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Sport. I dispositivi conta-calorie spesso “mentono”

di Lisa Rapaport

I dispositivi che misurano i parametri dell’attività fisica, come frequenza cardiaca e consumo di calorie, spesso non forniscono dati affidabili. Lo ha messo in evidenza una review degli studi che ha valutato 40 diversi dispositivi da indossare al braccio o al polso

22 OTT - (Reuters Health) – Nonostante molte persone facciano affidamento sui fitness tracker per perdere peso e restare in forma, una recente review mette in discussione la reale capacità di questi dispositivi di misurare la quantità di energia che bruciamo. L’indagine, coordinata da Ruairi O’Driscoll, dell’Università di Leeds, nel Regno Unito, è stata pubblicata da British Journal of Sports Medicine.

Lo studio
I ricercatori hanno esaminato i dati provenienti da 60 studi precedentemente pubblicati che testavano l’accuratezza delle misurazioni del dispendio energetico di 40 diversi dispositivi da indossare al braccio o al polso. Tutti gli studi avevano analizzato il dispendio energetico in diversi modi e con differenti tipi di attività. I ricercatori, inoltre, hanno confrontato i dati dei fitness tracker con metodi di monitoraggio del dispendio energetico usati nella ricerca clinica.

I risultati
I ricercatori hanno così scoperto che, presi in gruppo, i dispositivi tendevano a sottostimare leggermente il dispendio energetico. Inoltre, i dispositivi tendevano a essere più precisi nel misurare il dispendio energetico quando monitoravano anche frequenza cardiaca o calore corporeo.

L’accuratezza risultava legata al tipo di esercizio fisico svolto. I fitness trackers non offrirebbero una buona capacità di misurare movimenti meno vigorosi, come camminare, salire le scale o svolgere lavori domestici. E inoltre, i risultati potrebbero essere diversi per le persone anziane o obese, dato che la media dei partecipanti di tutti gli studi considerati era di 35 anni e per la gran parte non si trattava di persone sovrappeso.

Il commento
“Il nostro lavoro mostra che le stime variano a seconda dell’attività svolta”, sottolinea O’Driscoll,“I consumatori dovrebbero essere consapevoli dei possibili errori dei loro dispositivi, soprattutto se li usano per regolarsi in relazione alle abitudini alimentari”.

Fonte: British Journal of Sports Medicine

Lisa Rapaport

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Nutri&Previeni)

22 ottobre 2018
© Riproduzione riservata

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