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Emicrania. Su Lancet uno studio che dimostra efficacia erenumab


Pubblicato sulla rivista scientifica lo studio Liberty su pazienti con emicrania episodica che hanno provato e fallito da due a quattro precedenti trattamenti preventivi. Dal lavoro emerso che i pazienti trattati con erenumab hanno presentato un miglioramento significativo in tutti gli endpoint primari e secondari dello studio.

23 OTT - Novartis ha annunciato oggi la pubblicazione su Lancet dei dati completi dello studio LIBERTY, condotto con erenumab in pazienti con emicrania episodica che hanno provato e fallito da due a quattro precedenti trattamenti preventivi.
 
“I pazienti trattati con erenumab – si legge in un comunicato - hanno presentato un miglioramento significativo in tutti gli endpoint primari e secondari dello studio. Erenumab è stato specificamente sviluppato per prevenire l’emicrania, mediante il blocco del recettore del peptide correlato al gene della calcitonina (CGRP-R), il quale svolge un ruolo critico nella malattia”.
 
“Questi risultati forniscono un’autentica speranza ai pazienti che da anni convivono con il dolore e la disabilità dell’emicrania mentre passano ripetutamente da un’opzione terapeutica all’altra, a causa della mancanza di efficacia o dell’insorgenza di effetti indesiderati intollerabili”, ha affermato il Prof. Uwe Reuter, Managing Medical Director presso la Charité Universitätsmedizin. “Nei soggetti caratterizzati dai più elevati bisogni medici insoddisfatti, questi risultati dimostrano l’efficacia di erenumab non solo nel ridurre il numero di giorni di emicrania, ma anche nel consentire ai pazienti di riprendere possesso della loro vita quotidiana”.
 
“I dati dello studio LIBERTY – sottolinea la nota - dimostrano che, rispetto al placebo, dal basale all’ultimo mese di terapia (settimane 9-12):
 
-L’endpoint primario ha dimostrato che i pazienti trattati con erenumab hanno presentato in più del doppio dei casi una riduzione del 50% o più del numero di giorni di emicrania (30% vs 14%; odds ratio 2,7; p = 0,002)
 
-I pazienti trattati con erenumab hanno presentato, in quasi il triplo dei casi, una riduzione di almeno il 75% dei giorni di emicrania (12% vs 4%; odds ratio 3,2; p = 0,025, endpoint secondario)
 
- Il 6% dei pazienti trattati con erenumab è risultato completamente libero da episodi di emicrania (numero di giorni di emicrania ridotto del 100%), rispetto a nessun paziente (0%) con placebo (endpoint secondario)
 
- I pazienti trattati con erenumab hanno riscontrato una sostanziale riduzione del numero di giorni mensili di emicrania (MMD, monthly migraine days) (1,8 MMD in meno vs 0,2; p = 0,004; endpoint secondario)
 
- I pazienti nel braccio erenumab hanno sperimentato riduzioni significative del numero di giorni mensili di utilizzo dei farmaci per il trattamento acuto dell’emicrania (riduzione di 1,3 giorni vs aumento di 0,5”.

23 ottobre 2018
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