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Sicilia. Borsellino: “Ecco cosa ci proponiamo con il nostro Piano ospedaliero”

Sono azioni che richiedono certamente tempo per la loro piena attuazione. Ma mi sento di affermare con fermezza che si sta lavorando per recuperare un gap che ancora ci distanzia da sistemi più avanzati avuto riguardo, soprattutto, agli interventi di contrasto alla corruzione che costituiscono una priorità

12 FEB - In merito ai dubbi sul Piano di Rimodulazione e di riqualificazione della rete ospedaliera e territoriale della Regione Sicilia sollevati dal Direttore Generale di Federsanità ANCI Enzo Chilelli, riferiti al mantenimento di alcuni primari in strutture complesse con solo 4 posti letto e, viceversa, di alcune strutture che necessitano di divenire complesse ma non lo sono, vanno fatte alcune precisazioni e date altrettante risposte.
 
Stiamo prevedendo l’accorpamento di alcune U.O. già identificate nella rete che risultano eccedenti rispetto ai parametri stabiliti a livello nazionale, attraverso l’applicazione di criteri di monitoraggio che valutano le performance complessive delle stesse. Ciò consentirà,da un lato, una riduzione delle posizioni apicali ad oggi previste, dall’altro, una ottimizzazione delle risorse umane e tecnologiche.
 
Occorre specificare che le piccole U.O. previste con una dotazione di 4 posti letto riguardano per esempio la dermatologia, l’endocrinologia o l’oculistica per le quali anche a livello nazionale si sta procedendo verso una graduale riconversione delle attività assistenziali dal ricovero verso il dayservice o l’ambulatorio. Pertanto, entro il 31 dicembre 2016 molte di queste U.O. verranno rimodulate.
 
Il programma di riqualificazione ha come indiscutibile obiettivo generale l’allineamento agli standards ospedalieri nel rispetto del patto per la salute e del regolamento di assistenza ospedaliera. La nuova normativa che indirizza le regioni al raggiungimento di parametri omogenei a livello nazionale riconosce, tuttavia, l' autonomia organizzativa e gestionale delle Regioni in relazione al fabbisogno e alle peculiarità territoriali. La Regione Siciliana, nell'ambito dei programmi operativi, come è noto, già da parecchi anni è affiancata dai ministeri della salute e dell’economia, negli atti strategici di programmazione sanitaria - quale è quella della rete ospedaliera - i cui steps intermedi di attuazione sono stati puntualmente validati prevedendo periodici e sistematici monitoraggi per la verifica del raggiungimento degli obiettivi correlati.
 
Ritengo che il punto di forza della nuova rete regionale sia rappresentato dal modello degli “ospedali riuniti” che costituisce la soluzione organizzativa per meglio consentire, da un lato, la omogeneita' dei livelli assistenziali su tutto il territorio comprese le isole e le zone disagiate, dall’altro, determina i presupposti per la completa rifunzionalizzazione di piccole strutture in ospedali di comunità. Tali ospedali rappresentano nel medio e lungo termine la risposta sanitaria più coerente per il raccordo con la rete territoriale rappresentando, questa, la sfida per la sanità siciliana dei prossimi anni. Tale modello favorisce anche l’ attivazione nel sistema di un nuovo modello organizzativo che consente la crescita dell’empowerment degli operatori e dei cittadini nell’approccio alla erogazione e alla fruizione dei percorsi di cura.
 
Il volgere del Piano Sanitario Regionale verso un Piano Sanitario e Sociale che si adegui ai bisogni di salute in linea con i LEA è una priorità del governo regionale che in attuazione della recente legge regionale ha in corso la definizione di un piano integrato per l’erogazione dei servizi socio-sanitari cui Federsanità ANCI è partner privilegiato. Tale piano anticipa alcune linee di programmazione e attivazione nell’ambito di un sistema integrato dei servizi sanitari e socio-assistenziali, per il quale, come è noto, non esistono in atto ancora parametri uniformi a livello nazionale e che sono in corso di prossime definizioni nel tavolo interregionale che vede la collaborazione tra le Regioni e i Ministeri competenti.
 
Sono azioni che richiedono certamente tempo per la loro piena attuazione ma mi sento di affermare con fermezza che si sta lavorando per recuperare un gap che ancora ci distanzia da sistemi più avanzati avuto riguardo, soprattutto, agli interventi di contrasto alla corruzione che costituiscono una priorità. Su questo si sta lavorando in sinergia con il Governo e tutte le altre forze istituzionali in campo, dando spazio all’azione e non all’ostentazione, con la consapevolezza che gli effetti spesso non sono immediati ma richiedono un costante aggiustamento delle strategie e continue attività di vigilanza e controllo dell’efficacia delle stesse.
 
Lucia Borsellino
Assessore regionale della Salute
Regione Siciliana

12 febbraio 2015
© Riproduzione riservata

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