08 OTT - Gentile Direttore,
sono un medico foniatra e quindi non direttamente coinvolto professionalmente nella scottante questione delle interruzioni di gravidanza. Ma proprio in quanto medico mi sento autorizzato a esprimere la mia riprovazione per come il quotidiano da Lei diretto dia sempre spazio e risalto alle iniziative di chi, in modo piu´o meno ideologico, sostiene una visione antropologica orientata alla autodeterminazione e ai "diritti" dell´individuo.
Mi sono deciso a scriverle dopo la pubblicazione del commento alla mozione del consiglio comunale di Verona per la prevenzione dell'aborto e il sostegno alla maternità. Dal tono dell´articolo traspare evidente l'irritazione per l´avvenuta approvazione, nonché il livore verso le posizioni di chi difende la vita dal suo inizio al suo compimento.
Sarebbe quindi "una pregiudiziale ideologica" quella di chi, cifre alla mano, sostiene che l´introduzione di metodi anticoncezionali anziché fare diminuire il ricorso all´aborto ne ha aumentato drammaticamente le cifre?
Mi dispiace molto che un organo che dovrebbe essere neutrale e fornire solo informazioni sostenga una cultura contro la vita, quando invece il medico ha come primo imperativo quello di promuovere e sostenere la vita senza accanimento ma accogliendo ciò che ci viene donato.
Dr. Francesco Avanzini
Dirigente Medico di Audio-Foniatria
Gentile dottor Avanzini,
il nostro Quotidiano dà spazio a tutte le idee. E questa sua lettera ne è ulteriore prova.
C.F.
08 ottobre 2018
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