Il settore sanitario è all'altezza delle nuove sfide poste dalla pandemia in corso, che continua a dominare l'attenzione e le risorse di tutti i sistemi sanitari, universalistici, mutualistici e privati assicurativi?
Continuiamo a reclamare maggiore esperienza umana della forza lavoro, a come e dove deve essere svolto il lavoro verso il paziente utente, a mettere la persona al centro, a rivedere rapidamente i servizi sanitari, la loro efficienza e semplificazione burocratica, a reclamare reti virtuali per i pazienti, creando partnership per produrre e procurarsi vaccini, trattamenti e forniture necessarie per non subire le interminabili liste d’attesa. Ma, allo stesso tempo, continuiamo a vedere che occorre affrontare la crescente importanza delle disuguaglianze nell'assistenza sanitaria, nella sostenibilità dei sistemi e del contesto ambientale.
Ad esaminare con il massimo di obiettività lo stato attuale del settore sanitario a livello globale, ci si rende conto che i problemi più urgenti del settore, riguardano la capacità di costruire la resilienza del medesimo per ottenere con un ampia revisione programmatoria, più adeguate risorse umane e finanziarie, migliori risultati sanitari avviandoci con il 2023 nella transizione ad una “nuova normalità”.
Mentre i contributori specifici alle disuguaglianze sanitarie di un paese o di una regione variano. Tradizioni e percezioni culturali, normative e politiche specifiche, capacità di negoziazione degli utenti, fiducia negli operatori, aumento della domanda di salute in un contesto di diseguali percettori di reddito, sempre più anziani e sempre più cronici, risorse scarse e debito pubblico crescente, evasione ed elusione fiscale, hanno pesato e pesano soprattutto in Italia. Il COVID-19 ha messo in evidenza i fattori di criticità dei diversi sistemi, ma l’ equità sanitaria, è balzata al primo posto, rendendo la salute una priorità politica e l'equità sanitaria parte fondamentale e prioritaria dell'agenda politica di qualsivoglia partito politico o Governo.
Non ci si può illudere, ormai i dati sono incontrovertibili sul piano scientifico e sociale. A guardare la prospettiva come non vedere che, l'onere della salute mentale e dei disturbi comportamentali, sull'economia globale, è ampio e complesso, ma poco riconosciuto. Per decenni, l'assistenza per la salute mentale è stata a corto di risorse. È ancora stigmatizzato e considerato vergognoso in molte parti del mondo.
Detto questo, gli impatti dannosi della pandemia di COVID-19 hanno elevato la salute mentale e comportamentale nell'agenda politica e sociale di molte nazioni a questione non più eludibile. I fattori di stress sanitari, sociali e finanziari della pandemia hanno tuttavia svelato l'onnipresente mancanza di accesso a servizi di salute mentale tempestivi, di qualità e convenienti in tutto il mondo.
Come stiamo rispondendo? Si ipotizza che entro il 2030, i costi delle malattie mentali dovrebbero raggiungere più di 6 trilioni di dollari all'anno. Per questo gli attuali fornitori di salute mentale, stanno cercando con i giganti della tecnologia e gli innovatori, lavorando in modo indipendente e collaborativo con i diversi operatori sanitari e sociali del settore, con i governi e le istituzioni accademiche, per promuovere soluzioni anche digitali, che affrontino varie condizioni di salute mentale.
Una maggiore consapevolezza pubblica, una crescente attenzione politica e un maggiore coinvolgimento del mondo del lavoro e del governo possono offrire opportunità senza precedenti per agire su importanti questioni, relative all'accesso e all'equità sanitaria. Le tecnologie digitali hanno un grande potenziale per trasformare i sistemi globali di salute mentale e comportamentale in modo che siano più accessibili, convenienti, e responsivi ai diversi bisogni. L'ecosistema sanitario sta assistendo a una crescita senza precedenti di prodotti di medicina digitale, software basati sull'evidenza e prodotti hardware.
Basandosi su maggiori scoperte scientifiche, strutture di sperimentazione clinica trasformate, medicine digitali e altre innovazioni stanno facendo progredire notevolmente il modo in cui diagnostichiamo e trattiamo diverse malattie. Le organizzazioni utilizzano insight derivati da dati e piattaforme interoperabili supportati da capacità di deep learning e ricerche comportamentali per modellare le interazioni con gli utenti.
Ma le scoperte scientifiche, lo sviluppo e la commercializzazione sono costosi, soprattutto per le terapie personalizzate. I responsabili dell'assistenza sanitaria ai diversi livelli si trovano sempre a dover bilanciare i vantaggi dell'innovazione della tecnologia medica con gli aspetti pratici del controllo della spesa sanitaria. I progressi nella scienza medica sono spinti da investimenti e ricerche significativi nei settori pubblico e privato, portando nuove innovazioni alle popolazioni e guidando una medicina più predittiva, preventiva, personalizzata e partecipativa.
