Vaccino antinfluenzale, gli italiani hanno “fame” di informazioni
Un’indagine condotta da Swg con il supporto di Seqirus ha mostrato un aumento nelle persone favorevoli all’immunizzazione e ha registrato un grande interesse per i temi che riguardano l’influenza e il Covid-19.
29 LUG - Cresce la propensione a sottoporsi al vaccino antinfluenzale: il 52% degli italiani pensa infatti di immunizzarsi nella prossima stagione. Un +8% rispetto al 2020. A diepstto di qaunto si potrebbe pensare, poi, ben 8 italiani su 10 cercano maggiori informazioni sui vaccini e per farlo si rivolgono agli esperti, dal proprio medico curante al farmacista. Sono questi alcuni dei dati emersi da “Termometro influenza”, l’indagine condotta da Swg con il supporto di Seqirus con l’intento di fare chiarezza e promuovere le campagne di immunizzazione.
La protezione dall’influenza sarà fondamentale nella prossima stagione, dato che sarà probabilmente caratterizzata ancora dalla co-circolazione di virus influenzali e Sars-Cov-2: la creazione di un adeguato modello di riferimento migliorerà l’efficacia dell’intervento di sanità pubblica e consentirà di alleviare la pressione sul sistema sanitario nazionale, già fortemente provato dalla pandemia di Covid-19, oltre a favorire la diagnosi differenziale.
Inoltre, molteplici studi di recente pubblicazione suggeriscono che la vaccinazione antinfluenzale possa contribuire a mitigare le gravi complicanze causate dal Covid-19, agevolando un decorso più favorevole della malattia.
Temi che i cittadini sembrano avere ben chiari: il 69% delle persone si dice infatti disposto alla co-somministrazione dei due vaccini, preferibilmente a novembre (37%) e a ottobre (30%).
“L’indagine, sviluppata da Swg nell’ambito dell’osservatorio permanente “Termometro Influenza”, è stata condotta su un campione di 2.523 cittadini maggiorenni rappresentativo della popolazione per genere, età, area geografica e ampiezza del comune di residenza – ha dichiarato
Riccardo Grassi, Direttore di Ricerca Swg – Si tratta di un progetto nato con l’obiettivo di mettere a confronto periodicamente come nel corso dei mesi possano cambiare ed evolversi le percezioni degli italiani nei confronti della vaccinazione e più in generale sul loro stato di salute”.
Questi risultati sono stati presentati a un panel di esperti, che ne ha fatto una pubblicazione scientifica: “I numeri sono estremamente interessanti – ha confermato Alexander Domnich dell’Unità operativa di Igiene dell’Ospedale Policlinico San Martino Irccs di Genova – e quella che era nata come una ricerca trasversale, cioè un afotografia dell’esistente, si è traformata in uno studio liongitudinale, che è decisamente piùà interessante perché permette di misurare come varia la percezione nel tempo”.
La protezione personalizzata
L’altra grande tendenza che emerge dalla ricerca Swg è la necessità di avere informazioni scientificamente comprovate. L’82% degli intervistati considera fondamentale avere più informazioni sui vaccini, nell’ambito di una percezione sempre più positiva del valore di questi strumenti di prevenzione. Al 72% farebbe piacere ricevere un vaccino antinfluenzale personalizzato e il 59% è ben cosciente che esistono diversi tipi di vaccini per l’influenza, da impiegarsi caso per caso in base all’età e alle condizioni di salute delle persone. Questo dato è particolarmente importante soprattutto se si fa riferimento alla popolazione over-65, che necessita di un vaccino su misura per il rischio dell’immunosenescenza, ovvero della ridotta risposta difensiva, che può rendere meno efficace la vaccinazione in questa fascia di popolazione.
In questa ricerca di informazioni, acuita dalla pandemia, cresce la fiducia nelle informazioni che giungono da fonti scientificamente riconosciute.
In questo senso, parlando di profilassi dell’influenza, l’89% delle persone individua il medico di medicina generale come “guida” per la scelta, seguito dalle Istituzioni sanitarie come Ministero, Regione o Asl (83%) e dal farmacista (81%). Crollano invece i social network (solo il 24% delle persone si fiderebbe delle informazioni che vengono da questa fonte).
Più in generale, comunque, l’influenza viene considerata come una malattia da non sottovalutare, anche se lo scorso anno il virus non è praticamente circolato: per circa otto persone su dieci questo fatto è legato al maggior numero di persone vaccinate e alle restrizioni con le misure di protezione come le mascherine che ne hanno rallentato la trasmissione. Soprattutto, emerge chiaramente come anche tra gli adulti si diffonda la percezione di Covid-19 e influenza come malattie serie a tutte le età: solo una persona su tre pensa che i rischi si concentrino esclusivamente sugli anziani. Per finire, un ultimo dato: più di otto persone su dieci considerano che, proseguendo la pandemia da Covid-19 con le varianti, chi prende l’influenza stagionale rischia doppiamente di avere complicanze e per questo consigliano la protezione vaccinale.
“Siamo felici di aver supportato la nascita di questo interessante progetto di analisi volto a fare chiarezza e promuovere le campagne di immunizzazione – ha affermato
Maura Cambiaggi, General Manager di Seqirus Italia – In un contesto ancora guidato dall’incertezza sulla circolazione dei virus, siamo più che mai impegnati nella nostra missione, quella di proteggere quante più persone possibili dall’influenza stagionale. Si conferma così la forte propensione della nostra azienda di voler sostenere da un lato progetti che abbiano l’obiettivo di aumentare la consapevolezza delle persone rispetto ai virus influenzali e alla vaccinazione, e dall’altro di continuare a essere orgogliosamente un partner solido, affidabile e collaborativo nei confronti del nostro Sistema Sanitario”.
29 luglio 2021
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