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Microbiota intestinale migliora dopo chirurgia bariatrica

di Anne Harding

Un team della Sorbona di Parigi ha studiato gli effetti della chiruriga bariatrica sul microbiota intestinale. La tecnica operatoria avrebbe effetti benefici, ma non garantirebbe il recupero completo del microbiota.

05 LUG - (Reuters Health) – Tra le persone con obesità, dopo un intervento di chirurgia bariatrica, la ricchezza del microbiota intestinale migliorerebbe molto, ma rimarrebbe comunque bassa per anni dopo l’operazione. È quanto suggerisce un recente studio pubblicato da Gut e condotto da Karine Clement e colleghi dell’Università della Sorbona di Parigi.

Lo studio. 
I ricercatori francesi hanno analizzato il microbiota intestinale prima e dopo la chirurgia bariatrica in 61 donne con obesità grave di cui 20 si sottoponevano a bendaggio gastrico e 41 al bypass gastrico Roux-en-Y (RYGB). Prima della chirurgia, tre quarti delle pazienti hanno avuto una bassa conta genica (LGC), che sarebbe correlata a aumento della massa grassa e di comorbidità come diabete di tipo 2 e ipertensione. Una bassa conta genica, inoltre, è negativamente correlata a trigliceridi, uricemia e marker dell’infiammazione sistemica, inclusi fibrinogeno e neutrofili. Mentre la ricchezza del microbiota sarebbe inferiore nei pazienti con diabete di tipo 2 e con ipertensione.

La metodologia. 
I ricercatori hanno valutato il recupero del microbiota in 24 pazienti a uno, tre e 12 mesi dopo l’operazione di chirurgia bariatrica. Le 14 pazienti che avevano fatto l’operazione con la tecnica RYGB hanno avuto, a un anno, un miglioramento più evidente a livello di composizione corporea e metabolismo, oltre che sul profilo infiammatorio, rispetto alle donne che si erano sottoposte a bendaggio gastrico. Tuttavia, il ripristino della ricchezza del microbiota è stato simile nei due gruppi e non è ulteriormente migliorato a un anno dall’intervento.

Le conclusioni. 
“La mancanza di un ripristino competo del microbioma intestinale dopo chirurgia bariatrica richiede l’implementazione di strategie aggiuntive per migliorare l’ecosistema intestinale nell’obesità”, affermano gli autori. Secondo Manimozhiyan Arumugam, dell’Università di Copenhagen, in Danimarca, “oltre a interventi come il trapianto di microbiota fecale, come suggerito dagli autori, una dieta opportuna, sotto la guida di un nutrizionista, potrebbe aiutare a ripristinare il microbiota, anche se nei pazienti obesi una strategia come questa potrebbe essere difficile da implementare, dal momento che l’appetito e le preferenze alimentari cambiano tra prima e dopo la chirurgia”.

Fonte: Gut

 
Anne Harding
 

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

05 luglio 2018
© Riproduzione riservata

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