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Pon Gov Cronicità. Risultati del progetto e prospettive future


L’auspicio degli esperti è che possa essere costituito un gruppo di lavoro permanente per dare continuità al progetto e affiancare le attività di programmazione che, ad oggi, sono in stato embrionale e che necessitano di sostegno per evolversi LEGGI TUTTI I CONTRIBUTI

29 SET -

Il progetto Pon Gov Cronicità volge al termine. Dopo cinque anni, si chiude il primo grande lavoro di benchmarking avviato in Italia all’interno del Pon Governance e Capacità Istituzionale delle esperienze in ambito sanitario riguardo la presa in carico della cronicità con il supporto dell’ICT. Abbiamo fatto il punto sui traguardi raggiunti e sulle prospettive future con Alessia Sciamanna, referente di progetto per Agenas, ed Emilio Chiarolla, NTC ministero della Salute.

Il progetto PON GOV Cronicità 2018-2023, a titolarità del ministero della Salute con il coordinamento tecnico-scientifico di AGENAS, nasce nel 2016 per favorire l’attuazione del Piano Nazionale della Cronicità attraverso l’adozione di modelli condivisi, innovativi e sostenibili per la gestione delle cronicità mediante strumenti di ICT. Si pone dunque come precursore del DM 77 e degli obiettivi contenuti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Offrire una più efficace gestione del paziente con cronicità sfruttando le potenzialità dell’ICT, individuare Buone Pratiche regionali da mettere a sistema anche grazie a progetti di gemellaggio ed efficientare la pianificazione della gestione delle risorse sono sempre stati il focus del progetto, le linee guida che hanno portato a risultati importanti. Inoltre, il progetto rappresenta anche un grande sforzo istituzionale di governance condivisa e supporto alla capacità amministrativa, in coerenza con gli obiettivi tematici in cui si inserisce, per un più efficace raccordo tra le azioni poste in essere dal livello centrale e quelle messe in campo a livello territoriale al fine di offrire migliori modelli cura ai cronici.

I risultati del progetto

Sono tanti i risultati raggiunti. Tra i principali si possono annoverare la costituzione di una Comunità di pratica, che conta tantissime adesioni tra esperti, professionisti della sanità, responsabili regionali e aziendali; la messa online della Piattaforma della Cronicità, un repository strutturato in base ai risultati del progetto, all’interno della quale trovare tutte le Buone Pratiche emerse tra le esperienze italiane censite in tutti i territori; la creazione della seconda versione del manuale operativo, strumento a concreto supporto della creazione delle Comunità di Pratica; un Action Plan, documento pensato per aiutare le aziende ad intercettare i bisogni, fino alla realizzazione di percorsi di gemellaggio tra le varie regioni per la messa a terra delle progettualità. Questi sono solo i principali traguardi raggiunti dal progetto, ai quali si vanno ad aggiungere i glossari su telemedicina e case come primo luogo di cura e i documenti del kit di supporto amministrativo ai territori che vogliono sperimentare i gemellaggi per il trasferimento di pratiche.

La Comunità di pratica

Essere riusciti a far collaborare esperti, professionisti della sanità e decisori in una Comunità di pratica è sicuramente uno dei risultati più importanti del progetto. La Comunità di Pratica ha rappresentato e rappresenta tutt’ora non solo un laboratorio di idee, ma anche un vero e proprio strumento operativo, in grado di mettere a fattor comune le migliori esperienze e le Buone Pratiche condivisibili tra le Regioni, le ASL, i Distretti e tutti i soggetti attuatori. Una comunità che, al di là delle professionalità, dei ruoli e dei territori di appartenenza, ha favorito il confronto tra pari e il knowledge sharing anche nella prospettiva di innescare processi di miglioramento continuo nella risposta ai bisogni di salute dei pazienti cronici.

La Piattaforma della cronicità

La Piattaforma della cronicità è prezioso strumento di lavoro a che raccoglie in maniera strutturata le pratiche che affrontano la presa in carico delle cronicità utilizzando strumenti innovativi di sanità digitale che sono state sviluppate nel contesto nazionale, europeo e internazionale. Offre quindi un benchmarching esperienze che restituiscono metodi, tecniche e modelli organizzativi di comprovata efficacia ed integrati con l’ecosistema dei servizi di sanità digitale. La piattaforma offre un sistema di filtri per selezionare le pratiche di interesse e accedere quindi alle schede tecniche di dettaglio per approfondirne i contenuti. È possibile, ad esempio, eseguire le ricerche per patologia, servizi di telemedicina o di sanità digitale, o ancora per età e setting di cura. Nell’arco di tutto il progetto sono state censite complessivamente, tra pratiche italiane e pratiche europee, circa un centinaio di pratiche di cui circa un terzo sono risultate essere buone e risultano distribuite in maniera abbastanza uniforme su tutto il territorio nazionale. Nel momento in cui scriviamo, la Piattaforma contiene circa una sessantina pratiche a livello italiano e comprende anche una ventina di buone pratiche a livello europeo.

