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Tac hi-tech mostra l’efficacia dei farmaci anti-osteoporosi


Le immagini della tomografia computerizzata ad alta risoluzione offrono un nuovo approccio per il monitoraggio delle alterazioni nella struttura ossea e per la valutazione dell'efficacia dei trattamenti.

01 LUG - Potrebbe essere una rivoluzione nella valutazione dell’efficacia dei farmaci che mirano a contrastare la degenerazione ossea connessa all’osteoporosi. Si tratta della tomografia computerizzata ad alta risoluzione (HRpQCT), che – utilizzando una nuova tecnica di immagini tridimensionali – è in grado di monitorare la qualità delle alterazioni ossee. L’ha sperimentata un gruppo di ricercatori del Centro di terapia e diagnosi sull’osteoporosi di Monaco osservando l’efficacia di raloxifene, farmaco indicato per il trattamento e la prevenzione dell’osteoporosi in donne in postmenopausa.Dall’analisi dei dati, presentati nel corso del 37° congresso europeo dell'European Symposium on Calcified Tissues in corso a Glasgow, è emerso che il farmaco migliora sotto diversi aspetti la qualità delle ossa.
“Con l’ausilio delle immagini 3D - ha spiegato il curatore dello studio Helmut Radspieler - ora possiamo effettivamente esaminare l’interno della microstruttura delle ossa e determinare l’efficacia dei diversi trattamenti terapeutici, come abbiamo fatto in questo caso per il raloxifene. Adesso comprendiamo meglio, potendola anche visualizzare, che la struttura ossea e non solamente la densità ossea è un aspetto cruciale nel mantenimento della qualità delle ossa”.Il gruppo ha valutato in questo studio in maniera prospettica le alterazioni microarchitetturali delle ossa dei pazienti in trattamento con il raloxifene per circa un anno e tre mesi. Tutti i parametri analizzati sono migliorati nell’arco del periodo di trattamento. In particolare, il raloxifene ha aumentato nel radio e nella tibia la densità volumetrica trabecolare rispettivamente del 2,9 e del 3,9 per cento e la densità ossea corticale del 1,1 e dello 0,7 per cento.

01 luglio 2010
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