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Con poco sonno si è a rischio di aterosclerosi subclinica

di Lisa Rapaport

Chi riposa per meno di sei ore sarebbe più esposto al rischio di sviluppare aterosclerosi subclinica, una condizione che predispone a malattie cardiovascolari. L’evidenza emerge da uno studio spagnolo che ha osservato ciirca 4 mila impiegati di banca

18 GEN - (Reuters Health) – Uno studio spagnolo sostiene che le persone che dormono meno di sei ore a notte potrebbero avere più probabilità di sviluppare aterosclerosi subclinica rispetto a quelle che riposano sette-otto ore.

Nello studio - condotto daJose Ordovas, ricercatore presso il CNIC di Madrid e direttore di nutrizione e genomica presso il Jean Mayer USDA Human Nutrition Research Center on Aging della Tufts University di Boston.- 3.974 impiegati di banca hanno indossato activity tracker per valutare il sonno per una settimana. Inoltre, sono stati sottoposti a ecografia vascolare in 3D e TC per indagare l’eventuale presenza di cardiopatia.

I ricercatori hanno riscontrato che rispetto ai soggetti che dormivano sette-otto ore, quelli che riposavano per meno di sei ore a notte avevano il 27% delle probabilità in più di sviluppare aterosclerosi subclinica.

Lo studio

I partecipanti avevano in media 46 anni e nessuno presentava una cardiopatia nell’anamnesi. I soggetti tendevano ad essere leggermente sovrappeso, ma praticavano anche per circa 45 minuti al giorno un’attività fisica da moderata a intensa.

Le persone che dormivano meno tendevano ad essere più in là con gli anni, a pesare meno e ad avere livelli di colesterolo e pressione arteriosa più elevati rispetto agli individui che riposavano di più.Il team dello studio ha valutato il loro rischio a 10 e 30 anni di un grave evento cardiaco come attacco cardiaco o ictus utilizzando il calcolatore del rischio di Framingham.

Nel complesso, i partecipanti presentavano un 5,9% di rischio di attacco cardiaco o ictus a 10 anni e un 17,7% di rischio a 30 anni. Tuttavia, con meno di sei ore di sonno, il rischio a 10 anni è salito al 6,9% e quello a 30 è giunto al 20,9%.

I commenti

“I risultati sottolineano l’importanza di riposare suffcientemente”, dice il coautore di un editoriale di accompagnamento, Dr. Daniel Gottlieb, direttore del centro per i disturbi del sonno presso il VA Boston Healthcare System. “Un elemento chiave per avere un sonno adeguato è rendere il sonno una priorità – spegnendo TV, computer, tablet e telefono a un’ora ragionevole, coricandosi regolarmente alla stessa ora, prendendosi del tempo per il relax prima di andare a letto ed evitando la caffeina a fine giornata”, concludeGottlieb. “Anche esercizio fisico e una corretta alimentazione possono migliorare la qualità del sonno”.

 

Fonte:Journal of the American College of Cardiology 2019

Lisa Rapaport

(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

18 gennaio 2019
© Riproduzione riservata


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