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Igiene delle mani. Può ridurre del 30% le infezioni ospedaliere


L’Italia è il paese con il più alto numero di giorni extra di ricovero a causa di infezioni da germi resistenti agli antibiotici, pari a 2.300 giornate di degenza in più per 100mila persone: 60% pazienti over 50, 33% pazienti di età inferiore ai 9 anni (90% bambini con meno di 12 mesi). A questo si associa la più alta spesa per il Servizio sanitario nazionale con 662mila dollari per 100mila persone per anno

09 MAG - In occasione della Giornata mondiale del lavaggio delle mani, il Ministero della Salute ha organizzato quest’oggi, 9 maggio 2019, il convegno ‘L’igiene delle mani: strumento per la prevenzione delle infezioni correlate all’assistenza e dell’antimicrobico-resistenza’, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) e l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa).

L’igiene delle mani rappresenta la più semplice ed efficace procedura per la prevenzione delle infezioni correlate all’assistenza (Ica) e per il controllo dell’antibiotico-resistenza (Amr).

I dati
Ecco alcuni importanti dati sul tema delle infezioni correlate all’assistenza e dell’antibiotico-resistenza:

Prevalenza di infezioni correlate all’assistenza nei pazienti ricoverati negli ospedali per acuti: 8% pari a circa 500mila ogni anno. Infezioni più comuni: respiratorie 24%, batteriemie 18%, urinarie 18%, ferita chirurgica 14%. Uso di antibiotici: 45% dei pazienti ricoverati è in trattamento antibiotico. Consumo di soluzioni idroalcoliche per l’igiene delle mani: media 15 ml per paziente al giorno, mediana 9 ml per paziente al giorno, al di sotto del minimo raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità (20 ml per paziente al giorno). Infezioni da germi multiresistenti in Europa: 670mila l’anno; in Italia: 200mila l’anno. I 4 batteri maggiormente responsabili sono: E. coli resistente a cefalosporine di terza generazione, K. pneumoniae resistente a cefalosporine di terza generazione, S. aureus resistente alla meticillina (Mrsa), P. aeruginosa resistente ai carbapenemi.

L’Italia è il paese con il più alto numero di giorni extra di ricovero a causa di infezioni da germi resistenti agli antibiotici, pari a 2.300 giornate di degenza in più per 100mila persone: 60% pazienti over 50, 33% pazienti di età inferiore ai 9 anni (90% bambini con meno di 12 mesi). A questo si associa la più alta spesa per il Servizio sanitario nazionale con 662mila dollari per 100mila persone per anno, a parità di potere d’acquisto (corrispondente, in termini assoluti, a una spesa di 342 milioni di dollari l’anno). Morti per infezioni da germi resistenti agli antibiotici: oltre 10mila l’anno in Italia su un totale di 30mila l’anno in Europa.

Nelle strutture sanitarie di lungodegenza la prevalenza di infezioni correlate all’assistenza è del 4%. Gli interventi di controllo e prevenzione delle Ica possono permettere di ridurre queste infezioni del 30% e in alcuni casi di oltre il 50%.

In particolare, interventi per aumentare l’adesione all’igiene delle mani, con un costo di 0,9-2,5 dollari pro-capite l’anno, permetterebbero di diminuire del 48% le infezioni da batteri meticillino-resistenti e di evitare in Italia, ogni anno, 10 decessi Amr-correlati ogni 100mila persone e mille giorni di ospedalizzazione ogni 100mila persone.

Queste cifre indicano quanto sia importante questo problema e quanta rilevanza abbiano gli interventi programmati dal ministero della Salute all’interno del Piano Nazionale di Contrasto dell’Antimicrobico Resistenza (Pncar).
 
Per approfondire (dal sito del Ministero della Salute):
 

- Dossier La salute nelle tue mani
- Studio Prevalence of healthcare-associated infections, estimated incidence and composite antimicrobial resistance index in acute care hospitals and long-term care facilities: results from two European point prevalence surveys, 2016 to 2017
Rapporto sintetico dell'Unione Europea sulla resistenza antimicrobica nei batteri zoonotici e indicatori riguardanti esseri umani, animali e alimenti nel 2017.

09 maggio 2019
© Riproduzione riservata

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