produzione dei medicinali

Nella riforma attenzione anche misure per un uso prudente degli antimicrobici e un nuovo incentivo per gli antimicrobici rivoluzionari con l’obiettivo di far fronte alla resistenza antimicrobica, considerata una delle tre principali minacce per la salute nell’UE.

Attenzione alla salute mentale. L’UE, si ricorda nella Relazione, “ha dovuto far fronte a crisi senza precedenti, che hanno inciso in modo significativo sulla capacità delle persone di rispondere alle crescenti sfide in contesti in rapida evoluzione”. Per affrontare questa situazione, a giugno la Commissione ha presentato un approccio globale alla salute mentale, che mira, tra l’altro, ad aiutare i gruppi vulnerabili, specialmente i giovani, e a porre fine alla stigmatizzazione e alla discriminazione che circondano la salute mentale. “Si tratta di un primo passo importante per mettere la salute mentale sullo stesso piano di quella fisica”, spiega la Commissione. Il nuovo approccio introduce 20 iniziative prioritarie e individua opportunità di finanziamento per 1,2 miliardi di euro provenienti da vari programmi finanziari per aiutare gli Stati membri a mettere al primo posto le persone e la loro salute mentale.

La strategia globale in materia di salute. “Grazie al ruolo guida assunto nella lotta contro la pandemia di COVID-19 – si evidenzia nella Relazione - l’UE ha dimostrato di essere in grado di apportare un importante contributo agli obiettivi globali in materia di salute attraverso un approccio Team Europa. Questo approccio combina le risorse provenienti dall’UE, dai suoi Stati membri e dalle sue istituzioni finanziarie per produrre un impatto maggiore sul campo”. Nel novembre 2022 la Commissione ha presentato una strategia globale in materia di salute, la dimensione esterna dell’Unione europea della salute e una componente chiave della sua strategia Global Gateway. Si ribadisce così l’impegno al conseguimento degli “obiettivi di sviluppo sostenibile (in particolare l’obiettivo numero 3 sulla salute e il benessere) e del consenso europeo in materia di sviluppo, che stabilisce obiettivi e principi comuni per lo sviluppo”.

E il futuro (che poi è già presente)? Von der Leyen parla di un 2024 “speciale per il nostro continente perché gli europei si apprestano a votare per eleggere una nuova generazione di leader: sarà un’opportunità per riflettere su come la democrazia consente di rendere le nostre società più eque, le nostre industrie più competitive e le nostre economie più resilienti. Sono fiduciosa che la nostra Unione manterrà alta la testa. Perché l’Europa non è mai così forte come quando si trova ad affrontare sfide imponenti”.

14 marzo 2024
© Riproduzione riservata

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