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Medicina nucleare. Da Aifm e Aimn un documento per ottimizzare le terapie


L’esigenza deriva dal fatto che “l’introduzione di nuovi radio-farmaci, i progressi scientifici e tecnologici degli ultimi 20 anni, e la Direttiva Europea 2013/59/Euratom rendono oggi inadeguata una terapia medico nucleare basata sulla posologia fissa, e spingono verso un’ottimizzazione personalizzata basata sulla dosimetria”. IL DOCUMENTO

10 DIC - Le Associazioni Italiane di Fisica Medica (AIFM) e Medicina Nucleare (AIMN), hanno presentato oggi al Ministero della Salute il Documento di Consenso Intersocietario “Terapia medico nucleare: Ottimizzazione su base dosimetrica ai sensi della Direttiva Europea 2013/59/Euratom”.
 
“L’introduzione di nuovi radio-farmaci, i progressi scientifici e tecnologici degli ultimi 20 anni, e la Direttiva Europea 2013/59/Euratom  - scrivono le Associazioni in una nota congiunta - rendono oggi inadeguata una terapia medico nucleare basata sulla posologia fissa, e spingono verso un’ottimizzazione personalizzata basata sulla dosimetria”.
 
Il documento affronta queste tematiche specifiche, “differenziando tra le molteplici terapie medico nucleari possibili: paziente adulto o pediatrico, tumori della tiroide non metastatici e metastatici, del fegato, neuroendocrini, linfomi, metastasi ossee, della prostata, ipertiroidismo. In base alla richiesta della Direttiva, ciascuna terapia viene classificata come standardizzata o non standardizzata in base al livello di complessità del tipo di patologia e terapia, del processo di ottimizzazione relativo e dei rischi connessi”.
 
“Inoltre – prosegue la nota -, assoluta novità e valore aggiunto del documento, rispetto alla Direttiva stessa, è che per ciascun trattamento, viene definito se la dosimetria sia raccomandata oppure opzionale e, dove raccomandata, viene proposto un approccio sistematico, individualizzato e ottimizzato su base dosimetrica alla terapia, simile a quello utilizzato nella radioterapia oncologica, in base al bilancio tra il costo (inteso in termini non solo economici, ma di impegno di risorse in generale) – e il beneficio atteso”.
 
In questo senso le Associazioni auspicano che, “questo ulteriore contributo, sia da stimolo per concludere al più presto la trasposizione della direttiva, recepimento che avrebbe dovuto essere compiuto dagli stati membri entro il 6 febbraio 2018”.

10 dicembre 2018
© Riproduzione riservata

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