Il Manuale operativo

Strettamente legato alla Piattaforma della cronicità è il Manuale operativo, strumento a supporto della creazione e dello sviluppo di vere e proprie Comunità di Pratica intorno a una o più priorità strategiche in cui produrre e condividere esperienze, conoscenze e competenze sul tema della gestione della cronicità caratterizzate dall’utilizzo di soluzioni digitali a livello clinico, organizzativo o gestionale. Il Manuale operativo - Logiche e strumenti gestionali e digitali per la presa in carico della cronicità è il Frutto del lavoro congiunto del Nucleo Tecnico Centrale del Ministero della Salute e di Agenas. La versione aggiornata a settembre 2023 ha come fine ultimo la condivisione con le regioni delle best practice emerse nell’analisi delle buone pratiche censite all’interno del progetto in quell’ottica di change management della cronicità che ha guidato il Pon Gov in tutte le sue fasi.

Il Manuale sistematizza, infatti, le dimensioni di analisi delle pratiche e i domini di management pertinenti al fine di supportare i policy maker nell’adozione di modelli innovativi creando un riferimento bidirezionale tra le dimensioni di studio e i case study della piattaforma citati in ciascun capitolo; in tal modo è possibile una lettura integrata tra teoria e prassi a partire sia dalla piattaforma che dal Manuale. Il documento si compone di tre parti: una di contesto e di scenario programmatico e regolatorio; una di metodi e strumenti a supporto delle attività operative di analisi delle esperienze regionali; una di raccolta di buone pratiche a livello nazionale ed europeo che costituisce una fondamentale base di conoscenza per stimolare processi innovativi e fare benchmark con realtà internazionali. Il manuale, dunque, racchiude i modelli innovativi di cura che integrano i sistemi ICT e pone le basi per una corretta pianificazione strategica in materia di gestione della cronicità, in linea con gli investimenti del PNRR.

L’Action Plan

Action Plan costituisce l’elemento di sintesi che racconta e sistematizza in un processo strutturato il percorso si studio, ricerca e sperimentazione dei metodi implementati durante il progetto. Il documento descrive il processo con il quale guidare le aziende o le Regioni per implementare nuovi servizi per la gestione delle cronicità nei diversi setting. Il percorso è per step successivi, quello iniziale prevede l’identificazione dei bisogni e lo studio e l’identificazione di modelli di successo presenti nel portale della cronicità. Dopo aver individuato l’esperienza che sembra rispondere alle proprie esigenze è possibile utilizzare, con il supporto del livello centrale, gli strumenti per misurare, attraverso il Maturity model, la Readiness to Change, ovvero la disponibilità al cambiamento del contesto. Una volta verificati i presupposti di adozione della pratica entra in campo la comunità di pratica, ed in particolare l’azienda detentrice della buona pratica che si mette a disposizione per trasferirla nel nuovo contesto. Questo modello ormai collaudato ha generato una cross contamination tra i diversi contesti regionali.

La Comunità di pratica è l’espressione di questo spirito collaborativo, fatto di competenze, esperienza e di grande generosità. Ed è certamente questa la più grande eredità del progetto. Una comunità fatta da tante persone che studiano modelli innovativi in cui la tecnologia riduce le distanze e si mette a servizio della cronicità.

Cosa lascia il Pon Gov Cronicità

L’eredità del progetto Pon Gov Cronicità è costituita da un’importante esperienza di messa a fattore comune di idee, Buone Pratiche, competenze e metodologie che hanno già iniziato a produrre, e produrranno ancor più nel futuro, risultati rispondenti all’attuale cambiamento del quadro sanitario nazionale orientato su prossimità, integrazione e trasformazione digitale. È la prima volta, che le diverse metodologie europee di validazione e trasferimento delle buone pratiche vengono veicolate a tutti i territori nell’ambito della stessa progettualità e con obiettivi condivisi.

Oltre ai risultati strettamente tecnici, il risultato forse più importante è aver favorito la nascita di uno spirito collaborativo fatto di competenze, esperienze e di grande generosità che ha permeato tutti gli addetti ai lavori e gli stakeholder per creare un ecosistema di salute in cui la tecnologia costituisce un fattore abilitante per migliorare gli esiti di cura e riduce le distanze tra i vari attori del sistema.

L’auspicio, dunque, è dunque che questo patrimonio non venga disperso e possa essere raccolto da altre progettualità e tavoli di lavoro per continuare a ispirare i territori a creare innovazione per la cronicità.



29 settembre 2023
© Riproduzione riservata

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