Giornata Mondiale Alzheimer. Ogni 3 secondi una nuova forma di demenza. In Italia oltre 1,2 milioni di casi. Il rapporto della Federazione Alzheimer
A livello globale la demenza colpisce 47 milioni di persone, ed è la settima causa di morte. Molti Paesi non sono ancora dotati di strumenti diagnostici adeguati, di facile accesso agli studi clinici, di medici e ricercatori specializzati. La maggior parte delle persone con demenza nel mondo deve ancora ricevere una diagnosi. Questi i principali dati che emergono dal Rapporto Mondiale Alzheimer 2018 presentato dalla Federazione Alzheimer Italia. IL RAPPORTO
21 SET - Ogni 3 secondi nel mondo una persona sviluppa una forma di demenza. A livello globale la demenza colpisce 47 milioni di persone. In Italia si stimano 1.241.000 casi. Nel 2018 la demenza è diventata una malattia da mille miliardi di dollari. E la demenza è la settima causa di morte in tutto il mondo e non esiste ancora una cura. Molti Paesi non sono ancora dotati di strumenti diagnostici adeguati, di facile accesso agli studi clinici, di medici e ricercatori specializzati. Come già rivelava il Rapporto Mondiale Alzheimer 2016, la maggior parte delle persone con demenza nel mondo deve ancora ricevere una diagnosi, oltre a un’assistenza sanitaria completa e continua.
Questi, in sintesi, i principali dati Rapporto Mondiale Alzheimer 2018 intitolato “Lo stato dell’arte della ricerca sulla demenza”, presentato oggi, in occasione della XXV Giornata Mondiale, dalla Federazione Alzheimer Italia, rappresentante per il nostro Paese di Adi - Alzheimer’s Disease International.
Adi sostiene che la demenza sia "una delle crisi globali a livello sanitario e sociale più significative del XXI secolo e per questo l'1% del costo sociale della demenza dovrebbe essere destinato al finanziamento della ricerca sulla demenza stessa".
Paola Barbarino, Ceo di Adi: “Siamo molto orgogliosi di diffondere il Rapporto Mondiale Alzheimer 2018 - Lo stato dell'arte della ricerca sulla demenza, che fotografa la situazione attuale, le cause della mancanza di progressi rilevanti negli ultimi 20 anni e gli ostacoli che impediscono di trovare soluzioni adeguate. Il Rapporto esamina nuovi e interessanti lavori nel campo delle demenze, nuove frontiere nella ricerca e sottolinea la nostra richiesta fondamentale di aumentare i fondi per la ricerca. Senza investimenti significativi nella ricerca, infatti, non siamo in grado di superare nuove frontiere. È sorprendente in questo senso il rapporto tra demenza e cancro rispetto al numero di pubblicazioni: 1:12. Inoltre non ci sono abbastanza persone coinvolte nella ricerca sulla demenza: questo deve cambiare. Ci auguriamo che la diffusione di questo Rapporto aumenti la consapevolezza della malattia di Alzheimer e della demenza, e accenda un dibattito per portare il maggior numero possibile di governi e aziende a dedicare fondi e attenzione alle persone con demenza e alle loro famiglie affinché possano ottenere una migliore qualità di vita”.
Gabriella Salvini Porro, presidente Federazione Alzheimer Italia: “Un mondo in cui le persone con demenza e i loro familiari possano vivere bene e ottengano la cura e il sostegno necessari per mantenere dignità, rispetto, autonomia e uguaglianza. Questo è l’auspicio con cui l’Oms ha adottato lo scorso anno Il Piano Globale sulla Demenza. Noi della Federazione Alzheimer Italia condividiamo lo stesso grande obiettivo. Per questo ci facciamo portavoce delle persone con demenza nel nostro Paese, sottolineando ancora una volta la necessità che il Piano Nazionale Demenze riceva gli adeguati finanziamenti mirati a promuovere interventi appropriati nella gestione integrata della demenza”.
21 settembre 2018
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