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Vaccini. Da Fimmg, Fimp e Siti il Calendario per la vita. "E' il futuro della prevenzione"


Superare l'eterogeneità delle raccomandazioni sulla vaccinazione e offrire un piano di immunizzazione che sia rivolto ai pazienti da zero a cento anni. Questi gli obiettivi della proposta di Fimp, Fimmg e Siti per una politica di prevenzione sempre più lungimirante. Scarica il "Calendario vaccinale per la vita".

08 MAR - Ogni anno, all'inizio della stagione influenzale, i pediatri raccomandano ai genitori di vaccinare i più piccoli e i medici si rivolgono agli anziani in qualità di soggetti a rischio. Per le ragazze giovani è ormai una pratica diffusa quella dell’invito all’immunizzazione contro l’Hpv per prevenire il cancro al collo dell'utero. Ma in futuro si potrebbero superare le distinzioni tra soggetti “a rischio” e soggetti “non a rischio”, scardinando la concezione che ci siano età o particolari condizioni di fragilità che impongono il vaccino solo ad alcune persone.

A proporlo sono state oggi la Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp), la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (Fimmg) e la Società Italiana di Igiene (Siti), in una conferenza stampa svolta a Roma per presentare il cosiddetto “Calendario vaccinale per la vita”, un vero e proprio piano di vaccinazione che indica le immunizzazioni consigliate per i pazienti da zero a cento anni, frutto di una collaborazione tra tutti i medici, dai pediatri ai medici di famiglia.

Una proposta che arriva a pochi giorni dall'approvazione definitiva del nuovo Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2012-2014 dall'Intesa Stato-Regioni, e che le organizzazioni auspicano possa aiutare a stabilire una politica di prevenzione più lungimirante.

“La vaccinazione, dopo la potabilizzazione dell'acqua, è stato uno dei più importanti interventi di salute pubblica e prevenzione mai fatti dall'uomo”, ha affermato in apertura dell'evento Stefania Iannazzo, della Direzione Generale della Prevenzione del Ministero della Salute, che suffraga il progetto. “Sembra strano, ma questo concetto mai come oggi va ricordato: sia tra la popolazione che in una parte dei medici talvolta si riscontra una sfiducia verso l'immunizzazione. La proposta di oggi intende anche per questo rilanciare i vaccini previsti dal Piano sanitario nazionale”.

“I medici faticano a far passare l'idea che i vaccini possano aiutare a promuovere la salute pubblica, soprattutto dopo la pandemia di H1N1 di pochi anni fa che ha comportato un calo dell'attenzione rispetto all'importanza della pratica di immunizzazione”, ha aggiunto poi Giuseppe Mele, presidente Fimp. “Ma oggi possiamo rilanciare l'importanza di questa pratica clinica, proprio attraverso una proposta di continuità di assistenza. Ecco dunque da dove proviene l'idea del calendario vaccinale per la vita, che rappresenta veramente il futuro della prevenzione. Soprattutto nel nostro paese in cui la spesa in questo campo è circa il 2% del Pil, un finanziamento irrisorio, tra gli ultimi paesi nel mondo. Basti pensare, ad esempio, che in Canada si arriva intorno all'8% della ricchezza”.

Il confronto tra le organizzazioni scientifiche è lo strumento chiave per garantire l'omogeneità di offerta e l'equità di accesso alla prevenzione, che i pazienti siano bambini, persone anziane, uomini o donne. “Nelle società di oggi, c'è chiaramente bisogno di un piano di sicurezza. In un luogo in cui si vive tutti insieme, come nelle nostre città, i virus si propagano facilmente: l'esempio più semplice è quello bambini che vanno all'asilo, prendono l'influenza dai coetanei, la portano a casa e l'attaccano ai famigliari, ai nonni”, ha spiegato Giacomo Milillo, segretario generale Fimmg. “Ad oggi dobbiamo capire che per avere una politica efficace per mantenere sotto controllo questo fenomeno c'è bisogno sia di smettere di criminalizzare le azioni dei medici, sia di mantenere una continuità tra i diversi settori della medicina. Questo calendario vaccinale è l'inizio di un progetto che vuole arrivare a obiettivi concreti, praticando medicina di iniziativa”.

Obiettivi importanti, che si inquadrano all'interno dell'anno che è stato designato dall'Unione Europea come l'anno dell'invecchiamento attivo e della solidarietà intergenerazionale. “Il nostro sistema di vaccinazione funziona in maniera ottima per la prima infanzia, comincia ad arrancare dall'adolescenza, fino a crollare nell'età adulta”, ha spiegato Michele Conversano della Siti. “Ecco perché riuscire a coinvolgere nello stesso piano di vaccinazione tutti i medici, soprattutto quelli di medicina generale, può essere la carta vincente. Senza paura di dire che i vaccini sono farmaci sicuri, perché devono agire sulle persone sane senza provocargli problemi e dunque sono controllati forse ancor più attentamente degli altri”.

Laura Berardi
 


 

08 marzo 2012
© Riproduzione riservata

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