Coronavirus. Le indicazioni della Regione per gestire l’emergenza
Definite dalla Task force presieduta dall’Assessore Coletto le indicazioni operative per la gestione dei casi: dalla gestione del caso nel territorio, al protocollo d’intervento del 118 e trasferimento a malattie infettive, alla procedura di isolamento fiduciario, scheda triage telefonico della centrale operativa 118 e per il Ps, fino alla sorveglianza attiva del medico di sanità pubblica.
25 FEB - Predisposti una serie di documenti utili a dare indicazioni ai medici sui possibili comportamenti da adottare e sull’attuale organizzazione dei servizi e gestire così l’emergenza legata alla diffusione dell’infezione da Coronavirus
Le indicazioni
arrivano dalla Task Force attivata dalla Regione Umbria presieduta dall’assessore regionale alla Sanità,
Luca Coletto.
La documentazione si articola in protocolli riferiti a situazioni specifiche che vanno dalla gestione del caso nel territorio, al protocollo d’intervento del 118 e il trasferimento a malattie infettive, procedura di isolamento fiduciario, scheda triage telefonico della centrale operativa 118, scheda triage telefonico per il Pronto soccorso o per altra struttura sanitaria, scheda di sorveglianza attiva del medico di sanità pubblica, indicazioni ai familiari della persona in isolamento. I documenti sono disponibili sul sito della Regione Umbria e delle Aziende sanitarie e ospedaliere.
“Le indicazioni che abbiamo definito– ha sottolineato l’assessore Coletto – contengono tutti gli spunti a partire dalla definizione di ‘caso’ che attualmente si basa sulle informazioni disponibili e può essere rivista in base all’evoluzione evidenze epidemiologiche e delle conoscenze scientifiche”.
Viene quindi definito il caso sospetto, il caso probabile e poi il caso confermato con un esame effettuato presso il Laboratorio di riferimento regionale, ovvero il Laboratorio di Microbiologia dell’Università di Perugia che, con la Sezione di Virologia, già partecipa alla rete INFLUNET di sorveglianza dell’influenza ed è in collegamento diretto con l’Istituto Superiore di Sanità per gli eventuali test di conferma. I protocolli adottati sono stati sperimentati e potranno essere modificati nei contenuti al cambiamento dello scenario epidemiologico.
“Si tratta di un lavoro ponderato in tutti gli aspetti – ha detto l’assessore Coletto - Magari non siamo tra i primi in Italia ad aver prodotto questa documentazione, ma siamo stati tempestivi nell’attivazione del numero verde dedicato e della task force regionale. Per produrre questa documentazione abbiamo seguito con attenzione tutto ciò che è emerso dal territorio per capire ciò che andava modificato oppure valorizzato. Voglio ringraziare tutti i membri della Task Force e il laboratorio di virologia per la grande efficienza nell’aver effettuato in tempi brevissimi i test su pazienti con sospetto di infezione e ringrazio il volontariato, prezioso in questa fase e non solo, visto che svolge un ruolo di grande importanza nella sanità”.
In sintesi le principali indicazioni della task force per la gestione dei pazienti e raccomandazioni ai cittadini
Nell’attuale fase di diffusione della malattia, la Task-Force regionale ha stabilito che qualunque caso sospetto (che risponda ai criteri epidemiologico, clinico e temporale) indipendentemente dalla gravità delle condizioni cliniche, debba essere ricoverato nelle due Cliniche di Malattie Infettive di Perugia e Terni, al fine di prevenire i possibili casi secondari.
Sono state prese in esame le diverse possibilità di accesso al Servizio sanitario: nel caso in cui il medico (MMG, PLS o della Continuità assistenziale) venga contattato da pazienti sintomatici che corrispondano alla definizione di caso sospetto, se il paziente non ha bisogno di assistenza urgente non è indispensabile effettuare una visita domiciliare, ma è necessario, in questo caso, allertare immediatamente il 118 che provvederà a contattare il Pronto Soccorso delle due Aziende Ospedaliere di Perugia e Terni che daranno indicazioni per predisporre il ricovero immediato nelle Cliniche di Malattie Infettive nel rispetto del percorso stabilito.
Nel caso in cui i medici vengano contattati da persone asintomatiche che provengono da zone a rischio o che siano state a contatto con casi sospetti da meno di 14 giorni, disporranno, di concerto con i servizi Territoriali (Distretti) e quindi con i Servizi di Igiene e sanità Pubblica dei Dipartimenti di Prevenzione, un isolamento domiciliare fiduciario, fino allo scadere delle due settimane successive al ritorno, motivato da cause di sanità pubblica.
Nel caso di richiesta di soccorso al 118, in particolare da parte di persone in transito nella regione che non possono rivolgersi a MMG, PLS o ai medici della Continuità Assistenziale, per essere trasportati dal proprio domicilio in ospedale, è necessario che l’addetto alla Centrale Operativa 118, sulla scorta delle proprie procedure interne (intervista telefonica), conduca una breve indagine epidemiologica per valutare se corrisponde alla definizione di caso sospetto di malattia da “2019-NCoV”.
Nei casi in cui, per qualunque motivo, il paziente arrivasse con propri mezzi all’osservazione del Pronto Soccorso oppure ad un ambulatorio medico, il triage di questi pazienti deve permettere una rapida individuazione dei casi sospetti e dovranno essere adottate tutte le misure volte ad impedire la diffusione ad altre persone (operatori sanitari e altri pazienti): se dal triage il caso dovesse rispondere ai criteri citati per essere definito “caso sospetto”, dovranno essere messe in atto l’eventuale trasporto e ricovero in un reparto di malattie infettive, identificazione dei contatti per successive valutazioni e misure di igiene ambientale.
Le ambulanze in dotazione al 118 risultano tutte equipaggiate con adeguati dispositivi di protezione. Le Aziende USL stanno provvedendo inoltre a distribuire i kit con i dispositivi ai medici del territorio.
Si precisa che se si identifica un caso sospetto, dovrà essere fatta una segnalazione immediata alla ASL territorialmente competente (in particolare al Servizio Igiene e Sanità pubblica) che provvederà a darne subito comunicazione alla Direzione Regionale Salute e Welfare e, quindi, dovrà essere trasmessa anche la scheda di notifica entro 12 ore, secondo quanto indicato dalla specifica circolare ministeriale.
I medici della Task Force raccomandano alla popolazione l’adozione delle seguenti misure igieniche e sanitarie: lavarsi spesso le mani con soluzioni idroalcoliche, evitare i contatti ravvicinati con le persone che soffrono di infezioni respiratorie in particolare quando tossiscono o starnutiscono o se hanno la febbre, perché il virus è contenuto nelle goccioline di saliva e può essere trasmesso col respiro a distanza ravvicinata, non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani se presenti febbre, tosse o difficoltà respiratorie o se sei stato in stretto contatto con una persona affetta da malattia respiratoria, coprirsi naso e bocca se starnutisce o tossisce avendo cura di farlo nella piega del gomito, starnutire o tossire in un fazzoletto, utilizzare una mascherina e gettare i fazzoletti utilizzati in un cestino chiuso immediatamente dopo l’uso e lavare le mani, pulire le superfici con disinfettanti a base di coloro o alcool, non prendere antivirali e antibiotici se non prescritti, contattare il numero verde 800.63.63.63 se si hanno febbre, tosse o difficoltà respiratorie usare la mascherina. In caso di febbre, tosse o difficoltà respiratorie non recarsi al Pronto soccorso contattare il proprio medico o il numero verde recarsi al pronto soccorso non è utile né per la propria cura né per la collettività.
25 febbraio 2020
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