Le organizzazioni sanitarie stanno implementando l'analisi dei dati, l'intelligenza artificiale (AI), l'assistenza virtuale e altre tecnologie per spostare l'assistenza sanitaria verso un futuro in cui la medicina è più personalizzata, per consentire interventi di assistenza in tempo reale e fornire suggerimenti comportamentali.
Gli sviluppatori di vaccini stanno utilizzando una gamma di tecnologie, da quelle collaudate a quelle completamente nuove come l'mRNA, per prevenire la gravità dell'impatto, il ricovero e i decessi. L'elevato costo di ricerca e sviluppo (R&S) di nuove immunoterapie, prodotti di medicina digitale e medicina personalizzata è un motivo di preoccupazione significativo e pone molte innovazioni promettenti fuori dalla portata dei poveri e della classe media.
La pandemia ha messo in luce le vulnerabilità esistenti dei sistemi sanitari pubblici, sottoponendo il personale della sanità pubblica a una quantità insormontabile di stress, ma occorre invertire la rotta e dimostrare di saper essere un catalizzatore per reinventare il futuro della salute pubblica. La pandemia ha suonato un campanello d’allarme sui governi e le parti interessate, sulle sfide intrinseche dei sistemi sanitari pubblici e su ciò che deve essere fatto per ottenere risultati sanitari drasticamente migliori.
Ora non si deve mollare e trovare tavoli comuni di pensiero e proposte, per affrontare l’indiscutibile necessità di reimmaginare e trasformare le difficoltà dei sistemi sanitari pubblici in sistemi incentrati sull'uomo, inclusivi e resilienti agli shock futuri.
Reimmaginare il futuro della sanità pubblica richiederà la creazione di nuove partnership tra fornitori di servizi sanitari pubblici e privati, su nuovi modelli di servizi e prestazioni, si pensi al tema dell’invecchiamento della popolazione con il suo carico di cronicità e di malattie neurodegemerative che dopo il covid mette oggettivamente in discussione le RSA e chiama in causa una nuova concezione della domiciliarità, nuove fonti di investimento per il benessere delle comunità, nuove capacità di avvalersi di competenze nonché competenze diverse e passi significativi per la digitalizzazione della sanità pubblica.
La sfida è enorme, ma lo è anche l'opportunità. I sistemi sanitari pubblici devono affrontare sfide cliniche, finanziarie e tecnologiche persistenti in tutto l'ecosistema dei servizi, tutte esacerbatesi durante la pandemia. Il COVID-19 ha acceso la luce sulla necessità di investire nella salute della popolazione. Rafforzare i modelli esistenti che funzionano stabilire nuovi modelli di collaborazione attraverso i confini professionali, istituzionali e organizzativi è fondamentale per contribuire a migliorare le infrastrutture sanitarie.
Le tecnologie digitali, dalle applicazioni mirate a intere città intelligenti, stanno svolgendo un ruolo importante nella trasformazione dei sistemi sanitari pubblici. I sistemi sanitari richiederanno di reperire investimenti e promuovere obiettivi condivisi di prevenzione e benessere per le comunità, un cambio di paradigma rispetto alla tradizionale enfasi sulla fornitura di assistenza ai malati, alle persone in fase acuta. L'assistenza sanitaria a livello globale rappresenta il 4% delle emissioni di anidride carbonica, più dell'industria aeronautica o marittima.
Ciò è dovuto principalmente alle attività 24 ore su 24 dei sistemi sanitari, alle attrezzature mediche specialistiche, all'ampio uso di aria condizionata e celle frigorifere. La maggior parte degli ospedali e delle strutture di cura non è progettata per l'efficienza energetica. Inoltre, il riscaldamento del nostro pianeta può avere un effetto diretto sulla salute della popolazione e stressare ulteriormente le infrastrutture sanitarie. Ma mentre il cambiamento climatico è la più grande minaccia per la salute globale che il mondo deve affrontare, è anche la più grande opportunità per ridefinire l'impatto ambientale sui determinanti sociali della salute. In che modo i leader del settore possono promuovere pratiche e soluzioni per proteggere la salute del pianeta e dei suoi abitanti?
Il viaggio è appena iniziato. È giunto il momento per le istituzioni sanitarie i suoi dirigenti, le loro organizzazioni di estendere l'etica del “non nuocere” all'ambiente, per misurare, gestire e fissare obiettivi per ridurre l'impronta di carbonio del settore per combattere il cambiamento climatico.
Poiché l'influenza del cambiamento climatico continua ad aumentare, i leader dell'assistenza sanitaria dovranno creare resilienza nell'infrastruttura, nella catena di approvvigionamento e nella forza lavoro del loro sistema per resistere a disastri naturali come inondazioni, siccità, incendi e tempeste.
