L’influenza vera e propria non è ancora arrivata: rispetto alla stagione 2018/2019 (ultima pre Covid) i dati di laboratorio rilevano percentuali di virus influenzali cinque volte più basse
In calo anche l'incidenza complessiva dei casi stimati di sindromi simil influenzali che nella settimana 6-12 dicembre scende al 4,1% su mille assistiti a fronte del 4,8% della settimana precedente. E dall’inizio del monitoraggio solo lo 0,8% dei campioni virologici esaminati dalla rete Influnet dell'Iss sono risultati ascrivibili ai virus influenzali propriamente detti. Una percentuale cinque volte inferiore a quella registrata nell’ultima stagione influenzale prima del Covid. REPORT EPIDEMIOLOGICO, REPORT VIROLOGICO.
16 DIC - Ancora in lieve calo l’incidenza delle sindromi simil-influenzali in Italia dovuto maggiormente al calo nella fascia sotto i 5 anni di età. Il livello di incidenza, nella 49ª settimana del 2021 (6-12 dicembre), è pari a 4,1 casi per mille assistiti a fronte del 4,8% delal settimana precedente.
Nella fascia di età 0-4 anni l’incidenza è pari a 14,53 casi per mille assistiti, nella fascia di età 5-14 anni a 4,79 nella fascia 15-64 anni a 3,75 e tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni a 2,28 casi per mille assistiti.
Il rapporto Influnet dell’Iss sottolinea ancora una volta che la maggior parte dei casi di sindrome simil-influenzale segnalati sono finora riconducibili ad altri virus respiratori diversi da quelli influenzali la cui circolazione è di tipo sporadico.
Nella quarantanovesima settimana del 2021, i casi stimati di sindrome simil-influenzale, rapportati all’intera popolazione italiana, sono circa 243.000, per un totale di circa 1.824.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza.
Nella stagione 2019-20 (ultima in cui è stata osservata un’epidemia stagionale di sindromi simil-influenzali), in questa stessa settimana, il livello di incidenza era pari a 3,01 casi per mille assistiti inferiore a quello osservato nell’attuale stagione (4,11).
Sempre durante la 49ª settimana sono stati segnalati, attraverso il portale InfluNet, 409 campioni clinici ricevuti dai diversi laboratori afferenti alla rete InfluNet e, tra i 396 analizzati, solo 2 (pari allo 0,5%) sono risultati positivi per influenza, uno appartenente al tipo A (sottotipo H3N2) e un altro al tipo B, mentre altri 72 campioni sono risultati positivi al SARS-CoV-2.
In sostanza l’82% dei campioni esaminati era riferibile a virus diversi sia dell’influenza che del Covid.
Nel complesso, dall’inizio della stagione, sono stati identificati 11 ceppi di tipo A e 3 di tipo B su un totale di 1.728 campioni analizzati con una percentuale di ceppi propriamente influenzali di solo lo 0,8%.
Confrontando questi dati con le due stagioni precedenti si osserva che nella stagione 2020/2021 la percentuale di campioni di virus influenzali tra novembre e metà dicembre è stata pari a 0, mentre era stata dell’1,69% nella stagione 2019/2020 e del 4% nella stagione 2018/2019, l’ultima prima dell’inizio della pandemia Covid.
L’Iss sottolinea poi che due Regioni (Val d’Aosta, Calabria) non hanno ancora attivato la sorveglianza InfluNet.
Tra le Regioni che hanno attivato la sorveglianza, Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Puglia, Sicilia e Sardegna registrano un livello di incidenza delle sindromi simil-influenzali sopra la soglia basale.
16 dicembre 2021
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