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Legge Concorrenza. Un’occasione mancata per la sanità italiana (seconda parte)

di Fabio Florianello e Pierino Di Silverio

Dopo il nostro giudizio comunque negativo già espresso acune settimane fa sempre qui su QS, torniamo ancora sul tema in riferimento ad altre due tematiche affrontate dalla legge sulla concorrenza: la Selezione della dirigenza sanitaria e le Procedure relative alla formazione manageriale in materia di sanità pubblica. E anche in questo caso dobbiamo purtoppo constatare che si è persa l’ennesima occasione per voltare pagina

10 OTT -

La Legge annuale per il mercato e la concorrenza intervenuta sulla revisione dei criteri di accreditamento da noi commentati su queste colonne prende in considerazione altri due temi di interesse sanitario entrambi richiesti nella missione 6 del PNRR: la Selezione della dirigenza sanitaria e le Procedure relative alla formazione manageriale in materia di sanità pubblica.

Su quest’ultimo aspetto si deve rilevare che vengono date indicazioni univoche – come da tempo   sostenuto da Anaao Assomed - sulle procedure relative alla formazione manageriale in materia di sanità pubblica e di organizzazione e gestione sanitaria, inaugurando un diploma di master universitario di II livello con un programma formativo coerente con i contenuti e le metodologie didattiche definiti in sede di Conferenza Stato/Regioni e Province Autonome.

Viene così superata l’autonomia nei programmi dei vari istituti di formazione che finora non consentivano l’acquisizione di comuni competenze e non conferivano requisiti omogenei indispensabili alla direzione di struttura.

E’ un’ulteriore legittimazione del compito di direzione, organizzazione e gestione delle strutture che spetta al medico, finora caratterizzato dalla mancanza di uniformità nei programmi e nelle modalità di preparazione col risultato di scarsa omogeneità nella acquisizione delle competenze indispensabili alla delicata funzione in applicazione dell’art 15 c. 6 del D.Lgs. 502/92.

Discorso diverso per quanto riguarda la Selezione della dirigenza sanitaria che interviene a definire i criteri e le procedure per il conferimento degli incarichi di direzione di struttura complessa. Tema per il quale possiamo parlare dell’ennesima mancata occasione per operare un efficace rinnovamento.

L’emendamento presentato da Anaao Assomed, frutto dell’esperienza di chi quotidianamente lavora sul campo, pur suscitando numerosi pareri favorevoli, non è stato tenuto in considerazione rinunciando ad inaugurare una diversa selezione più equilibrata ed efficace.

Innanzitutto sui criteri di nomina delle commissioni.  La nostra proposta prevedeva che i professori universitari chiamati a dirigere le unità operative complesse eroganti attività assistenziali fossero individuati con le medesime disposizioni previste per i colleghi ospedalieri.  Appare singolare, infatti, che vi siano disposizioni differenti per andare a ricoprire una medesima funzione.

Secondariamente sulla Commissione. Avevamo chiesto e motivato la possibilità di eliminare la figura del Direttore Sanitario, essendo questi di nomina fiduciaria da parte del Direttore Generale (art. 3, c. 1 quinquies, D.Lgs. 502/92). E non potendo essere nominato Presidente né sostituito qualsiasi suo impedimento rende improcedibile la selezione. Inoltre, essendo la graduatoria basata su specifiche qualità professionali, l’attribuzione del punteggio è in capo agli altri tre componenti svuotandone di fatto la competenza.  Quale allora la funzione del direttore sanitario?

Infine sulla nomina del candidato. La proposta Anaao Assomed prevedeva che nell’individuazione del candidato con il miglior punteggio dovevano essere prese in considerazione anche le caratteristiche del posto da ricoprire.  Con il “miglior punteggio” si deve intendere non solo il candidato con più titoli e professionalmente più valido, ma anche quello “più adatto” allo specifico incarico da ricoprire, cioè alle attitudini ed esperienza necessarie per gestire, organizzare e dirigere il lavoro che afferisce all'incarico da ricoprire.

La stessa giurisprudenza più volte ha chiarito che la selezione per la direzione di strutture complesse sia una procedura idoneativa e non concorsuale, in quanto le selezioni tendono a individuare il soggetto più adatto per l’incarico, tanto che nei bandi deve essere ampiamente descritto il fabbisogno soggettivo e quello oggettivo dell’incarico da ricoprire.

Ignorando ancora una volta il positivo contributo dei medici si è così rinunciato a dare unità e coerenza ad uno dei momenti fondamentali nell’iter professionale e di selezione della dirigenza  sanitaria.

In conclusione un’occasione persa.


Fabio Florianello
ANAAO ASSOMED

Pierino Di Silverio
Segretario Nazionale ANAAO ASSOMED



10 ottobre 2022
© Riproduzione riservata


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