Per ridurre al minimo il rischio futuro per la salute umana, gli sforzi devono essere diretti a garantire che l'assistenza sanitaria abbia la capacità e l'esperienza per gestire l'afflusso di pazienti con problemi di salute respiratori, cardiovascolari e altri problemi climatici. Ogni entità sanitaria pubblica e privata ha un ruolo individuale e collettivo da svolgere nell'accelerare la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio. La mitigazione e l'adattamento ai cambiamenti climatici rappresenta un'opportunità globale per ricostruire le fondamenta dell'assistenza sanitaria e introdurre nuovi modelli operativi per la resilienza e la sostenibilità dell’intero sistema.
I modelli di erogazione dell'assistenza sanitaria sono sottoposti a crescenti pressioni poiché i sistemi sanitari di tutto il mondo hanno lottato con l'epidemia di COVID-19, con numeri di pazienti alle stelle, esaurimento dei dipendenti e carenza di forza lavoro, interruzioni della catena di approvvigionamento e scarsità di attrezzature e strutture obsolete.
I vincoli infrastrutturali continuano a destare preoccupazione a causa della mancanza di letti di terapia intensiva, ventilatori e dispositivi di protezione individuale (DPI), soprattutto durante i picchi. In mezzo a queste sfide, l'intersezione tra la trasformazione digitale e il modello di erogazione dell'assistenza sanitaria continua a convergere. Il distanziamento sociale ha costretto i fornitori a passare rapidamente all'assistenza virtuale e a fare sempre più affidamento su tecnologie avanzate come il cloud computing, le telecomunicazioni 5G, l'intelligenza artificiale (AI).
La trasformazione digitale è un passo essenziale nella preparazione per un futuro della salute incentrato sull’utente e sulla persona. Mentre il modello di convergenza sta avanzando, permangono domande sui finanziamenti e sui modelli organizzativi, sulle capacità digitali necessarie per reinventare l'erogazione dell'assistenza, la gestione del cambiamento in tutte le aziende sanitarie e l'incentivazione della forza lavoro ad abbracciare il digitale.
Gli investimenti e l'adozione del cloud per l'assistenza sanitaria sono su una traiettoria ascendente. Le organizzazioni si stanno rivolgendo al cloud e alle tecnologie correlate: Platform as a Service (PaaS), Infrastructure as a Service (IaaS) e Software as a Service (SaaS) per migliorare le operazioni, regolare la spesa in conto capitale ed eliminare i data center fisici.
Le tecnologie digitali aiuteranno a costruire e attrezzare un "ospedale senza pareti" che mescolerà l'assistenza ospedaliera con modelli alternativi, tra cui l'assistenza comunitaria e domiciliare. COVID-19 ha accelerato numerose tendenze sanitarie esistenti e/o emergenti, in particolare per quanto riguarda l'equità sanitaria, l'ambiente e la sostenibilità. Inoltre, il cambiamento delle preferenze e del comportamento dei consumatori, l'integrazione delle scienze della vita e del settore sanitario, le tecnologie sanitarie digitali in rapida evoluzione, i nuovi talenti e i modelli di erogazione delle cure e l'innovazione clinica continuano ad essere al centro dell'attenzione dei dirigenti sanitari a livello globale.
Il modo in cui risponderemo a queste sfide, continuando ad affrontare Covid 19 e le sue varianti sarà di fondamentale importanza per uscire definitivamente dalla Pandemia ed incamminarci speditamente verso la salute per tutti. Legge di bilancio, la nostra appena approvata, che non guarda nè all’esperienza appena compiuta, né al futuro. Poco coraggio nell’investire, perché dannazione non si accede a quei 37 miliardi di euro del MES? Per investire nel nostro sistema sanitario che con le sue eccellenze in risorse umane potrebbe essere il catalizzatore di benessere e salute a livello europeo oltre che riferimento moderno, organizzato, efficiente e di qualità per i suoi cittadini.
Contratti appetibili per lavorare nel sistema, ridare orgoglio e coraggio di appartenenza al SSN, non possono essere solo eroi durante l’emergenza, e poi ritornare alla situazione quo ante. Ringrazio i 51 medici cubani che sono appena stati assunti per un anno dalla regione Calabria per far fronte ad una emergenza non più sostenibile ed anche il suo coraggioso governatore.
Mi appello però al ministro Schillaci, valente ordinario di medicina nucleare e rettore della seconda università di Roma, agisca subito per dare dignità ai suoi medici, rivoluzioni il vetusto sistema di accesso alle facoltà di medicina, il percorso di studi e specializzazioni, non consenta che in un paese in cui i giovani sono costretti ad andare all’estero, non possano avere l’opportunità di essere i medici di domani. Qui caro ministro si verifica la capacità di una classe dirigente. Fare della salute per il proprio popolo il fiore all’occhiello del proprio mandato istituzionale.
Grazia Labate
Ricercatrice senior in economia sanitaria, già sottosegretaria alla sanità