Camera. De Filippo su competenze assistente di studio odontoiatrico e Banca sangue cordonale di Sciacca
Una volta acquisito il parere del Consiglio superiore di sanità, il Ministero della Salute inoltrerà gli atti relativi allo schema di Accordo per l’individuazione delle competenze dell’assistente di studio odontoiatrico alla Conferenza Stato-Regioni. Nella Banca del sangue cordonale di Sciacca persistono ancora non conformità rispetto a requisiti tecnici e organizzativi legati al soddisfacimento del fabbisogno formativo del personale ostetrico.
07 OTT - Il sottosegretario alla Salute,
Vito De Filippo, è intervenuto ieri in commissione Affari Sociali alla Camera per rispondere a due interrogazioni. La prima, presentata da
Vinicio Peluffo (Pd), riguardava la definizione delle
competenze dell'assistente di studio odontoiatrico (Aso). Il sottosegretario ha ricordato come la qualifica di Assistente di studio odontoiatrico sia già presente nei contratti nazionali degli studi professionali, ma non nell'ambito del Servizio sanitario nazionale o della sanità privata. Una volta acquisito il parere del Consiglio superiore di sanità, “il Ministero procederà all'inoltro degli atti relativi allo schema di Accordo alla Conferenza Stato-Regioni”.
Questa la risposta integrale di De Filippo: ”Il Ministero della salute si è occupato dell'individuazione del profilo professionale e del relativo percorso formativo dell'Assistente di Studio Odontoiatrico fin dal 2011, allorquando, a seguito delle consultazioni con le Associazioni rappresentative degli Odontoiatri, la Commissione odontoiatri della Fnomceo, il Collegio dei docenti in Odontoiatria, le Associazioni professionali degli igienisti dentali, nonché le Associazioni del personale interessato e CGIL-CISL-UIL del comparto sanità e del comparto degli studi professionali, fu elaborata una bozza di proposta per l'istituzione del suddetto profilo, che fu inviata al Coordinamento Interregionale Sanità per un preliminare esame nel merito. L'individuazione del profilo, delle attività e della formazione dell'operatore in esame, è ritenuta una lacuna da colmare. Infatti, la qualifica di Assistente di Studio Odontoiatrico è già presente nei contratti nazionali degli studi professionali, ma non nell'ambito del Servizio Sanitario Nazionale o della sanità privata. Va evidenziato, altresì, che non ne è stata mai regolamentata la formazione a livello nazionale. In data 3 aprile 2014, la Regione Veneto, responsabile del Coordinamento Interregionale Sanità, ha trasmesso una nuova proposta in ordine all'istituzione della figura in questione, elaborata dalle Regioni e Province Autonome, declinata quale Operatore di Interesse Sanitario, di cui all'articolo 1, comma 2, della legge 1o febbraio 2006, n. 43.
La figura in esame dovrebbe avere delle competenze sanitarie, come la responsabilità del processo di sterilizzazione, il riordino delle attrezzature, del riunito odontoiatrico e delle sale operatorie, la collaborazione con l'abilitato all'esercizio dell'odontoiatria nel corso degli interventi e l'assistenza al paziente: accanto a tali attività, l'Assistente di Studio Odontoiatrico dovrebbe svolgere altre funzioni, che consistono nell'accoglimento del paziente, nello svolgimento di mansioni di segreteria, nella gestione amministrativa dei rapporti con pazienti e fornitori, nella archiviazione della documentazione, nel controllo delle scadenze dei farmaci di primo impiego. Si tratterebbe, dunque, di un operatore polivalente, che deve avere la capacità di conciliare i due momenti della propria attività giornaliera: l'una sanitaria e l'altra caratterizzata da funzioni di natura più amministrativa. Con nota del 18 aprile 2014, questo Ministero ha inviato lo schema in esame al Ministero dell'economia e delle finanze, al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, al fine di avviare l'iter per il preliminare concerto con le Amministrazioni centrali interessate, prima della formalizzazione della proposta di Accordo in Conferenza Stato-Regioni. Sono pervenuti i pareri favorevoli del Ministero del lavoro e del Ministero dell'economia e delle finanze, con alcune proposte di modifica al testo dell'Accordo, mentre il 21 luglio 2015 il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca ha risposto di non avere osservazioni in merito alla proposta di Accordo, non avendo una specifica competenza sulla materia in questione. Questo Dicastero procederà, quindi, all'inoltro degli atti relativi allo schema di Accordo alla Conferenza Stato-Regioni, una volta acquisito il prescritto parere del Consiglio Superiore di Sanità”.
