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Fibrosi cistica. Basta aerosol. Con la terapia wireless il trattamento dura meno di 5 minuti


Il trattamento con aereosol ruba ai pazienti affetti da questa malattia genetica fino a due ore al giorno. E forse anche per questi tempi l’aderenza dei pazienti può essere bassa. Il dispositivo wireless appena arrivato in Italia riduce i tempi di terapia e migliora la qualità di vita dei malati.

22 MAR - Si può parlare di wireless non solo quando si lavora nel campo dell’informatica o delle telecomunicazioni: da oggi è wireless anche la terapia, in particolare quella per la fibrosi cistica, la più diffusa tra le patologie genetiche gravi che conta in Italia circa 5000 pazienti. È infatti arrivata anche nel nostro paese, dopo che l’Ema l’aveva approvata a metà dell’anno scorso, la nuova terapia a base di tobramicina, che può essere assunta in meno di cinque minuti con un apposito inalatore wireless: ciò riduce dell’80% i tempi per ogni inalazione, senza contare i minuti che servono a preparare l’aereosol e pulire il nebulizzatore usato per l’approccio standard. Questo, secondo la Novartis, casa che produce il nuovo metodo, regala ai pazienti 13 ore di tempo libero in più ogni 4 settimane.
 
Il dispositivo tascabile agisce sull’infezione da Pseudomonas Aeruginosa, presente nei pazienti che presentano fibrosi cistica, alleviandone  il carico terapeutico. Dura una settimana, non ha bisogno di essere disinfettato e, poiché l’erogazione del farmaco avviene in ambiente secco, riduce il rischio di re-infezioni batteriche. Inoltre non richiede alimentazione elettrica esterna e non contiene componenti elettroniche. Lo strumento wireless, inoltre, permette di depositare nei polmoni una frazione di farmaco tre volte superiore a quella raggiunta con la medesima terapia per aerosol. Infatti, rispetto alle tradizionali polveri inalatorie, le particelle cave e porose di farmaco, ottenute grazie alla tecnologia Pulmosphere, si muovono ad una velocità inferiore, superando più facilmente l’orofaringe e distribuendosi con maggiore profondità nelle basse vie aeree.
Tutto questo semplifica la terapia e riduce il tempo necessario per portarla a termine, migliorando anche il problema della scarsa aderenza ad un trattamento che può arrivare a impegnare circa 2 ore al giorno ai pazienti. “La non adeguata compliance è un problema serio per i nostri pazienti”, ha detto Giuseppe Magazzù, presidente della Società Italiana per lo studio della Fibrosi Cistica. “Il team di specialisti che si prende carico dei pazienti cerca di abituare i bambini fin da piccoli a seguire ogni componente della terapia, che è fondamentale per permettere di vivere una vita quanto più normale possibile. Ma non tutti ci riescono. Alcuni seguono la terapia a fondo solo quando sono ricoverati. La mancanza o la scarsa aderenza alla terapia si riflette inevitabilmente in un peggioramento delle condizioni di salute”. Riducendo significativamente il tempo del trattamento, infatti, la tobramicina in polvere, oltre a migliorare la qualità della vita dei pazienti, potrebbe incrementare  l’aderenza alla terapia e, conseguentemente, ridurre il numero di ricadute di infezioni polmonari.
 
A questo cambio di prospettiva nella gestione della terapia per la fibrosi cistica, se ne aggiunge uno sul fronte dell’attività fisica, ambito fondamentale nella gestione di questa patologia. Parte infatti Vivi Wireless, iniziativa nata dalla collaborazione della Lega Italiana Fibrosi Cistica e Novartis, che offre ai pazienti affetti da fibrosi cistica una modalità innovativa di effettuare l’esercizio fisico, aggiungendo una componente ludica, più coinvolgente e con uno strumento  wireless, che amplifica la libertà di movimento. Grazie a Vivi Wireless i pazienti potranno integrare la fisioterapia con appositi esercizi della innovativa console XBOX Kinect, di cui saranno dotati 30 centri per la fibrosi cistica d’Italia. Un tentativo di invogliare tutti i pazienti a seguire le indicazioni terapeutiche. "Ci auguriamo che molti di coloro che oggi non praticano adeguata attività fisica, possano trovare utile questo nuovo strumento”, ha commentato Franco Berti, Presidente della Lega Italiana Fibrosi Cistica. “Wireless sta proprio per richiamare i concetti di libertà, di autonomia e di lievità, traguardi auspicabili, ma non sempre facili da raggiungere per chi è affetto da fibrosi cistica."

22 marzo 2012
© Riproduzione riservata

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