Fare la sauna con costanza riduce il rischio di ictus
di Maria Rita Montebelli
E’ quanto suggeriscono i risultati di uno studio osservazionale condotto dall’università di Bristol in Finlandia. Da questa ricerca, che ha coinvolto oltre 1.6000 persone, seguite per 15 anni, emerge che chi fa la sauna praticamente tutti i giorni vede ridursi del 60% il rischio di ictus. Ignoti i meccanismi alla base di questo effetto protettivo, che secondo gli autori sarebbe largamente imputabile alla riduzione di pressione causata dalla sauna.
03 MAG - Fare regolarmente la sauna sembra avere un effetto protettivo contro l’ictus. Lo suggerisce uno studio pubblicato su una rivista autorevole,
Neurology, organo ufficiale dell’
American Academy of Neurology. Neanche a dirlo, lo studio è stato condotto in Finlandia, patria indiscussa della sauna, presente praticamente in tutte le case.
“Sono risultati interessanti – commenta
Setor K. Kunutsor dell’università di Bristol (Gran Bretagna) – che dimostrano come la sauna, che la gente fa per puro piacere o per rilassarsi, potrebbe in realtà avere anche effetti benefici sulla salute vascolare. Si tratta di una pratica sicura per la maggior parte delle persone, anche per i cardiopatici con patologia stabilizzata”. E’ comunque importante ricordare che la sauna resta una pratica sconsigliata a chi abbia avuto di recente un infarto e nei soggetti con angina instabile. Cautela anche negli anziani ipotesi.
Lo studio ha coinvolto 1.628 persone con un’ età media di 63 anni, senza storia di ictus pregressi, seguiti in media per 15 anni. Ai partecipanti veniva richiesto di compilare dei questionari circa la frequenza con la quale facevano la sauna, oltre al loro grado di attività fisica e l’abitudine di consumare bevande alcoliche. All’inizio dello studio sono stati sottoposti tutti ad un controllo dei livelli di colesterolo, pressione arteriosa e altri fattori di rischio cardiovascolari.
Nel corso dei 15 anni di follow-up sono stati registrati 155 ictus che sono risultati molto più numerosi tra le persone che dichiaravano di fare poche saune a settimana, rispetto a chi della sauna faceva una vera e propria abitudine di vita. In particolare, i tassi di incidenza di ictus nei vari gruppi di soggetti arruolati nello studio sono risultati i seguenti: 8,1/1.000 tra quelli che dichiaravano di fare una sola sauna a settimana; 7,4/1.000 tra quelli che facevano 2-3 saune a settimana e infine 2,8/1.000 tra chi dichiarava 4-7 saune a settimana.
Tradotto in percentuali, il dato che emerge è piuttosto significativo: gli
aficionados della sauna, almeno in questo studio, presentavano un rischio di ictus ridotto del 60% rispetto a che indulgeva nella sauna una sola volta a settimana. Un risultato che è stato confermato dopo aver effettuato gli opportuni aggiustamenti statistici per ipercolesterolemia, abitudine tabagica, diabete e grado di attività fisica.
“In passato altri studi avevano dimostrato che la pratica della sauna può associarsi ad un ridotto rischio di ipertensione arteriosa, demenza e mortalità per cause cardiovascolari; questo però è il primo studio che è andato a valutare il rischio di
stroke correlato alla sauna; e probabilmente l’effetto antipertensivo della sauna potrebbe giocare un ruolo importante nella riduzione del rischio.
Per quanto suggestivo e interessante nei risultati, questo è pur sempre uno studio osservazionale; si può dunque parlare al massimo di un’associazione tra elevata frequenza settimanale di saune e ridotto rischio di ictus, ma non di rapporto causa-effetto. Saranno necessari ulteriori studi a conferma di questi risultati e che aiutino a capire meglio quali sono i meccanismi che fanno della sauna un ombrello protettivo anti- ictus.
Maria Rita Montebelli
03 maggio 2018
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