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Coronavirus. Diabetologi ed endocrinologi chiedono ad Aifa proroga validità Piani terapeutici per farmaci anti-diabetici


Per evitare il sovraffollamento delle sale di attesa dei servizi di diabetologia (tra l'altro molti pazienti sono over-65) Amd, Sid e Sie chiedono che i Piani terapeutici scaduti vengano considerati in validità fino alla conclusione dell’attuale emergenza epidemiologica. Raccomandano inoltre di garantire la distribuzione di farmaci e presidi per almeno tre mesi di trattamento, limitando così ulteriormente il numero di accessi

09 MAR - “Chiediamo di prorogare la validità dei Piani terapeutici per i farmaci destinati alla terapia del diabete fino alla risoluzione della attuale situazione di emergenza, determinata dalla diffusione in Italia del nuovo coronavirus. La nostra richiesta è ovviamente finalizzata alla miglior tutela non solo delle persone con diabete, ma della salute pubblica in generale”.
 
Questa la richiesta inviata a Nicola Magrini, Direttore Generale di Aifa - e per conoscenza al ministro Speranza e a tutti gli assessori alla sanità delle regioni – da Paolo Di Bartolo Presidente Associazione Medici Diabetologi, Francesco Purrello Presidente Società Italiana di Diabetologia e Francesco Giorgino Presidente Società Italiana di Endocrinologia, in rappresentanza delle Società scientifiche di riferimento per lo studio e per la cura del diabete in Italia.
 
“Le sale di attesa dei servizi di Diabetologia sono abitualmente sovraffollate - sottolineano - molte delle persone che popolano questi ambienti sono ultra-sessantacinquenni, oltre il 65 %, e spesso questi pazienti sono costretti a rivolgersi alle Diabetologie per il solo rinnovo dei Piani terapeutici. Pertanto, vista l’emergenza in atto e l’opportunità di garantire sale di attesa meno affollate possibile, Amd, Sid e Sie chiedono di considerare l’opportunità di dare indicazioni affinché i Piani terapeutici scaduti vengano considerati in validità finché le Autorità sanitarie non dichiarino risolta l’attuale emergenza epidemiologica”.
 
E ancora, le Società scientifiche raccomandano di garantire la distribuzione di farmaci e presidi per almeno tre mesi di trattamento, limitando così ulteriormente il numero di accessi ai punti di distribuzione. “Questi provvedimenti possono contribuire sensibilmente alla riduzione del rischio di possibili contagi, a beneficio di una popolazione particolarmente esposta quale appunto le persone con diabete – scrivono le società scientifiche – ma anche a vantaggio della popolazione generale”. Ringraziando in anticipo per un cortese riscontro, porgiamo i nostri migliori saluti. Dott.

09 marzo 2020
© Riproduzione riservata

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