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Disturbi della vescica negli over 45. Il congresso della European Association of Urology


Sia i pazienti affetti da disturbi del basso apparato urinario che quelli che soffrono per la sindrome da vescica iperattiva, hanno già a disposizione farmaci che hanno dimostrato buona efficacia e sicurezza. O potrebbero presto averne, secondo alcuni trial su farmaci innovativi.

29 FEB - Arrivano buone notizie dal 27° Congresso dell’European Association of Urology (EAU) in corso a Parigi, per i pazienti affetti da disturbi del basso apparato urinario (LUTS – Lower Urinary Tract Symptoms), dovuti a iperplasia prostatica benigna. La nuovissima terapia con un farmaco innovativo siglato EC905, in fase di sviluppo, ha dimostrato sensibili miglioramenti nei sintomi urinari e nella qualità di vita dei pazienti di sesso maschile over 45 con questo tipo di disturbi.
 
EC905 è un'associazione di due farmaci, solifenacina e tamsulosina OCAS, in un’unica compressa a monosomministrazione giornaliera. Gli attivi di EC905 aiutano a interrompere la contrazione involontaria dei muscoli della vescica e rilassano l'uretra e il muscolo liscio della prostata diminuendo la resistenza al flusso di urina e riducendo di conseguenza l'urgenza e la frequenza delle minzioni. Uno studio in Fase III, siglato NEPTUNE, ha dimostrato infatti che il farmaco migliora questi parametri e di conseguenza la qualità della vita dei pazienti, sia rispetto alla monoterapia con placebo che con tamsulosin nei pazienti con LUTS di sesso maschile over 45 che presentano sia sintomi da svuotamento che sintomi da riempimento.
In particolare rispetto al gruppo trattato con placebo, i pazienti curati con due diversi dosaggi della terapia di combinazione EC905 hanno dimostrato notevoli miglioramenti nei parametri relativi a frequenza, urgenza e volume di svuotamento/minzione. Inoltre, la terapia con tamsulosin e solifenacina ha dimostrato benefici statisticamente importanti rispetto alla monoterapia con tamsulosin per quanto riguarda la frequenza di minzione su 24 ore e il volume di svuotamento per minzione. Per quanto concerne la qualità della vita e gli effetti collaterali, la terapia con il farmaco ha mostrato notevoli miglioramenti rispetto a quelli osservati con il placebo o la sola tamsulosina OCAS.
 
Ma le buone notizie non finiscono qui. Nel corso del convegno sono infatti stati presentati i risultati di alcuni trial anche per altri farmaci per il trattamento del disturbo da vescica iperattiva (OAB – overactive bladder), sviluppati da Astellas Pharma, la stessa casa farmaceutica che produce EC905.
La vescica iperattiva è una patologia che in Europa colpisce quasi 1 persona su 5 di età superiore ai 40 anni. Uno dei principali sintomi di questo disturbo è un bisogno improvviso e inarrestabile di svuotare la vescica, può essere associato al bisogno di recarsi spesso in bagno durante il giorno o la notte e può comportare anche incontinenza.
Per quanto riguarda il trattamento dei sintomi di questa patologia, tre diversi trial clinici hanno confermato il profilo di efficacia e tollerabilità di un nuovo farmaco attualmente in fase di sviluppo, mirabegron, agonista del beta-3-adrenocettore, capostipite di una nuova classe di trattamenti. Questo è risultato efficace nel ridurre i sintomi dei pazienti, e, in particolare, è risultato più efficace del controllo attivo nel ridurre i sintomi di coloro i quali interrompono il trattamento con antimuscarinici, standard per la vescica iperattiva, per mancanza di efficacia. Il farmaco riduce la frequenza delle situazioni di incontinenza e delle minzioni nell’arco delle 24 ore, confermando inoltre il profilo di efficacia e sicurezza anche in uno studio a  lungo termine della durata di un anno. La richiesta di approvazione di mirabegron è stata presentata all’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) e alla Food and Drug Administration nell’agosto del 2011.
 
Un’altra terapia, stavolta già consolidata e affermata, è quella con solifenacina,trattamento di prima linea per la Vescica iperattiva, che secondo i dati ha dimostrato buona efficacia e tollerabilità anche nel trattamento dell’iperattività detrusoriale neurogena (NDO – Neurogenic Detrusor Overactivity) nei pazienti con sclerosi multipla o con lesioni del midollo spinale. Il danno arrecato da questi disturbi neurologici alle strutture cerebrali e le vie spinali coinvolte nel controllo di vescica e uretra può generare una serie di disturbi del basso tratto urinario. Molti dei pazienti, una volta sottoposti ad esami specifici, risultano affetti da iperattività detrusoriale neurogena e, di conseguenza, incontinenza urinaria, condizione che può avere un impatto notevole sulla qualità della vita del paziente. Il trattamento con solifenacina 5mg o 10mg ha fornito un miglioramento statisticamente significativo rispetto a placebo nei parametri cistometrici (la capacità vescicale oltre la quale non si riesce a ritardare oltre la minzione) in pazienti con NDO.
Solifenacina è infatti un antagonista del recettore muscarinico di sottotipo M3 che aiuta a interrompere la contrazione involontaria della vescica alleviando notevolmente la frequenza e la gravità dell'urgenza urinaria.
 

29 febbraio 2012
© Riproduzione riservata

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