19 FEB - Il 2018 è stato l’anno dei festeggiamenti per l’anniversario della legge Basaglia 180/1978. Si è celebrata la chiusura dei manicomi e la lotta allo stigma. Si è parlato di inclusione, sociale e lavorativa, di sostegno e di recupero. Ma da Avezzano arriva una storia che evidenzia come la malattia mentale e il disagio psichico faccia ancora tanta paura.
Tutto nasce dalla chiusura del vecchio Cim (Centro di salute mentale) a seguito dei rilievi dei Nas che lo scorso gennaio hanno fatto un blitz nella struttura di via Di Gianfilippo giudicandola inadeguata (sarebbero state riscontrate carenze igieniche, anche nell’area sede della struttura psichiatrica e il centro diurno, un numero di posti letti superiori al consentito e tratti degli impianti elettrici non in sicurezza).
Immediata la ricerca di nuovi locali in cui trasferire temporaneamente il servizio in attesa del ritorno nella sede ufficiale, in fase di ristrutturazione. Poi l’annuncio, ieri sul Facebook, dell’assessore comunale Leonardo Casciere: “Oggi ho avuto conferma, con relativa documentazione, che il Centro sarà trasferito, entro il 23 di questo mese, presso la struttura Noesis, mentre i pazienti saranno sistemati presso la Residenza dei Marsi, dove la Asl sta appaltando i lavori per approntare le stanze di degenza, lo studio per i colloqui di psicoterapia e gli altri locali necessari”. Ed è subito polemica. Perché il complesso Noesis ospita già la Primaria “Don Bosco”.
I genitori non ci stanno a sapere che i loro figli saranno accanto ai pazienti del centro di salute mentale. Anche se non tutti la pensano così. C’è anche chi fa notare che “La malattia mentale non è contagiosa” ed evidenzia: “Due righe sull'assoluta sicurezza dei pazienti del Cim avreste potute spenderle, per non avallare l'ignoranza e il pregiudizio di sempre sulle malattie mentali. I soggetti davvero pericolosi non vanno al cim...”. Ma le polemiche non si smorzano: “L'ingresso indipendente sarebbe quello dalle scale dove i bambini passano per salire nelle aule. Caro avvocato si vada a fare prima un giro nella scuola le due entrate si collegano fra loro”, fa notare un utente commentando il post di Casciere.
I toni di certi commenti sono anche aggressivi: “La sede non è adatta perché io a l'uscita di scuola devo mischiare mia figlia con gentaglia che si droga. Perché si sa i primi tempi sarà tutto controllato. Dopo ci sarà un via vai. Come succede dietro l'ospedale vecchio. Ma li almeno non ci sono bambini”, scrive un utente. “Andiamo bene!!proprio bene!! Se i bambini saranno in contatto con i pazienti del cim io NON manderò i miei figli a scuola!!!È ne o due che frequentano la noesis. Si poteva trovare una sistemazione differente?”, scrive un altro. “Non si tratta di paura di contagio, è un commento che sottovaluta le nostre intelligenze, anche perché io personalmente ho alle spalle anni di studi in medicina .Lei signora ha mai visto una scuola primaria e dell’infanzia coesistere con uffici della asl e nello specifico del CIM, io sinceramente no. Bisogna avere un criterio nelle scelte che si fanno”, sostiene un altro ancora.
Tra i commenti, quello di una donna di 38 anni che racconta: “ho sofferto di anoressia nervosa e sono ancora in cura farmacologia per una depressione... Sono una persona onesta, umile e perbene.... Non ho mai fatto male a nessuno”.
A rassicurare le mamme arriva anche il Dg della Asl 1 Abruzzo, Rinaldo Tordera, che, piuttosto che sulla possibile convivenza tra i due servizi, punta a tranquillizzare i genitori garantendo una netta linea di confine tra studenti e pazienti: “Gli ambulatori dei medici saranno collocati in uno stabile staccato, separato e distante dall’edificio che ospita la scuola e quindi non vi sarà alcun contatto tra medici e pazienti con gli scolari che frequentano la scuola al Noesis”, dichiara il manager in una nota.
“Peraltro – prosegue il Dg - la nuova sede (provvisoria) del servizio avrà un ingresso del tutto indipendente e ospiterà i pazienti solo limitatamente alle visite, non essendo previsto soggiorno o pernottamento. Sono pertanto infondate le preoccupazioni espresse dai genitori degli scolari, ingenerate da una errata comunicazione”.
Per quel che invece riguarda i pazienti de ‘La Crisalide’”, la cooperativa che gestisce la residenza protetta con sede nello stesso edificio del Cim in via Di Gianfilippo, Tordera specifica: “Saranno assistiti alla residenza dei Marsi, situata nell’area del nucleo industriale di Avezzano. Tale spostamento avverrà in tempi brevi poiché l’iter è stato già avviato ed è in fase avanzata”.
19 febbraio 2019
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