E’ stato poi il turno di
Giulia Grillo (M5S) e della sua interrogazione sulle
iniziative per rendere operativa la Banca del sangue cordonale di Sciacca. “Nonostante gli sforzi compiuti dalla Direzione e dallo staff della Banca, persistono ancora non conformità rispetto a requisiti tecnici e organizzativi legati al soddisfacimento del fabbisogno formativo del personale ostetrico operante presso i Punti nascita collegati, e alla necessità di garantire il mantenimento dell’expertise del personale tecnico della Banca, nonostante la scarsa attività di raccolta e bancaggio, rilevata in occasione dell'ultima visita di verifica”, ha spiegato il sottosegretario.
Questa la risposta integrale di De Filippo: “In merito alla questione delineata nell'atto ispettivo in esame, l'istituto Superiore di Sanità – Centro Nazionale Sangue ha inteso precisare quanto segue. La Banca del sangue cordonale di Sciacca è stata, fino ad oggi, oggetto di ripetute visite di verifica congiunte, nazionali e regionali, condotte con la finalità di valutarne la conformità ai requisiti operativi dettati dalle specifiche normative vigenti e di autorizzare la stessa ad entrare a far parte della Rete nazionale italiana delle banche di sangue cordonale, istituita con decreto ministeriale del 18 novembre 2009, partecipando alla composizione dell'inventario nazionale di unità di sangue cordonale, donate a scopo solidaristico, disponibili per il trapianto ematopoietico di potenziali pazienti, attraverso lo sportello unico nazionale, rappresentato dal Registro italiano donatori di midollo osseo. L'ultima visita di verifica, in ordine di tempo, è stata condotta in data 15 maggio 2015 da ispettori qualificati del Centro Nazionale Sangue (CNS) e del Centro Nazionale Trapianti (CNT), in collaborazione con un rappresentante del Registro nazionale italiano donatori midollo osseo, in presenza del Direttore del Centro Regionale Sangue per conto dell'Assessorato alla Salute della Regione Sicilia. La visita di verifica ha prodotto un «report» di risposta, del 23 giugno 2015, con il quale CNS, CNT e Registro donatori comunicavano le non conformità ancora rilevate e richiedevano le conseguenti azioni correttive. A fronte di tale «report», il Direttore della Banca del sangue cordonale di Sciacca, in data 17 agosto 2015, inviava, unicamente al CNS, una corposa documentazione cartacea, inoltrata dal CNS anche al CNT. Si è reso di conseguenza necessario sollecitare il Direttore, a provvedere tempestivamente all'invio di analoga documentazione anche all'ispettore rappresentante il Registro italiano donatori, la cui sede è a Genova. La documentazione in questione è in corso di analisi da parte del team ispettivo, che si riserva di comunicare, nei tempi necessari, l'esito della valutazione delle azioni correttive proposte e il conseguente eventuale giudizio di conformità della Banca, ai fini della esposizione allo sportello unico del Registro italiano donatori delle unità cordonali raccolte e bancate con finalità solidaristiche.
È tuttavia necessario rappresentare che, nonostante gli sforzi compiuti dalla Direzione e dallo staff della predetta Banca, persistono ancora non conformità rispetto a requisiti tecnici e organizzativi legati al soddisfacimento del fabbisogno formativo del personale ostetrico operante presso i Punti nascita collegati, e alla necessità di garantire il mantenimento dell’«expertise» del personale tecnico della Banca, nonostante la scarsa attività di raccolta e bancaggio, rilevata in occasione dell'ultima visita di verifica (bancaggio di quattro unità cordonali nei primi quattro mesi del 2015). Pertanto, in sede di verifica e nel «report» di ispezione, è stata rappresentata la prioritaria necessità che la Banca concordi con le Autorità competenti regionali una programmazione quantitativa e qualitativa delle attività di raccolta e di bancaggio, al fine di poter garantire il mantenimento di elevati livelli di qualità e di sicurezza delle unità cordonali che potranno essere esposte al Registro italiano donatori di midollo osseo, e per soddisfare, in modo coerente e sostenibile, le aspettative di donazione delle donatrici siciliane”.
07 ottobre 2015
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