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Furto e ricettazione di farmaci, 7 arresti. Coinvolti anche dei farmacisti

L’organizzazione criminale aveva sedi operative in Calabria, Lazio, Campania, Puglia e Sicilia, e ricettava farmaci su tutto il territorio nazionale. La truffa avveniva in 4 fasi: approvvigionamento, attraverso i rapinatori; deposito, attraverso ricettatori e faccendieri; distribuzione, affidata a corrieri del settore; vendita, attraverso farmacisti conniventi. Le confezioni di farmaci ricettate sarebbero circa 133.000, per un valore di oltre 3,5 milioni.

17 NOV - Sette ordinanze di custodia cautelare e 39 decreti di perquisizione domiciliare emessi dal GIP del Tribunale di Lamezia Terme nei confronti di soggetti (rapinatori, farmacisti, ricettatori, magazzinieri, faccendieri etc.) appartenenti ad una ramificata associazione per delinquere finalizzata al commercio clandestino di medicinali oncologici e dopanti, provento di furti e rapine in danni di strutture ospedaliere, depositi e corrieri, successivamente riciclati sui mercati nazionale ed estero. A darne notizia è una nota dei Nas, in cui si spiega che i provvedimenti emessi dall’autorità giudiziaria sono l’esito di un’attività iniziata nel novembre 2013 a seguito del rinvenimento e del sequestro di farmaci oggetto di rapina e che ha consentito di acclarare la sussistenza di un sodalizio criminale, con sedi operative nel Lazio, Campania, Puglia e Sicilia, volto alla ricettazione di diverse tipologie di farmaci su tutto il territorio nazionale.

Le successive indagini, eseguite attraverso il monitoraggio di 35 utenze telefoniche e 4 ambientali su altrettanti autovetture, hanno permesso di disarticolare una collaudata associazione dedita alla commercializzazione parallela di medicinali oggetto di furti/rapine, articolata su 4 livelli operativi:
1. livello approvvigionamento: attraverso i rapinatori;
2. livello deposito: attraverso ricettatori e faccendieri;
3. livello distribuzione: affidata a corrieri del settore;
4. livello vendita: attraverso farmacisti conniventi.


“L’attività di reimmissione sul mercato dei farmaci provento di furti e rapine – spiega la nota dei Nas -, oltre che provocare danno al mercato legale ed all’erario con le frodi in danno del Servizio Sanitario Nazionale, è particolarmente insidiosa per la sicurezza della salute dei cittadini, poiché spesso i medicinali vengono temporaneamente stoccati in depositi privi delle condizioni igieniche ed ambientali per la corretta conservazione dei farmaci, che possono pertanto perdere le proprie qualità terapeutiche o, peggio, diventare dannosi a seguito dell’alterazione delle componenti chimiche”.

Nel corso delle perquisizioni sono state sottoposte a sequestro:
- attrezzatura informatica;
- strumentazione elettronica (rice-trasmittenti, disturbatori di frequenza, binocoli etc) utilizzati dai rapinatori nel corso delle rapine, al fine di inibire i sistemi di sicurezza satellitari e le comunicazioni telefoniche.
- centinaia di fustelle, farmaci e voluminosa documentazione utile al prosieguo delle indagini.

Nel corso delle attività, riferisce ancora la nota dei Nas, è stato anche effettuato un arresto in flagranza per ricettazione ed è stato possibile, inoltre, attribuire al sodalizio criminale, anche grazie alla collaborazione e le indagini condotte parallelamente da Comandi Territoriali e Comandi Nas competenti nelle diverse province interessate, la ricettazione di circa 133.000 scatole di farmaci oggetto di rapina o furto, per un valore complessivo di oltre 3,5 milioni di euro.

I provvedimenti hanno interessato le provincie di Roma, Milano, Napoli, Salerno, Catania, Bari, Cosenza, Cagliari, Matera, Crotone, Catanzaro, Pisa, Vibo Valentia, Reggio Calabria e Benevento, e sono stati eseguiti con l’impiego complessivo di circa 200 militari dei Nas competenti per territorio, collaborati dai colleghi dell’Arma territoriale.

17 novembre 2015
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