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Diabete di tipo 2. Linagliptin: stessa efficacia di glimepiride, con meno eventi ipoglicemici


Rispetto alla terapia comunemente prescritta ai pazienti adulti che non beneficiano della sola metformina, il farmaco ha dimostrato un’incidenza significativamente inferiore di eventi ipoglicemici e di comportare un calo ponderale di 2,7 kg, mantenendo gli altri risultati positivi. Lo studio su The Lancet.

29 GIU - È durato due anni lo studio che dimostra l’efficacia di linagliptin nel trattamento di pazienti adulti con diabete di tipo 2, che non riescono a ottenere un adeguato controllo glicemico con la somministrazione della sola metformina. Dai dati pubblicati su The Lancet, il farmaco, prodotto da Boehringer Ingelheim ed Eli Lilly, dimostra di realizzare miglioramenti della glicemia analoghi a quelli ottenuti con glimepiride, la sulfanilurea comunemente prescritta per questo tipo di pazienti, ma con un’incidenza significativamente inferiore di eventi ipoglicemici. Inoltre, la molecola ha comportato nei partecipanti allo studio un relativo calo ponderale di 2,7 kg rispetto a glimepiride.
 
“I risultati di questo studio sono interessanti per la comunità medico scientifica dato che l’obiettivo principale dello studio è stato quello di confrontare il controllo glicemico ottenuto da linagliptin e da glimepiride”, ha dichiarato Baptist Gallwitz, docente all’Università Eberhard Karls di Tubinga. “La valutazione della sicurezza è interessante e, nonostante basata su un piccolo numero di eventi cardiovascolari (n=38), per la prima volta ci ha consentito di valutare e raffrontare l’incidenza di eventi cardiovascolari maggiori in linagliptin e glimepiride”. I risultati pubblicati si riferiscono a uno studio randomizzato in doppio cieco, condotto su 1.552 pazienti, che ha valutato l’efficacia dei due farmaci, misurata come riduzione di emoglobina glicata (HbA1c) rispetto al basale in pazienti in cui la sola metformina  non è riuscita a portare un adeguato controllo glicemico.
Linagliptin è oggi approvato sia in Europa che negli Stati Uniti, oltre che in altri mercati mondiali, come compressa in monosomministrazione giornaliera da associare a dieta e attività fisica per migliorare il controllo glicemico in adulti con diabete di tipo 2. Il farmaco non va assunto da pazienti con diabete di tipo 1, né come terapia della chetoacidosi diabetica (aumento dei chetoni nel sangue o nelle urine) e non richiede aggiustamenti di dosaggio indipendentemente dal declino della funzionalità renale o compromissione della funzionalità epatica.
Il profilo di linagliptin contro quello di glimepiride è oggetto di ulteriori indagini nello studio CAROLINA - attualmente in corso - di confronto diretto degli esiti: il primo trial a comparare un inibitore della DPP-4 con un farmaco attivo. Questo studio della durata di 5 anni riguarda 6.000 pazienti, il reclutamento dovrebbe essere ultimato quest’anno.
 
 
 
 

29 giugno 2012
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